I draghi dell'equilibrio~ La ragazza drago [COMPLETATA]

Capitolo 5: Alla Ricerca Di Idris

Quando furono in hotel Clara raccontò ciò che aveva visto a Thomas che le disse: "Credo di sapere dov'è questo posto. Sei sicura che non ci sia niente sotto? Lo sai che è quasi impossibile leggere la mente di una viverna."
"Forse la mia barriera l'ha indebolita e magari anche la sua forma umana la rende più debole. Sento che mio fratello è lì." disse appoggiandosi una mano sul cuore. Thomas la guardò pensieroso poi annuì.
"Partiremo sta notte, saremo meno esposti con il buio." concluse.

Clara passò le ore seguenti a leggere il libro che aveva trovato in biblioteca. Quello con il simbolo dello Ying e dello Yang sul dorso. Non le apparve nessuna visione. Pensò che se fosse stata una trappola l'universo gliel'avrebbe detto, perciò suo fratello si trovava in quel posto spoglio e pieno di cenere. Si mise a dormire alle 18, così sarebbe stata sveglia per la missione.

Thomas la svegliò a mezzanotte e partirono. Lui aveva detto di sapere dove si trovasse quel posto. Perciò si lasciò guidare dal maggiordomo.
Ad un certo punto l'auto si fermò e Clara vide un paesaggio spaventoso stagliarsi davanti a lei. C'era uno spiazzo di terra enorme, tutto nero e bruciato, riusciva a vederlo com'era una volta: verde e rigoglioso. C'era una struttura nel mezzo. Era mezza distrutta, ma si poteva intendere che una volta era stata una bellissima chiesa.
Clara scese dalla macchina e Thomas le disse che l'avrebbe aspettata lì e di avvisarlo se avesse avuto bisogno.

Clara camminò piano fino alla chiesa. Il tempo sembrava immobile, non una folata di vento, neanche un corvo gracchiante, non si sentiva nemmeno il canto dei grilli. Ebbe un tremito di paura, ma continuò.
Una volta dentro il suo neo si illuminò alla ricerca di un potere simile. Poteva sentirlo davvero. Sentiva il forte potere distruttivo del fratello. Lo seguì, attraversò migliaia di stanze tutte uguali, finché non giunse in una camera da letto. Le pareti erano bianche, le ricordò draconia in modo così vivo che per un attimo non si accorse del potere negativo che arrivava da dietro. Si scostò giusto in tempo per evitare un raggio di Nida.
"Ti piace questa stanza Clara?" chiese come se la draconiana fosse un'ospite in casa della viverna.
Clara si mise in posizione di attacco: "Dov'è mio fratello?"
"Non sapevo avessi un fratello..." disse scostansosi rivelando dietro di lei una vorace nel muro da cui provenivano urla di aiuto, che fino a qualche secondo prima non aveva udito.
Evocó le ali e si gettò nel varco, sbattendo il capo contro l'entrata e cadendo a terra.
Nida scoppiò in una fragorosa risata e sparì.
Clara si alzò massaggiandosi la testa, Nida non era più lì. Come avrebbe raggiunto suo fratello?
Lui aveva il potere di distruggere, perciò bastava comunicarglielo attraverso la mente. Sempre che fosse possibile.
Il neo si accese di luce bianca e iniziò a ripetere "Mi senti? Sono tua sorella" credette di esserci riuscita, perché dal varco sentí "Siiiiiiiiiiiiiii".
"Sai usare i tuoi poteri?" chiese
"Come fa a parlare nella mia mente?" pensò lui, Clara lo sentí.
"Sento quando pensi, e anche tu puoi farlo, non sai niente della tua natura?"
"Quale natura, sono orfano"
Perfetto lui non aveva la più pallida idea di come distruggere quel posto.
"Hai mai distrutto qualcosa con la forza del pensiero."
"L'ultimo orfanotrofio dove sono stato. I miei compagni mi avevano fatto arrabbiare e il muro è crollato. Poi mi è capitato altre volte. Quindi quando mi arrabbio."
"Vedi percaso un varco sopra di te. Tipo un buco nella parete o qualcosa di simile?"
"Si lo vedo."
"Io sono al di qua del varco. E non posso arrivare da te. Devi distruggere la barriera, altrimenti non posso tirarti fuori."
"Ma io non posso farlo a comando."
"Sì che puoi." fu questa frase a dare la forza al Draconiano.

Clara sentí i muri tremare e subito dopo la voragine che c'era nel muro scoppiò e la parete crollò. Evocó le ali e si precipitò verso il fratello. "Sono qui!" seguì la voce è vide un ragazzo alto, con i capelli neri, gli occhi talmente scuri da sembrare due pozzi e, ciò che la convinse che era il ragazzo giusto fu un neo nero tra le sopracciglia.
Lo afferrò prima che la chiesa crollasse e volarono fuori fino alla macchina.

Thomas li portò a casa, e offrì ai due un tè caldo per rilassarsi.