Capitolo 19.

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Io e il padre di Gwen ci eravamo spostati in una piccola saletta adiacente alla cucina. Mi guardai intorno e capii subito che si trattasse del suo studio: sul lato opposto alla porta vi era una grande finestra, ai cui lati vi stava una tenda color panna raccolta da una cordicella fine. Davanti la finestra vi stava un'enorme scrivania color wengè -che a parer mio era un colore davvero molto molto raffinato- sopra la quale stavano vari fogli, cartelle colorate, un porta penne ed un computer portatile. Voltandomi a sinistra notai un piccolo caminetto, già acceso, che riscaldava la stanza. A destra, invece, vi stava un piccolo divano ed un mobiletto lì vicino, con sopra varie bottiglie e bicchieri di vetro.

Il padre di Gwen chiuse la porta alle sue spalle e io sussultai appena: non volevo sembrare nervoso, ma.. lo ero e pure parecchio. Si avvicinò al mobiletto con le bottiglie, ne prese una in mano, la aprii e la ripoggiò su un tavolino di vetro lì di fronte per poi prendere un bicchiere e porgermelo. Io lo presi e suo padre versò un po' di whisky al suo interno. 
"Grazie" sussurrai, cortese, e prima di berlo aspettai che l'uomo riempisse il suo di bicchiere.

"Allora.. Zayn," tossicchiò e bevve un sorso del liquido. Io lo imitai e poi lo fissai, in attesa che continuasse a parlare "..suppongo che tipi siamo io e mia moglie. Non mi meraviglierei se Gwen ti abbia parlato male di noi." rise amaro "Ma in questi giorni abbiamo parlato e anche molto." io annuii  "Io le voglio bene, anche se non glielo dico mai e, anche se non è la figlia modello che abbiamo sempre voluto io e mia moglie, sono comunque fiero di lei perché ha le sue idee e non si lascia influenzare da nessuno"
"Sì, ha ragione signore" concordai, ridendo sotto i baffi.
"Proprio questo suo carattere l'ha portata a parlarmi della tua bambina e soprattutto di te. Non che tu sia il prototipo di ragazzo che avevo bisogno di vedere al fianco di mia figlia." deglutii "Però quando parlava di te le brillavano gli occhi e lì ho capito che non avrei mai potuto farle cambiare idea sul tuo conto, perché effettivamente lei ti conosceva più di me." sorseggiai un altro po' di whisky, rimanendo in ascolto. "Purtroppo, Zayn, in diciassette anni non ho mai saputo darle l'amore che meritava: ero troppo preso dal lavoro, dai soldi e dalle apparenze per badare a ciò che mia figlia volesse veramente" mi spiegò e io per un attimo non capii.
"Perché mi sta dicendo queste cose, signore?"
"Perché," deglutii e poi sospirò rumorosamente, poggiando il suo bicchiere ormai vuoto sul tavolinetto "sembri.. anzì, sei un ragazzo responsabile. Questa sera ho notato come ti comporti con tua figlia, non so.. sono rimasto impressionato e in pochi minuti ho visto tutto ciò che non sono stato io per lei" per un attimo mi fece tanta tenerezza e mi venne voglia di abbracciarlo, ma non mi sembrò il caso "Credo che tu sia il suo primo ragazzo e non voglio che si faccia male"
"Non è mia intenzione farle del male" dissi sicuro delle mie parole.
"Lo so.. e proprio per questo ti chiedo di prenderti cura di lei, darle quell'amore che non le ho dato io" disse amaramente, ma con una grande consapevolezza dentro: sua figlia era cresciuta e adesso era un altro uomo a doversi prendere cura di lei. "Ciò non significa che potete fare tutto ciò che volete" puntò il suo dito verso me "vi terrò d'occhio eh. Voglio che lei finisca almeno le superiori e non deve avere distrazioni dallu studio durante questi ultimi mesi"

Io ridacchiai, rilassato, e "Non si preoccupi, signore, amo sua figlia e cercherò di farla stare bene sempre. E per quanto riguarda lo studio.. beh, stia tranquillo: sarò il primo a ricordarle dei compiti e dello studio. Non voglio che per colpa mia o di Charlotte lei perda di vista i suoi obiettivi"
"Mi piace come parli, ragazzo" mi sfilò il bicchiere -ormai vuoto- dalle mani per poggiarlo accanto al suo.
Io sorrisi per le sue parole "Sono solo sincero, signore. Ci tengo tanto a Gwen"
Lui annì e sorrise "Chiamami Steve" mi porse la mano che mi affrettai a stringerla "Mi fa male dirlo, perché sono comunque geloso di mia figlia, ma.. Benvenuto in famiglia, Zayn!" 
Non smettevo di sorridere: ero davvero davvero felice. Ed io che pensavo che mi volesse uccidere e sotterrarmi nel suo giardino. Risi a quel pensiero, poi mi sentii di dire qualche parola a Steve.

Daughter • Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora