Capitolo 3.

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Quel giorno dovevo assolutamente svuotare gli ultimi scatoloni che mi aveva inviato mamma, con le cose che erano rimaste nella mia vecchia camera: tutti i CD, i libri, i vari schizzi e disegni che avevo realizzato. Solo che dovevo badare anche a Charlie e sinceramente scegliere tra badare a mia figlia e svuotare degli scatoloni preferivo di gran lunga la prima opzione. Infatti ero nel mio piccolo salotto, seduto nel tappeto che giocavo a fare l'aeroplanino con la mia piccolina. Rideva e sghignazzava, mostrando le sue gengive rosse e il suo unico dentino. Era davvero adorabile. Quando poi la mettevo seduta a terra, batteva le mani felice ed io ero altrettanto felice. Guardai poi l'orologio sul mio polso e notai che era ora che Charlie mangiasse. "Amore mio, adesso papà va a prepararti un po' di pastina, mh? La mia principessa deve mangiare e farsi grande!" le toccai la pancina e lei rise "Tu stai qui a giocare con l'orsetto Jonny okay?" sorrisi e poi la lasciai lì col suo orsetto preferito.

Mi diressi in cucina, presi il pentolino, lo riempii di acqua e lo misi sul fuoco. Nel frattempo uscii dal mobile in alto uno scatolo di pastina.

Fortunatamente quel giorno avevo il turno di pomeriggio e fretta non ne avevo. 

Alle due passate, presi mia figlia in braccio, le misi una tutina pulita, un piccolo cappellino di lana sulla testa e il ciuccio. "Adesso si che siamo pronti per uscire!" dissi sorridendole. Strofinai il mio naso contro il suo, piccolino, e lei sorrise felice. Dopo di che aprii la porta e uscii definitivamente.

Arrivai in libreria, salutai Thomàs ed Harry e andai mettere la piccola dentro il box pieno di giochi. Io mi tolsi il giubbotto e mi misi dietro il bancone.

"Come va? La piccola come sta?" mi si avvicinò Harry.

"Va tutto bene" sorrisi "Ormai la piccola cresce e tra un pò dovrei insegnarle a camminare, a parlare.."

"Perché non la iscrivi in un asilo?" mi propose "Qui vicino ce n'è uno"

"Ci penserò su, magari quando avrò più soldi messi da parte potrei seguire il tuo consiglio" gli sorrisi e subito dopo, al suono dello scacciasogni, voltai lo sguardo verso l'entrata. Entrarono due persone: la prima, poteva avere la stessa età di mia madre, il suo corpo era avvolto da un lungo cappotto di pelle con la pelliccia; la seconda, invece, era molto più giovane, era una ragazza dai capelli castani e portava un beanie in testa, i guanti e anche lei un lungo cappotto di pelle, ma senza pelliccia. La signora salutò cordiale noi commessi dietro il bancone e seguì la ragazza più giovane in un reparto della libreria.

"Quella ragazza viene sempre qui" mi sussurrò all'orecchio Harry. Mi voltai verso di lui per ascoltarlo meglio. "Compra sempre tanti libri, é molto timida, sai?"

Io sorrisi ed annuii, non sapendo dove però voleva andare a parare. Non parlo più e sparì dentro il magazzino insieme a Thomàs: dovevano svuotare degli scatoloni.

Mi voltai verso Charlotte e le sorrisi: era così tenera mentre giocava col suo orsacchiotto. Cercava di inventarsi a modo suo delle discussioni e questo mi faceva sorridere.

"Scusi" una voce lieve mi ridestò dai miei pensieri e mi girai di nuovo. Era proprio la ragazza di prima, e fui davvero colpito di vederla così da vicino e ammirare il suo viso: portava degli occhiali dalla montatura nera, aveva gli occhi verdi e le sue guancie, leggermente tinte di rosso, erano sparse qua e la da qualche lentiggine. "I-io doveri pagare questo" mi indicò il libro che teneva tra le mani e lo presi per battere il prezzo, poi lessi il titolo.

"Woo, Cime Tempestose della grande Emily Brontë! E' un gran bel libro" lei annuí sorridendo, ma non dicendomi nulla. Io mi limitai a prendere i suoi soldi, a impacchettare il libro e a tornarle il resto. Mi ringraziò e la vidi uscire dal negozio, con al seguito la signora.

Era strana quella ragazza, ma.. mi incuriosiva e dato che frequentava molto spesso la libreria, avrei sicuramente cercato di parlare con lei. Sì, ne ero sicuro.

Daughter • Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora