14. "4-3 Può essere considerato pareggio"

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-seriamente credevi che la slitta fosse trainata da dei pinguini?- esclamò stupita Alessia con un sorriso divertito sulle labbra, mentre Niccolò annuiva in silenzio con sguardo colpevole

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-seriamente credevi che la slitta fosse trainata da dei pinguini?- esclamò stupita Alessia con un sorriso divertito sulle labbra, mentre Niccolò annuiva in silenzio con sguardo colpevole.
Dopo aver pranzato e sparecchiato la tavola, i due si erano messi a parlare e a raccontarsi aneddoti tra loro, sempre per merito di Alessia che naturalmente fu la prima ad aprire il discorso.
Niccolò, seppur fosse ancora riservato riguardo sé e molti altri argomenti, riuscì a partecipare alla discussione, distraendosi dai continui pensieri che in quella settimana lo stavano ribittando giù di morale, più di quanto già lo fosse in quegli anni.
Era tornato persino a misurarsi la pressione, sotto lo sguardo divertito della ragazza e accompagnato dai suoi soliti borbottii carichi d'ansia e preoccupazione.

-ecco perché all'asilo la maestra me disse de ave' una fantasia fuori dal comune...- commentò quest'ultimo aumentando le sue risate, lasciandosi sfuggire un sorriso divertito anche lui

-ti dirò, una volta mio zio mi raccontò che dietro i cespugli del mio giardino si nascondevano i puffi e che di notte questi uscivano e ci rubavano sempre qualcosa per costruirsi la loro casa.- raccontò lei mettendosi più comoda sul divano sul quale erano seduti, in modo da essere rivolta completamente verso il ragazzo

-e te c'hai creduto?-

-inizialmente no, poi però la cosa è continuata ad andare avanti e per fartela breve a carnevale mi sono vestita da puffetta per "sembrare" una di loro, perché si, cominciavano a farmi paura, e ti dico solo che ho indossato quel vestito per un'intera settimana, persino a scuola- rispose sotto la sua faccia divertita, mentre il moro provava ad immaginarsi l'imbarazzo di una bambina vestita da puffo sotto gli sguardi stupiti dei copahni e degli insegnanti.

-e i professori, maestri, non ti hanno detto nulla?-

-sì ma io ero troppo spaventata per dargli retta- rispose con un'alzata di spalle

-comunque l'altezza è quella- la provocò giocando con gli angoli del cuscino del divano

-se io sono puffetta allora tu sei sicuramente brontolone- rispose prontamente ammiccando un sorriso

-ma non era uno dei sette nani quello?-

-no quello è brontolo, credo. Vabbe comunque il concetto rimane quello- rispose trionfante, per poi posare lo sguardo sul joystick gettato in un angolo sotto il televisore

-hai una play?- domandò curiosa prendendolo in mano e Niccolò ringraziò di non aver messo foto sue in quella stanza

-a quanto pare- rispose svogliato non capendo le sue intenzioni

-fifa, call of duty...gioco che non conosco... Un altro gioco che non conosco... Oh carino questo, ci giocava mio cugino!- la sentí farfugliare mentre osservava tutti i giochi di cui il ragazzo disponeva

-la facciamo una partita?- prose la ragazza mostrandogli uno dei giochi che teneva in mano. Lo scelse totalmente a caso, non prestò minimamente attenzione al titolo, le interessava solo farlo svagare un po', senza tener conto che lei era una fanatica di videogiochi.

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