6. Con lei è stato amore a prima vista

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Erano ormai le 10.00 passate e Niccolò si era appena alzato controvoglia dal divano, spegnendo la sveglia  e iniziando a prepararsi per accogliere sua madre che tra qualche ora sarebbe entrata dalla porta d'ingresso per pranzare con lui.
Si piazzò davanti lo specchio impolverato e si scombinò i capelli, accigliando lo sguardo dando vita a smorfie improponibili e sbuffando di tanto in tanto.

-vabbo oh, tanto è mi madre, mica deve veni' a regina- si autoconvinse scrollando le spalle con disinteresse.

Entrò in bagno e si lavò i denti, fissando dritta la sua immagine riflessa nello specchio, sospirando impercettibilmente ripensando a quando in quello specchio c'erano due immagini riflesse.

Sputò con rabbia il dentifricio nel lavandino, per poi aprire il rubinetto ed eliminarne le tracce

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Sputò con rabbia il dentifricio nel lavandino, per poi aprire il rubinetto ed eliminarne le tracce. Si infilò sotto la doccia, si perse nei suoi pensieri, come al solito e ripensò a tutte le docce fatte in compagnia, a tutti gli scherzi e le vendette a cui quella doccia aveva preso parte e un sorriso nostalgico gli si dipinse sulle labbra.

-Nicco senza farti film mentali, puoi per piacere portarmi lo shampoo nuovo che questo è finito?- urlò la rossa chiusa nel bagno per farsi sentire dal moro che nel frattempo stava cazzeggiando col cellulare sul letto

-n'attimo- rispose mettendo via il cellulare e alzandosi per prendere lo shampoo con un lieve ghigno dipinto sulle labbra. Entrò in bagno, le passò lo shampoo, si spogliò ed entrò in doccia, sotto lo sguardo sconcertato, quasi arreso della ragazza, ormai abituata.

-puoi,almeno per una volta, fare come ti dico?- gli domandò ironicamente gettandogli le braccia al collo

-come se nun te facesse piacere- rispose a sua volta il ragazzo aprendo l'acqua e cominciando a lasciarle dolci baci su tutto il viso, accerchiando le labbra e muovendo liberamente le mani sul suo corpo.

L'acqua continuava a scorrergli sul viso, nascondendo e portando via le lacrime che si mimetizzavano. Chiuse il getto e si piegò per prendere lo shampoo che ormai non usava da anni, se non per aprirlo e odorarne il profumo, avvertendo la mancanza del profumo dei suoi capelli.
Mentre usciva dalla doccia lo sguardo gli cadde sullo scarico e la sua mente ritornò, ancora una volta, a 5 anni fa, quando in quel preciso punto capitava di trovarci delle ciocche rossicce, cadute a causa della chemio. Si ricordò bene di quante volte la ragazza si sentiva in colpa e si nascondeva il viso imbarazzata dietro il primo asciugamano che le capitava, e quante volte lui la consolava e la rincuorava del fatto che per lui non era assolutamente un problema.

"tranquilla dai, le aggiungiamo alla collezione" le disse una volta cercando di farla ridere, strappandole però solo un sorriso forzato, che venne subito ampliato da un bacio sulle labbra.

Il suono del campanello interruppe il suo flusso di pensieri e si affrettò ad asciugarsi e a vestirsi, precipitandosi sulla porta con ancora i capelli umidi, dato che ci aveva passato solo velocemente l'asciugamano.
Aprí, evitando di mettersi gli occhiali da sole, aspettandosi di vedere la figura di sua madre, ma la sua faccia serena e tranquilla, si tramutò in accigliata e confusa quando riconobbe il viso di Alessia che gli sorrideva sullo stipide con un aggeggio in mano.

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