Capitolo 7.

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Non vedevo Gwendoline da circa quattro giorni. Avevo paura che le fosse successo qualcosa. Harry mi aveva detto che non l'aveva vista nemmeno in libreria, il che era abbastanza strano dato che passava in libreria ogni due giorni, anche semplicemente per vedere gli ultimi arrivi. Quando domandai ad Harry domandai delle notizie sulla ragazza mi scrutò attentamente, assottigliò gli occhi e mise una mano sotto il mento, come se stesse pensando. Poi se ne uscì con una delle sue domande imbarazzanti.
"Ma non è che ti piace?"
"Chi?" feci il finto tonto.
"Mia madre. Chi Zayn? Gwendoline, ovvio" mi grattai il collo imbarazzato e mi diressi verso Charlotte e giocai con lei. Non risposi. "Chi tace acconsente?!" chiese insicuro Harry.
"Quella ragazza ha qualcosa che mi attrae, a non lo so Harry, io-" 
"Non c'è nulla di male a conoscere un'altra ragazza" mi interruppe, avvicinandosi e giocando pure lui con la bambina "Io credo che Christine ne sarebbe felice. Non vorrebbe che ti buttassi giù, che ti privassi la possibilità di rifarti una vita" mi accarezzò il braccio in modo amichevole e fu come se tutto si fermò attorno a noi: persino Charlotte smise di giocare e fissò noi due.
"Hai ragione, Harry.. solo che" esitai "solo che mi risulta difficile. Io ho sempre sognato una vita con Christine, avevamo progettato un futuro insieme e con la bambina e-"
"Zayn" mi interruppe ancora " Basta pensarci. Ormai è passato. Devi pensare al presente.. nulla è per sempre e .. beh, Christine adesso fa parte del tuo passato, ma non in modo negativo eh!" lo fissai "Io credo che ti proteggerà da lassù e vedrà tutte le cazzate che fai e farai" scoppiò a ridere ed io con lui.
"Va bene, io-" venni interrotto un'altra volta. Ma santo cielo, perché oggi non riesco a parlare?! Stavolta non fu Harry a interrompermi, ma il suono dello scacciasogni messo all'entrata. Ci alzammo e vidi Gwendoline entrare, finalmente. Aveva il suo solito cappello a fasciarle la testa, una sciarpa a coprirle il collo e parte del viso e un lunghissimo maglione. Io sorrisi e poi guardai Harry, che dal canto suo mi rivolse un sorriso di chi la sapeva lunga.
Gwendoline inizialmente non fece caso a noi e cercò di camminare verso il reparto Letterature, così la bloccai io con il mio saluto.
"Hey Gwendoline!" lei si fermò sul posto e poi si voltò. Accennò un sorriso e poi continuò a camminare. No, non era di certo il comportamento che mi aspettavo da una come lei. C'era qualcosa che non andava e il mio istinto non sbagliava quasi mai. Così girai attorno al bancone e raggiunsi la ragazza. "Hey" dissi pacatamente "Che succede?" lei non si voltò e continuò a cercare qualche libro in quell'enorme scaffale. "Ti ho fatto qualcosa? Ce l'hai con me?" insistetti. Lei fece l'indifferente. Non sopportavo l'indifferenza, mi faceva paura, davvero. 
Le presi il braccio, che teneva verso un libro in alto, e la feci voltare verso di me, causando la caduta della sua sciarpa. Rimasi interdetto e scioccato. Lei abbassò lo sguardo, per poi alzarlo e guardarmi mortificata. "Che hai fatto lì?" indicai il suo labbro, dove aveva un ematoma. Sapevo che fosse successo qualcosa, ma non pensavo così grave.
"Sono.. sono caduta dalle scale.." sussurrò e si voltò nuovamente verso lo scaffale, dandomi le spalle. Pensava che io ci credessi?
"Gwendoline, sai che non ti credo, vero?" non la conoscevo bene, ma per quel tanto che la conoscevo sapevo quando mentiva o meno. "Non ti vedo da quattro giorni e.."
"Lascia stare Zayn.." rimise la sciarpa al suo posto, coprendo nuovamente le sue labbra. Io seguii il mio istinto e di colpo la abbracciai: la sua schiena contro il mio petto. Era così piccola, così esile.
"Qualsiasi cosa sia successa, sappi che ci sono.. con me puoi parlare, mh?" lei annuì solamente, rilassandosi.
Dopo essermi assicurato che tutto andasse bene, le lasciai il suo spazio e tornai dietro al bancone. "Tutto okay?" mi sussurrò Harry. Io annuii e presi la mia piccola in braccio. 
"Amore mio, ti sta crescendo un altro dentino" dissi felice e Charlotte battè le manine, come se avesse capito ciò che avevo detto. In realtà pensavo che molto spesso lei capisse davvero qualsiasi cosa dicessi. 

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"Allora io vado" disse timida, avvicinandosi al bancone. Harry era già andato via e questa volta toccava a me chiudere la libreria. 
"Va bene Gwendoline" le sorrisi. "Adesso è tutto apposto?"
Lei annuì, salutò pure Charlotte e poi si diresse verso l'uscita.
"Gwendoline?" la richiamai. Lei si voltò, in attesa che continuassi. "Ti andrebbe di.. sì, venire a casa mia ad aiutarmi con le decorazioni? Magarri, ehm.. mangiamo qualcosa insieme.." esitai. Lei guardò l'orologio, si morse il labbro -dalla parte non arrossata- e in quel momento capii che mi avrebbe detto di no. Chi ero io affinchè lei potesse passare del suo tempo con me? Dio, sono così stupido.
"Va bene" lei sorrise e contaggiò pure me. Aveva detto va bene
"Davvero?" chiesi sorpreso e lei annuì "Oh, allora aspetta che chiudo. Mi aiuteresti con Charlotte e.. oh"
"Calma Zayn, stai tranquillo" scoppiò a ridere e vederla stare bene, fece stare bene pure me, mi calmò -data la mia agitazione. Spensi le luci degli scaffali, infilai il cappotto, presi Charlotte in braccio, presi alcuni suoi giochi e raggiunsi Gwendoline. Uscimmo e presi le chiavi per poter chiudere il locale.
"Dai a me Charlotte, su" mi tese le sue mani e volontariamente la piccolina andò da lei, ricevendo l'abbraccio della ragazza. Cara Charlotte, sei fortunata.
Ma che sto pensando?
Chiusi e poi ci incamminammo verso il mio appartamento. Era così vuoto, così freddo, così senza decorazioni. Gwendoline poggiò la bimba sul divano, si tolse il suo cappotto "Dallo pure a me" dissi; approfittò della mia gentilezza e tornò a giocare con la piccola. Erano così belle tutte e due insieme. Io andai in cucina a preparare qualcosa.

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"Ecco qui il tuo papà!" disse Gwendoline alla piccola.
"Ciao piccolina" mi avvicinai a lei, le solleticai la pancia e scoppiò a ridere "Mettila pure nel seggiolone, grazie" le sorrisi e spensi il fuoco. Gli spaghetti erano pronti. Iniziai ad apparecchiare la tavola. Presi due piatti, cercai di prendere due bicchieri, ma stavano per cadere e lasciai stare.
"Credo che tu abbia bisogno di una mano" rise e si avvicinò, prendendo i due bicchieri e poggiandoli sulla tavola. Io misi i piatti e le forchette.
"Scusa se ho fatto solo gli spaghetti, ma-"
"Vanno benissimo Zayn, non ne mangiavo da tanto" sorrise e mi si scaldò il cuore. "Buon appetito!" esclamò, sorrisi e iniziammo a mangiare. 
Dopo attimi di silenzio, interrotti solo dal rumore dei giocattoli che Charlie sbatteva contro il tavolino del seggiolone, Gwendoline parlò e ne fui davvero felice.
"E' stato mio padre" sussurrò. Io all'iniziò non capii, poi indicò il labbro e annuii, facendola continuare "Ricordi quando mi chiamò mia madre quella sera? Mi voleva a casa, avevo totalmente scordato di avere una delle loro stupide cene. Quando sono tornata a casa i miei mi hanno sgridata, dicendomi che sono un irresponsabile a stare da sola in giro fino a tardi, e tante altre cose carine" prese fiato. "A fine cena, andai in camera e mio padre mi raggiunse e mi diede un bello schiaffo in pieno viso" sussultai, come poteva un padre alzare le mani sulla propria figlia? "Uno schiaffo perché non mi ero comportata bene, perch ero una continua delusione e.." singhiozzò.
"Basta Gwendoline. Non voglio sentire più queste cose" la guardai "Non meriti tutte queste parole, non meriti nemmeno gli schiaffi. Sei una così brava ragazza.. i tuoi non lo hanno ancora capito" mi avvicinai a lei e le accarezzai una guancia delicatamente.
"Zayn, quando vado in libreria io stacco la presa dalla mia vita schifosa. Quando parlo con te e passo del tempo con te e con Charlotte io mi sento bene" accennò un sorriso "Mi fate scordare ciò che in realtà mi aspetta a casa e te ne sono grata" sussurrò. La abbracciai definitivamente: la strinsi a me, non meritava nulla di tutto quello schifo che la circondava. "Non ricevo un abbraccio da tanto tempo" sussurrò ancora.
"Allora ti abbraccerò più spesso" le dissi e lei sorrise.
Per smorzare la tensione le chiesi di aiutarmi a sparecchiare, mi aiutò e in quel momento sembravamo una vera coppia alle prime armi e mi venne da ridere.
Zayn che stai pensando?
"Andiamo a mettere gli addobbi?" chiese con lo stesso entusiasmo che poteva avere un bambino "Non li ho mai fatti a casa mia e sono davvero curiosa"
Mi sorprendeva, mi aveva praticamente raccontato cose molto importanti della sua vita.
"Okay andiamo" sorrise, prese in braccio la piccola Charlie e io le presi involontariamente la mano. Lei mi guardò un po' stupita, ma non disse nulla. Raggiungemmo il salotto in silenzio e mi avvicinai ai pochi scatoli pieni di decorazioni. Le uscii e iniziammo a decorare tutto l'appartamento. 
Misi un tappetino davanti la porta con scritto Merry Christmas, lei appese una ghirlanda dietro la porta d'ingresso e poi insieme facemmo l'albero. Era tutto così bello, sembrava tutto così semplice ed emozionante. A Gwendoline brillavano gli occhi e quel luccichio provocò un mio sorriso.
"Questa" prese la stella di Natale "La facciamo mettere alla piccola Charlie"
Presi la mia bambina in braccio, Gwendoline le diede in mano la stella di plastica e poi la facemmo mettere come punta dell'albero di Natale. "Brava Charlieee" esclamammo insieme e la piccolina battè le mani, felice.
Dio, che spettacolo.

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Dopo un po' di chiacchiere e coccole a Charlie, la quale si addormentò sul divano, Gwendoline dovette prendere le sue cose per andarsene.
"Grazie Zayn, davvero. Grazie per tutto" sussurrò felice.
"Grazie a te Gwendoline"
"E basta chiamarmi Gwendoline" rise "Odio il mio nome per intero. Chiamami Gwen, ora siamo amici, no?" sorridemmo. Sì, eravamo amici, ma in quel momento desideravo di più.
"Va bene.. Gwen"
"Ecco, così va bene" sorrise, si avvicinò alla mia guancia e mi stampo' un bacio su di essa. In quel momento avrei desiderato bloccarle il viso con la mano e stamparle un bel bacio sulle labbra. Ma era meglio trattenermi.
"Ci vediamo, okay?" chiese.
"Certo, ciao piccola" dissi e poi andò via.
Se ve lo state chiedendo, no.. non stava tornando a casa da sola. C'era sua mamma che la aspettava. Aveva detto di essere a casa di una sua compagna di classe e per il momento mi stava bene così, era pure normale che lei mentisse.



NdA.

Salve ragazzeee, questa è la prima volta che parlo direttamente con voi. Lo faccio solo per augurarvi buone feste e vi auguro di passare un sereno Natale.

Approfitto di questo spazio, anche per dirvi che se volete contattarmi, potete farlo su twitter: sono @hiwilljam

Tanti cari saluti, da ehipaola!


Baci.

Daughter • Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora