Capitolo 17.

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Aprii gli occhi immediatamente, di scatto, forse per l'ansia, forse per la felicità di avere Gwen nello stesso letto. Mi voltai verso destra e ciò che vidi fu uno spettacolo: Charlie, col dito in bocca, era accucciata al petto di Gwen, che a sua volta teneva il braccio intorno al piccolo corpicino della mia bambina e un sorriso le incorniciava il suo bel viso. 
Guardai ogni tratto del suo corpo, non coperto dal piumone.
Guardai come il suo petto si alzava e si abbassava lento e rilassato.
Guardai i tratti delicati del suo viso, le sue lunghe ciglia che posavano leggere sulle sue gote, leggermente colorate di rosso. Il suo respiro era regolare e le sue labbra fini erano socchiuse.

Dio, le sue labbra.

Non potevo credere di averle baciate, assaporate, morse. Mi sembrava tutto un sogno: ricambiava i miei sentimenti.
Avevo paura, paura che scappasse da me a causa di Charlie.. ma sapevo fosse impossibile: quelle due erano così complici, provano un amore e un affetto reciproco.

Portai la mia mano ad accarezzare delicatamente il dorso della mano di Gwen che era poggiata sul fianco di Charlie. Volevo ancora sentire i nostri corpi a contatto, qualsiasi contatto. Iniziai a fare dei cerchi concentrici sulla sua mano ed immaginai me e Gwen mentre ci coccolavamo nel letto, o nel divano della nostra piccola casa. Poi immaginai Charlie venire verso di noi, che ci guardava sorridente e ci abbracciava: a quel punto l'avrei presa tra le mie braccia e avremmo coccolato pure lei.
Ma ahimè Gwen si svegliò, mettendo fine ai miei meravigliosi pensieri.
Guardai finalmente i suoi occhi verdi, che erano leggermente lucidi per essere appena entrati a contatto con la lieve luce che illuminava la stanza attraverso le tapparelle della finestra.

"Buongiorno piccola" le sussurrai sorridente.
Lei inizialmente nascose la sua testa sotto le coperte. Sembrava una tenera bambina. Poi riemerse in superficie e mi sorrise, imbarazzandosi "Buongiorno Zay!" si morse un labbro e io smisi di fare i cerchi concentrici sul dorso della sua mano e gliela strinsi. 
"Sei bellissima anche appena sveglia" la guardai ancora più intensamente negli occhi.
"Zay, smettila!" chiuse gli occhi, cercando di trattenere una risata.

Zay

Mi piaceva quando mi chiamava in quel modo. Solitamente nessuno mi chiamava così, quindi lo consideravo come un nomignolo unico che solo lei poteva usare.

Si svegliò anche la piccola e mi guardò, in attesa di ricevere i miei soliti baci su tutto il suo viso, che non tardarono ad arrivare. 
"Buon Natale piccolina" dissi.
Lei battè le mani e "Bon Natale" disse, quasi urlando. Io e Gwen scoppiammo a ridere e poi abbandonai -a malincuore- il letto. Mi alzai e presi Charlie in braccio.
"Io ho una certa fame" sentii, quindi, la mia pancia brontolare.
"Lo ammetto: pure io" disse Gwen, ridendo e alzandosi a sua volta dal letto. 
Lei si diresse verso la porta e io la bloccai dal polso. "Hey, non credi di star dimenticando qualcosa?" alzai un sopracciglio e un sorriso sornione mi si formò sul viso.
"Mmh, no, cosa?" chiese, tenendomi su il gioco.
Quindi la tirai a me e le stampai un bacio a fior di labbra. "Buon Natale amore mio" le sussurrai.



Gwen's pov. 


Buon Natale amore mio.
Amore mio.
Amore. Mio. 

Dai Gwen, non svenire. Ti ha solo chiamata amore mio.
Mi ha chiamata amore mio. Poteva esserci qualcosa di più romantico e allo stesso tempo più dolce detto da Zayn per me? 

Gli sorrisi e gli strinsi la mano, avvicinandomi alla sua spalla. Aprii la porta e scendemmo. Sì, mano nella mano.

I suoi genitori erano in cucina: il padre di Zayn che preparava la colazione, la madre invece apparecchiava la tavola, per quattro persone.

"Buongiorno famiglia" dice felice Zayn e io ridacchio.
I suoi genitori si voltarono verso di noi e i loro sguardi caddero sulle nostre mani unite, che io mi premurai di distaccare a causa del troppo imbarazzo.
"Buongiorno a voi, ragazzi!" dissero.
"Dormito bene?" aggiunse Trisha. Io la guardai, poi guardai Zayn e annuii felice.
"Sì, benissimo!" rispose Zayn per entrambi. Trisha quindi fece un risolino ce mi fece imbarazzare e servì la colazione a tavola. Io presi posto, accanto a Zayn e alla piccola Charlie. Presero posto anche i genitori di Zayn e iniziammo a mangiare.


-


"Trisha, hai bisogno di una mano?"
"No, cara" mi sorrise "Faccio tutto dopo. Adesso bisogna andare ad aprire i regali!" disse entusiasta. 
Così annuii e insieme a lei raggiunsi il salotto, dove Yaser -così si chiamava il padre di Zayn- e la piccola stavano giocando.
Mi guardai intorno "Zayn? Dov'è?" chiesi ingenuamente, sedendomi sul divano
"E' andato a prendere qualcosa su" mi sorrise il padre, facendomi l'occhiolino e indicando col dito il piano superiore. Io annuii e presi la piccola in braccio, dato che si era alzata per venire da me.
Non camminava benissimo, si doveva ancora abituare a mantenere il peso del suo corpo con le sue stesse gambe: ma con l'esercizio costante ce l'avrebbe fatta e io l'avrei aiutata in questo, così come Zayn. 

"Principessaaa?" urlò Zayn, irrompendo nel salotto con una busta in mano. Io capii immediatamente cosa quella busta contenesse e guardai la piccola.
"Guarda papà cos'ha nella busta! Prova ad andare da lui.." suggerii a Charlie. Zayn nel frattempo si era seduto sulla poltrona e attendeva che la piccola lo raggiungesse.
Così Charlie iniziò a muovere i suoi piedini e a barcollare verso suo padre, io nel frattempo stavo dietro di lei che, nel caso fosse inciampata, l'avrei presa.

"Brava amore del papà!" disse il moro, abbracciandola. "Sei venuta da me senza cadere" era entusiasta "E per questo ti meriti un premio"
"Tiiiii!" esultò Charlie e guardò la busta.
"Questo è per te!" Zayn estrasse dalla busta una scatola rettangolare, con all'interno una barbie castana, con un lungo abito azzurro.
"Belloooo!" si esaltò e cadde a terra, sbattendo il sedere e tutti ridemmo. Era così felice.
"Vuoi che ti aiuto ad aprirla?" chiesi a lei, che in risposta annuì eccessivamente. Mi sedetti accanto a lei, non facendo caso al fatto che avessi il pigiama e l'aiutai ad aprire la scatola.
"Guadda mammaaaa" disse lei, chiamandomi nuovamente in quel modo. Trattenni le lacrime di gioia, fissai la bambola e annuii.

Tutti in sala guardarono noi due che giocavamo in quel modo e mi imbarazzai. Era la prima volta che Charlie mi chiamava mamma davanti ai genitori di Zayn, chissà cosa pensavano..
Dovevo abituarmi.

"Tesoro" Trisha richiamò la mia attenzione su di lei. "Io e Yaser abbiamo preso qualcosa per te.." mi porsero una pacchetto. Lo scartai e ci trovai dentro un lungo maglione colorato.
"Oddio, grazie. Non dovevate!" 
"Tesoro, non è nulla di che" si giustificò. "Ma pensavamo che per te andasse bene!"
"Sì Trisha, va benissimo. Io adoro i maglioni, specialmente se sono colorati" lo presi tra le mie mani e lo guardai. Davvero bellissimo!


-


Dopo aver scartato tutti i regali, salii in camera per farmi una doccia rilassante e cambiarmi. Zayn mi avrebbe portata a fare una passeggiata prima di pranzo.

I genitori di Zayn erano così gentili e speravo che pure i miei si comportassero così con il mio ragaz- Zayn.
Era il mio ragazzo adesso? Non mi aveva chiesto di essere la sua ragazza e non avevamo avuto modo di parlare dopo l'accaduto della sera precedente. Se solo ci pensavo mi venivano i brividi per la tanta emozione.
Era bello pensare a me e Zayn come coppia.

Gwendoline e Zayn.
Zayn e Gwendoline.

Suonava tutto così bene. 
Magari quando avrei finito la scuola mi sarei trasferita da lui e avremmo vissuto una vita così bella, perché con Zayn nulla era brutto. 
Nonostante alcune difficoltà, ero sicura che con un ragazzo più grande di me la vita mi sarebbe sembrata più semplice. Avremmo affrontato i problemi seriamente perché Zayn era responsabile e al solo pensiero mi sentivo così bene.


-


"Sei pronta, piccola?" mi chiese Zayn, una volta che chiusi la porta della stanza alle mie spalle.
"Sì, possiamo andare" misi bene la mia borsa a tracolla sulle spalle, Zayn prese la bambina in braccio e uscimmo di casa, non prima di aver salutato i suoi genitori.

"Zayn, copri bene la bambina che c'è freddo" dissi, premurosamente.
"Hai freddo?" ne approfittò per stuzzicarmi un po'.
"Io no" finsi. Sì, avevo un freddo assurdo. 
"Oh, quindi se faccio così.." si avvicinò a me e mi cinse le spalle con il suo braccio libero "..mi respingi?" chiese, inarcando un sopracciglio.
"Beh" ci pensai su "Potrei fare un'eccezione signor Malik" scherzai e mi accoccolai di più al suo petto.


Passeggiammo in lungo e in largo: il paese in cui abitava prima Zayn non era così grande come Bradford, ma era davvero carino.. poi con la neve che circondava le strade era ancora più carino. 
Decidemmo di portare Charlie al parco giochi per farla divertire un po'. Zayn la sistemò meglio sull'altalena e iniziò a spingerla avanti e indietro.
Io guardai la scena sorridendo.

"Gwen?" mi chiamò Zayn, mentre continuava a spingere la bambina.
"Si?" mi avvicinai di più a lui.
"Secondo te i miei genitori hanno capito che stiamo insieme?"
"Perché? Stiamo insieme?" chiesi curiosa. Forse era la volta buona per chiarirmi le idee su ciò che eravamo io e lui.
Lui mi guardò, si morse il labbro e sorrise. Lasciò un attimo la bambina alle sue spalle e si avvicinò a me, mi cinse i fianchi e fece aderire il mio petto al suo.
Mi guardò negli occhi e "Gwen, vuoi essere la mia ragazza?" disse.
Io trattenni un sorriso a trentadue denti e poggiai le mie labbra fredde sulle sue, calde. Portò le sue mani sul mio viso e si avvicinò ancora di più.. se era possibile.
Picchiettò sulle mie labbra con la lingua e gli diedi l'accesso, facendo unire le nostre lingue per un bacio ancora più intenso, profondo e passionale.

"Questo significa..?" mi guardò: i suoi occhi erano lucidi.
"Sì, Zayn. Significa che voglio essere la tua ragazza ora e sempre" sorrisi e lo abbracciai.

Daughter • Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora