Capitolo 11.

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Il campanello di casa suonò e dovetti chiudere in fretta il pannolino di Charlie per andare ad aprire. Chi poteva essere alle tre del pomeriggio? Presi in braccio la piccolina e mi avvicinai alla porta. Aprii e mi trovai davanti un riccio sorridente,
"Harry?" chiesi "Che ci fai qui a quest'ora?" mi spostai e lo feci entrare, chiusi la porta e lo feci accomodare nel piccolo salotto.
"Devo assolutamente raccontarti una cosa" disse emozionato. Si sedette sul divano e attese me. Io nel frattempo feci sedere la piccola nel tappeto, in mezzo a tutti suoi pupazzi. Poi mi avvicinai ad Harry e lo fissai.
"Qualcosa mi dice che c'entra un certo Louis vero?" sorrisi, ammiccando verso di lui.
Il riccio annuì e poi si mise comodo e si schiarì la voce. "Sì, ricordi quando è venuto in libreria? -io annuii- Bene, è venuto per invitarmi ad uscire" lo guardai sorpreso e felice, sì. "Siamo usciti ieri pomeriggio!"
Diedi un'occhiata a Charlie e poi tornai a guardare gli occhi, lucidi, verdi di Harry "Come è andata?"
"Benissimo direi.." e iniziò a raccontare.

Harry's pov.

Louis aspettò la fine del mio turno in libreria e poi mi portò a mangiare in un piccolo ristorantino al centro della cttà. Non era un ristorante lussuoso, era praticamente una trattoria italiana e a me piaceva il cibo italiano. Si è ricordato di questo particolare, pensai. Ci sedemmo in uno dei tavoli più appartati della sala. Tossicchiai e imbarazzato mi guardai intorno.
"Carino questo posto, ammetto di non esserci mai stato" guardai poi il ragazzo dagli occhi azzurri di fronte a me.
"Io ci sono stato qualche sera fa, mi ci ha portato la mia famiglia" sorrise e si versò un po' d'acqua nel bicchiere di vetro "Vuoi?" mi mostrò la bottiglia di plastica e io annuii, porgendogli il bicchiere.
"Come mai?" chiesi dopo un po'.
"Cosa?" mi fissò. Dio, per favore Louis, non guardai in quel modo.
Lui si morse il labbro e io pensai di svenire. Non avevo mai fatto pensieri del genere, se non per una ragazza. Farli per un ragazzo mi faceva sentire abbastanza strano: ogni volta che pensavo o guardavo i suoi occhi sentivo uno strano calore all'altezza dello stomaco. "Ecco" si passò una mano dietro al collo, imbarazzato "Devo dirti una cosa e ne ho approfittato per portarti a cena" mi sorrise, poi. 
"Che cosa?" chiesi curioso, accennando un sorriso.
"Dopo te lo dico" si avvicinò il cameriere e ordinammo da mangiare.

-

Uscimmo dal ristorantino, dopo che Louis ebbe pagato tutto, contro la mia volontà: aveva insistito tanto per farlo e mi promise che la prossima cena, se ci fosse stata, l'avrei pagata io. 
Passeggiammo per un po', mi coprii con la mia adorata sciarpa e entrammo nel parco. Non era molto luminoso lì dentro e non c'erano nemmeno tante persone. Le panchine, al contrario della mattina, erano tutte libere e se non fossi stato in compagnia di qualcuno, avrei avuto paura di passeggiare lì: quel parco alle undici di sera aveva un non so che di tetro, oscuro, pauroso. Okay Styles, sei un cagasotto, mi disse chiaramente la mia coscienza.
Ad un tratto le nostre mani si sfiorarono e Louis intrecciò le sue dita con le mie. Un brivido percosse la mia schiena e non capii se era per il freddo o per quel contatto improvviso. Non ci eravamo mai sfiorati o toccati in alcun modo in quei giorni. Lo guardai, non sapendo cosa dire. Lui si morse il labbro e sorrise. Louis, ti prego: non morderti il labbro. NON. MORDERTI. IL. LABBRO. Io abbassai lo sguardo, interrompendo quello scambio di occhiate. Louis portò le sue dita della mano libera sotto il mio mento e mi costrinse a perdermi nei suoi adorabili occhi. "Harry.." sussurrò.
"Sì?" il mio cuore non avrebbe retto assolutamente.
"Devo dirti quella cosa" io annuii, incapace di fare altro "Ecco, vedi.." mi sfiorò la mano con le sue dita, tracciando linee circolari. "..Harry tu mi piaci. Mi sei sempre piaciuto. Quella volta, la prima volta, in libreriami hai colpito tremendamente e.. non ho più smesso di pensare a te, ai tuoi occhi, ai tuoi ricci.. alle tue labbra" sorrise e io arrossii. Praticamente pure io pensavo dalla mattina alla sera a tutto ciò che appartenesse a Louis."Credo di essermi innamorato di te"
Io lo guardai, non smettevo di sorridere e quando il suo viso si avvicinò al mio il mio cuore si bloccò: persi un battito e poi un altro ancora. Poggiò le sue labbra sulle mie e i miei muscoli si rilassarono. Mi sentivo così bene, le sue labbra erano così soffici e wow. Non avevo mai provato nulla del genere. Staccai la mano dalla sua e la portai sulla sua guancia, accarezzandola dolcemente. Lui strinse il mio corpo al suo con le sue braccia e io non esitai nemmeno un secondo: picchiettai con la lingua sulle sue labbra e mi permise l'accesso. Cavolo, non potevano diventare una droga le sue labbra!
"Wow!" ci staccammo e ci guardammo negli occhi.
"Sei il primo ragazzo che bacio" ammisi imbarazzato.
"Tu non..?" mi stava chiedendo evidentemente se non ero gay.
"No, fino a quando non ho incontrato te" ridacchiai e gli accarezzai i suoi soffici capelli "Louis, provo le stesse cose per te" ammisi e lui mi abbracciò. Potevo sentire il suo cuore battere all'impazzata e io ne ero assolutamente felice: ero sicuro che batteva per me.



Zayn's pov. 


"Wow" dissi felice per Harry "E adesso?"
"Adesso stiamo insieme.. dopo il bacio praticamente mi ha chiesto di povare a stare insieme e io non esitato un attimo!" sospirò felice. "Chi l'avrebbe detto che Harry Styles si sarebbe messo con un ragazzo?!"
"Harry, sono davvero felice per te" mi bloccai un secondo, sentendo piagnucolare Charlie "Che c'è piccola?!" la guardai e voleva essere presa in braccio. Guardai l'orologio che portavo al polso e notai che era l'ora del pisolino per lei. Andai a prenderla e la cullai tra le mie braccia. "Dormi piccolina, il papà è qui con te" le diedi un bacio sulla fronte e le canticchiai la canzone della farfallina. Sembrava piacerle. 
"Sei davvero un ottimo padre, Zayn. Crescerà bene Charlie!" mi disse Harry, sorridendo. 
"Cerco di non farle mancare nulla" la guardai, vedendo in quella bambina la cosa più bella e più preziosa di questo mondo.
"In realtà le manca qualcosa.." inarcai un sopracciglio "..o meglio, qualcuno" lui mi fece l'occhiolino e io capii immediatamente a cosa, a chi, si riferisse. Io abbassai un attimo lo sguardo, non sapendo cosa dire "Perché non glielo dici, eh?"
"Harry, è una ragazzina ancora.. non posso farle prendere la responsabilità, per una bambina soprattutto" la bambina si mise a piangere e io non capivo il perché. "Shhh, piccolina, che hai?" la guardai allarmato, non capendo cosa avesse. Mi alzai in piedi e la cullai, ma il suo pianto non cessava.
Suonò pure il campanello e io pregai Harry con lo sguardo, per andare ad aprire.
"Ho capito, vado io" disse e si alzò, sparendo poi dietro la porta. Io nel frattempo cercavo di calmare Charlie, dandole piccoli baci sulla fronte, ma non funzionavano. Che pessimo padre!

"Zayn! Che succede?" ad un tratto nel salotto entrò Gwen, seguita da Harry. Che ci faceva Gwen a casa mia? Soprattutto a quell'ora? Ma non era il momento di farle il terzo grado "La piccolina non si calma, piange da circa cinque minuti" dissi. Lei si avvicinò a me e accarezzò la guancia di Charlie.
"Dai a me la bambina" disse e io la affidai completamente a lei. Gwen la prese in braccio e la mise a pancia sotto, cullandola. "Shhh, piccola. Ci sono io qui, tuo padre è un incapace!" disse e io mi offesi, per scherzo ovviamente. Harry, dal canto suo, sghignazzò. "Hey piccolina, hai male al pancino?" continuò a dondolarla e Charlie si calmò. Gwen le cantò una filastrocca, che non conoscevo: che belle che erano insieme. Harry mi guardò e il suo sguardo diceva tutto. Voleva dirmi che Gwen era davvero responsabile, che non era affatto una ragazzina, che era diversa dalle altre ragazze. Lo so, lo so che è diversa dalle altre: lei è speciale, pensai.
"La piccola si è addormentata" sussurrò "Aveva un semplice dolore alla pancia" mi guardò e poi si sedette sul divano, con ancora in braccio Charlie.
"Dio mio, non sapevo come calmarla. Mi sono preoccupato a morte!" mi misi una mano sul cuore e mi sedetti vicino a lei, per poi accarezzare delicatamente la manina della piccola.
"Sembrate una bellissima famigliola" si azzardò a dire Harry. Io prima guardai Gwen che abbassò lo sguardo imbarazzata, poi guardai Harry: lo fulminai.
Riccio, ritieniti morto. 

Daughter • Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora