Capitolo 15.

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Io e Gwen eravamo in macchina da circa un'ora.
Stavamo andando a casa dei miei genitori, i quali erano al corrente della presenza della ragazza.
Ero strafelice di averla accanto a me nel giorno di Natale. Credo di essermi innamorato di lei in qualche modo e glielo avrei detto, l'avrei tenuta sempre con me.

"Ancora mi devi dire come hai convinto i tuoi!" mi voltai appena per guardarla e vedere il suo magnifico sorriso stampato in faccia. Poi tornai a guardare la strada "Insomma.. mi avevi detto che i tuoi genitori erano abbastanza severi.."
Lei si sistemò meglio la cintura e si mise comoda sul sedile "In realtà credo che sia stata mia mamma a convincere mio padre. E' lui quello più severo.." e iniziò a raccontarmi per bene il fatto accaduto pochi giorni fa a casa sua. Mi disse che lei e suo padre si erano urlati contro perché lui non concepiva che sua figlia andasse a casa di persone estranee e soprattutto che si frequentasse con persone di sesso maschile. 
Poi però mi disse che lui e sua madre avevano ragionato insieme e che lui stesso era salito in stanza di Gwen -mi precisò che non lo faceva mai se nnon per le cose importanti- e che si misero a parlare: le disse che voleva che Gwen fosse la figlia perfetta, che voleva che seguisse le sue stesse orme, ma in realtà non c'era riuscito. Lui comunque voleva che sua figlia fosse felice e che l'avrebbe appoggiata nelle sue future scelte.
Le chiese pure di me e della bambina.

"Però mi ha fatto promettere che gli avrei fatto conoscere questo Zayn! Quindi sei ufficialmente invitato a casa mia.. un giorno di questi" ridacchiò e io quasi non mi strozzai.
"Oh.. vero? Ceh.. non è che è un inganno e vuole uccidermi e sotterrarmi nel vostro giardino solo perché ci sto provando con sua figlia-" okay, forse avevo parlato un po' troppo.
La guardai, cercando di capire la sua espressione, ma lei aveva lo sguardo abbassato verso le sue mani. Era arrossita però, almeno questo potevo vederlo.



-


"Okay, siamo arrivati!" parcheggiai la macchina di fronte il vialetto della casa dei miei genitori e scesi, per andare a prendere Charlie, che stava beatamente dormendo nel seggiolino posto nei sedeli posteriori. La svegliai con delicati bacetti sulla fronte e lei sbadigliò: le sganciai le due piccole cinture che fasciavano il suo piccolo corpicino e la presi in braccio. 
Chiusi lo sportello e andai ad aprire quello di Gwen. "Hey, vuoi passare il Natale in macchina?" ridacchiai. Lei non rispose. "Gwen, è successo qualcosa?" la guardai preoccupato.
"No, è che.. Zayn-" si sganciò la sua cintura e scese dalla macchina per poi  chiudere lo sportello alle sue spalle. Si sistemò la sciarpa intorno al suo collo e prese in braccio. "Zayn.. cosa penseranno i tuoi genitori di me?" chiese "Che imbarazzo!" sussurrò poi, ma io la sentii perfettamente.
"Non possono che pensare che sei una splendida ragazza" le accarezzai la guancia delicatamente.
"Ma si ritroveranno un'estranea in casa, il giorno di Natale!" piagnucolò appena.
"Se sei con me, per loro non sei affatto un'estranea. Anzi, fidati che ti considereranno parte della famiglia sin da subito! Loro sono così" alzai le spalle, le presi poi il viso tra le mani e le baciai la fronte. "Sta' tranquilla" le sussurrai in un orecchio e poi chiusi definitivamente la macchina e ci dirigemmo di fronte la porta di casa. Suonai e dopo nemmeno dieci secondi venne ad aprirci una splendida donna, nonché mia madre.
"Zayn!" esclamò felice e mi abbracciò "Quanto mi sei mancato" esclamò strizzandomi le guance.
"Mamma" dissi imbarazzato. Lei scoppiò a ridere e poi si voltò verso la mia bambina e la prese in braccio.
"Pupa della nonna" esclamò felice, facendole fare una specie di aeroplano. "Sei cresciuta tantissimo e sembri una principessa"
La bambina rise e battè le mani "Glattie"

Ma quant'era dolce?

Tenendo sempre in braccio la piccola, si voltò stavolta verso Gwen, che imbarazzata stava nascosta dietro di me.
"Ciao cara, tu devi essere la famosa Gwen!" oddio, che imbarazzo! Raccontavo tutto a mia mamma e quindi le avevo pure raccontato che Gwen per me era una ragazza speciale, tanto speciale.
Gwen annuì e strinse la mano di mia madre "Salve signora!"
"Oh, chiamami Trisha. Non mi far sentire vecchia" rise e Gwen insieme a lei. "Dai, entrate, chiudiamo la porta che fuori fa freddo.
Tolsi il mio giubotto, lo appesi nell'appendiabiti e poi sfilai quello a Gwen, ripetendo la stessa azione di prima. Poi mi avvicinai alla piccolina per toglierle il cappellino e il cappottino bianco.
"Dai, venite di là.." ci fece strada verso la cucina ed entrammo. "Caro, sono arrivati Gwen e Zayn, insieme alla piccolina!" disse entusiasta mia madre.
Mio padre era ai fornelli. "Ciao papà!" gli sorrisi e andai a dargli una pacca sulla schiena.
"Ciao figliolo! Ma sei dimagrito!" disse guardandomi.
"Ah davvero? Che strano! Lì mangio il doppio di qui" scoppiai a ridere. Tossicchiai appena e poi "Papà, lei è Gwen.. Gwen lui è mio padre!" dissi. Li indicai a vicenda e i due si strinsero la mano.
"Piacere di conoscerti Gwen! Sono felice che tu sia venuta, così posso farti assaggiare tutte le mie pietanze!" 
Mio padre era parecchio bravo in cucina. Credo che se avesse potuto avrebbe intrapreso la carriera di cuoco, ma per questioni a me sconosciute ai tempi non potè farlo e si dedicò al giardinaggio. Era bravo anche in quel campo, eh, ma i suoi piatti erano delle vere meraviglie, un piacere per il palato. 
"Salve! Beh, non vedo l'ora di assaggiare i suoi piatti" sorrise Gwen.
Speravo le fosse passato un po' di imbarazzo.

"Zayn caro, perché non fai vedere a Gwen la casa?"
"Certo. Andiamo Gwen!" 
Misi una mano sul suo fianco per dirigerla su per le scale. Salimmo al piano superiore e le feci vedere il bagno, la stanza dei miei genitori, la mia stanza e infine la stanza degli ospiti -dove lei avrebbe dormito.
Quella casa era proprio come la ricordavo: piccola, ma così confortevole. Tutte quelle decorazioni le davano un po' di colore e tutte quelle luci non mi facevano mettere di sorridere. 
"Molto carina la casa dei tuoi" esordì lei. "Niente a che vedere con la mia, così grande e così vuota, senza decorazioni e cose del genere" disse malinconica. "Anche le camere, sono così piene di colori e sono molto luminose" annuii alla sua affermazione.
"Tu dormirai qui" indicai la stanza dalle pareti arancioni, dal letto a una piazza e mezza e una grande finestra al centro della parete frontale. Ad essere sincero, dovevo ammettere che in quel letto dormivamo spesso io e Christine, perché si lamentana spesso del mio letto troppo piccolo per reggere il peso di due persone. Ahhh quanto mi manca litigare con lei per queste piccolezze.
"Grazie Zayn"
"Nulla. Lì -indicai una porta che stava nell'angolo della stanza- c'è il bagno, puoi farti una doccia, rilassarti.."
"Okay" mi sorrise. Io rimasi immobile a fissarla. "Ehm Zayn?" mi richiamò.
"Sì? Dimmi" le sorrisi, imbarazzato.
"Io.. ehm.. dovrei cambiarmi" arrossì.
"Oh sì.. ehm.. io andrò a prendere i due borsoni che abbiamo lasciato in macchina.. sì. A dopo!" uscii di fretta da quella stanza e scesi giù.



Gwen's pov. 


Entrai nel bagno e andai ad aprire il rubinetto dell'acqua calda della vasca.
Iniziai a sfilarmi il maglione, poi i pantaloni e infine l'intimo. Mi immersi nell'acqua e mi rilassai. Mi promisi di non starci tanto: non ero comunque a casa mia, al piano di sotto mi aspettavano comunque i genitori di Zayn e che figura ci avrei fatto se fossi arrivata tardi a pranzo?
Non sapevo il perché di tanta agitazione, infondo io e lui non stavamo nemmeno insieme. Ma ci tenevo comunque a fare bella figura con i suoi genitori.
Zayn mi piaceva, pensai. Mi piaceva il suo modo di fare, era così dolce con sua figlia e la stessa dolcezza la usava con me. Tra noi è nato tutto così spontaneamente: sarà stata forse la passione per i libri o l'amore per la stessa bambina. Chissà.. magari un giorno saremmo diventati più che due semplici amici, perché sì: io e lui eravamo solo amici. Pensavo che saremmo stati una bella coppia, se solo lui ricambiasse i miei sentimenti, ma so che vive nel ricordo della sua Christine e io non sono nessuno per fargli dimenticare la sua ragazza, nonché madre di sua figlia.

Mentre pensavo a tutte quelle cose non mi accorsi nemmeno che l'acqua si fosse raffreddata. Così uscii da lì, avvolgendomi una grande tovaglia bianca -e profumata- attorno al mio corpo. Uscii dal bagno e saltai in aria quando mi trovai Zayn nella stanza.
"Ma che?"
"Oddio, scusami" si voltò subito dall'altra parte. "Ho bussato, non ho sentito nessuno e sono entrato pensando fossi dentro al bagno" io cercai di coprirmi il più possibile con quella tovaglia che avevo adosso. "Adesso esco ehm" 
"Sì, esci. Perché se no ti picchio" trattenni una risata. Lui annuì ed uscì di corsa dalla stanza.

Che imbarazzo! 

Andai ad aprire il borsone e presi qualcosa da mettere. Slegai i capelli, che avevo precedentemente raccolto in una coda per non bagnarli, e li smossi un po'.
Chiusi di nuovo il borsone e scesi giù dagli altri.

Vidi Zayn e suo padre seduti nel salotto, mentre giocavano con la piccola Charlie -la quale non smetteva di ridere- mentre Trisha stava in cucina, mentre si dava da fare con i fornelli.
"Serve un aiuto?" chiesi imbarazzata, irrompendo in cucina.
"Oh no, davvero" mi guardò e mi sorrise "Sei nostra ospite!"
"Insisto!" mi avvicinai alla donna e le sfilai i piatti dalle mani.
"Sei gentilissima, grazie tesoro" mi sorrise, mentre io posizionai i piatti ai loro posti. 

"A Charlie dovrei preparare il latte con i biscotti" esclamai ad un tratto, ricordandomi.
"E' davvero carino da parte tua prenderti cura della piccola" io mi avvicinai alla donna, per preparare il pentolino con il latte. "Sei anche giovane, quanti anni?" mi chiese, curiosa.
"Oh, io ho diciassette anni" arrossii.
"Eh, sei davvero giovane e ti ammiro molto, sai? Non so se è l'amore che provi verso mio figlio o altro, ma nessuna ragazza della tua età avrebbe fatto le tue stesse scelte" mi guardò.
Presi fiato "Oh, io e Zayn non stiamo insieme" ma vorrei tanto che succedesse, avrei voluto aggiungere.
"Non ci credo. Se non state insieme adesso, succederà presto" mi accarezzò il braccio.
"Non credo Trisha.. lui non penso riesca ad innamorarsi a qualcun altro.. è ancora innamorato di Christine" sussurrai.
"Oh, la mia Christine! Già, loro due erano innamoratissimi, Zayn teneva tantissimo a quella ragazza" sentii un leggero fastidio all'altezza del cuore "Poi.. successe quello che successe e l'unica cosa che lo lega ancora a lei è solo la piccola Charlotte!"
"Già.." dissi con un filo di voce.
"Sai Gwen? Zayn è un ragazzo davvero timido e fa sempre fatica a relazionarsi con le persone, ha sempre avuto questo piccolo problemino.. E il fatto che dopo Christine si sia affezionato a te è una grande cosa, credimi" 

Zayn non mi aveva mai detto quelle cose e in quel momento amai sua madre.

"Tiene a te, se no non ti avrebbe portata qui, conosco mio figlio" mi fece l'occhiolino e mi sorrise.
Io mi morsi il labbro "Ci devo credere?"
"Credici cara" mi sorrise ancora una volta e impiattò la pasta.

"A tavolaaaa!" urlò ai due uomini seduti in salotto.

Daughter • Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora