Can you hear me screaming "Please don't leave me"
(riesci a sentirmi urlare: per favore non lasciarmi")
Hold on, I still want you
(aspetta, ti voglio ancora)
Come back, I still need you
(Torna indietro, ho bisogno di te)
-Allora! Niccolò, giusto? Sono la dottoressa Lisa, con me potrai esprimerti liberamente senza problemi e spero di poterti aiutare in qualche modo- si presentò dolcemente la psicologa con un sorriso forse fin troppo tirato, allungando una mano verso il ragazzo che la strinse diffidente.-Niccolò, sì- diede solo conferma del suo nome. Non era la prima volta che si trovava in uno studio come quelli, sapeva come funzionava, aveva avuto la possibilità di appenderlo già da bambino. Tu ti sedevi là, o meglio, ti sdraiavi, se riusciva a metterti più a tuo agio, e cominciavi a parlare di quello che volevi. Di cosa ti assillava durante la notte, nel caso soffrissi d'insogna; di quello che succedeva a scuola, se subivi bullismo; di quello che accadeva a casa, se ti sentivi nato nella famiglia sbagliata; oppure di quello che succedeva dentro di te, di come ti sentivi oppresso, nel caso di stress; del vuoto che provavi ogni giorno e non sapevi nemmeno il perché, nel caso di solitudine; se soffrivi di attacchi di panico, di disturbo della personalità, se odiavi te e il tuo corpo, qualsiasi cosa. Di qualsiasi cosa tu avessi bisogno di parlare ed essere ascoltato.
Erano diversi gli argomenti che si potevano trattare, eppure nella maggior parte dei casi finiva sempre con un "ci vediamo la prossima volta, mi raccomando stai attento/a"-allora Niccolò, che succede?-
"E mo? Come glielo dico?" Si ritrovò a pensare il moro. Chi le avrebbe detto del tentato suicidio? Delle scatole di medicinali sui comodini, dei periodi in cui era più brillo che sobrio, dell'assenza costante del padre dopo il divorzio dei suoi, della costante preoccupazione da parte di sua madre e la compassione di ogni giorno. Della strana situazione con il suo gruppo di amici e della terribile assenza che ogni giorno lo faceva sentire sempre più perso?
Decise di cominciare con calma, senza entrare troppo nello specifico e tralasciare molti dettagli. Parlò del vuoto che provava da quando avvenne la perdita della ragazza, avendo appurato che ormai si stava quasi abituando a quell'argomento non più tabú. Raccontò della perdita del lavoro, di qualche pillola "ogni tanto", della mancata voglia di uscire o fare qualsiasi cosa di produttivo e dell'incertezza costante che si portava dietro da chissà quanto tempo.
La vide segnare tutto sul suo taccuino e seguirono varie domande a cui rispose in modo superficiale.
Non erano riusciti gli amici a portarlo a galla, non ci erano riusciti i genitori, perché mai avrebbe dovuto riuscirci una sconosciuta? Ok, era specializzata ma che ne sapeva lei all'infuori di quello? Le importava sul serio di come si sentiva lui? Non lo sapeva, sapeva solo che di queste cose non si fidava.L'ora passò velocemente.
Salutò cordialmente ed entrò in auto. Controllò i messaggi e diede subito appuntamento ad Alessia per parlare. Ne aveva bisogno, si sentiva pronto. Senza tralasciare nessun dettaglio questa volta, sentiva di farlo con la persona giusta.Arrivò puntuale sul luogo prefissato e la vide in lontananza appoggiata ad un palo della luce, su quel ponte.
-Ehi- lo salutò appena, rivolgendogli un piccolo sorriso quasi trasparente, ancora ferma alla discussione avuta dopo il rientro scolastico.
-Come stai?- le chiese dopo aver ricambiato il saluto con un leggero cenno della testa e lei annuì semplicemente.
-famo una passeggiata?- propose nuovamente e anche questa volta la ragazza si limitò ad annuire.
-me dici che c'hai?- le ridomandò vedendola camminare con lo sguardo basso e, stranamente, in totale silenzio. Atteggiamento che assumeva solo quando le cose non andavano bene, e lo sapeva.
Non sarebbe riuscito a parlare con il dubbio che lei fosse messa peggio di lui, si sarebbe sentito solo un problema in più e la sua intenzione non era per niente questa.
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Titoli Di Coda|| Ultimo
FanfictionErano la coppia che avrebbe fatto invidia al mondo, lei la rara ragazza perfetta e lui il solito romantico proveniente dalla periferia di Roma. Erano la coppia perfetta, come fuoco e cenere, ma poi un soffio di vento spense la fiamma che li univa...