Sono in camera mia a prepararmi per la festa di compleanno di mio padre, sono un po'nervoso spero vada tutto bene, e da quando mi sono svegliato stamattina ché ho un brutto presentimento.
Ho optato per un look sportivo jeans neri, meglietta bianca, stivaletti neri corti e giacca in pelle nera.
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Sono pronto, esco dalla barca, prendo la macchina e vado a prendere Rachel.
Quando la vedo resto senza parole è bellissima, vestito lungo rosso con spacco, capelli sciolti in morbide onde trucco perfetto e scarpe nere con tacco dodici, e stupenda.
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"amore mio, sei bellissima" dico prendendola tra le mie braccia, la bacio con passione è lei ricambia stringendomi forte. "anche tu amore mio, da togliere il fiato" "quasi quasi ti porto sulla barca, al diavolo la festa, sei troppo bella" "ma amore che figura ci facciamo con i tuoi genitori, sulla barca ci andiamo dopo la festa" mi dice accarezzandomi il viso, ho brividi in tutto il corpo solo a quel piccolo gesto. "ok ma non stiamo troppo!" "va bene amore" saliamo in macchina e andiamo alla villa vista mare dei miei.
RACHEL
Siamo quasi arrivati a casa dei suoi, io sono un po' nervosa, spero ché vada tutto bene e da stamattina che ho un brutto presentimento. Arriviamo d'avanti ad un cancello enorme, una volta ché si è aperto entriamo e facciamo almeno dieci minuti di strada. "ma damian questo giardino è enorme" "già da piccolo non sai quante volte mi ci sono perso" Rido divertita mentre lui mi sorride.
Scendiamo dalla macchia è mi ritrovo davanti una villa enorme, bianca all'esterno, d'avanti c'è un enorme fontana, sembra di essere in uno di quei film americani, damian mi prende per mano e entriamo.
Dentro è ancora più bella, il pavimento in legno lucido, i mobili perfettamente abbinati, e gli spazzi enormi, la lunga scalinata, sembra di essere in un albergo cinque stelle è non in una casa, solo l'ingresso è più grande di casa mia.
Arriviamo alla grande sala, è piena di gente e di camerieri che corrono da una parte all'altra per offrire stuzzichini o champagne.
In lontananza vedo anche Gerard è aurora ché ci salutano, menomale dei volti amici in mezzo a tanti estranei.
