Capitolo 5 - Il brutto anatroccolo -

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(Mmm...)

Sentivo le mie palpebre terribilmente pesanti, ma cercai comunque di aprire gli occhi. Per qualche istante brancolai nel buio cercando di mettere a fuoco il luogo in cui mi trovavo.

Bastienne: "Ma questa, non è la stanza di Jean?"

(Aspetta...oh mio Dio! Non dirmi che mi sono addormentata proprio qui dentro?! Con Jean che mi osservava?!)

Mi sedetti e inizia a guardarmi attorno, le mie guance sempre più calde per via dell'imbarazzo. Di Jean non vi era l'ombra. Come mi mossi, qualcosa scivolò dalle mie spalle. Si trattava della giacca ed il mantello di Jean, che fino a poco prima mi avevano riparata dal freddo della stanza.

(Mi hai coperto per tenermi al caldo...tu?...non è possibile!)

Piegai i suoi indumenti con cura e andai ad adagiarli sopra il suo letto ed in quel momento il mio sguardo cadde sulla bottiglietta vuota di Blanc. La presi in mano e la osservai attirata dai piccoli riflessi scintillanti che le poche gocce rimaste emanavano colpite dalla luce della luna.

Jean aveva duellato con me per ore, mi aveva coperto con i suoi vestiti e infine aveva persino bevuto la sua dose di Blanc, esattamente come gli avevo chiesto.

In contrasto all'aria fresca che sentivo in quella stanza, sentii uno strano calore e inconsapevolmente mi ritrovai a sorridere da sola.

Ripensai al giorno precedente quando, senza troppi giri di parole, avevo chiesto a Jean il motivo del suo morso. Dopo tutto non avevo avuto ragione? C'era un motivo per cui l'aveva fatto, ne ero certa. Non era semplice sete di sangue e tanto meno noia. Ma ero altrettanto sicura che se gliel'avessi chiesto nuovamente, mi avrebbe dato la stessa identica risposta. Le sue azioni, però, avevano un'altro significato. Non sarebbe stato così semplice ottenere da lui la verità. Dovevo credere a quello che vedevo con i miei occhi, ma soprattutto, avrei dovuto cedere alle mie sensazioni.

Volevo conoscerlo a tutti i costi: volevo sapere chi fosse il vero Jean, chi era colui che si nascondeva dietro il muro costruito per allontanare da se tutto il resto del mondo.

Ero del tutto consapevole che il tempo a mia disposizione era piuttosto limitato. Avrei dovuto agire prima che tutta la sabbia all'interno della clessidra fosse caduta, ovvero fino a quando il passaggio per il mio mondo non si fosse riaperto nuovamente.

Il fato mi aveva dato un'opportunità incredibile: arrivare in questo luogo e avere modo di conoscere tutte queste persone famose ed importanti della storia che mai e poi mai avrei avuto modo di poter incontrare.

Era l'opportunità di una vita ed ero determinata a sfruttarne ogni singolo istante per coglierne il meglio.

Bastienne: "Ora che sono diventata la custode di Jean, ho intenzione di essere la migliore che lui abbia mai avuto!"

~ ~ ~

C'erano un sacco di mansioni da svolgere alla villa e Sebastian non si risparmiava nel tenermi impegnata, ma, non appena riuscivo ad avere qualche istante libero ero sempre alla ricerca di Jean.

(Ho intenzione di distruggere il muro che hai costruito intorno a te, a costo anche di doverci mettere tutto il mese.)

Bastienne: "Jean, avrei necessità di andare a fare delle spese, ma non ho nessuno che mi possa accompagnare. Vorresti venire con me?"

Jean: "E Sebas?"

Bastienne: "Beh... lui ha detto..."

Jean: "Vai con Sebas."

(Oof..hai intenzione di rendermi le cose difficili a quanto vedo. Peccato che io non abbia la minima intenzione di mollare il colpo.)

~ ~ ~

Ikemen Vampire: Temptation in the Dark ~ Jean d'Arc ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora