Capitolo 16 - Frustrazione -

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Avevo passato parecchio tempo immobile, prima di ritrovare le forze per alzarmi e lasciare la libreria. Non ero nemmeno sicura di come fossi ritornata nella mia stanza ma, in qualche modo, ora ero la. Non ricordavo nemmeno di aver acceso le luci. Mi lasciai andare a peso morto sul letto, rannicchiandomi su me stessa avvolgendo le braccia attorno alle mie ginocchia portandole verso il petto. Nonostante Jean se ne fosse andato già da un pò, la sua voce continuava a risuonare nella mia testa.

Mi scappò un leggero singhiozzo e subito portai la mano alla bocca per evitare che altri seguissero il primo. Venni invasa dalle emozioni man mano che nella mia testa rivivevo quegli ultimi istanti con lui...la sua gelida voce, la sua espressione priva di segni vitali e il suo calore che pian piano svaniva via da me.

Sapevo che se l'avessi lasciato in quel momento l'avrei perso per sempre. Sapevo che avrei dovuto trattenerlo il più possibile...lo sapevo...ma...

Non ero stata in grado di farlo.

Era scivolato via liberandosi dal mio abbraccio perdendolo nell'oscurità.

Chiusi gli occhi ripensando al suo bellissimo viso e solamente in quel momento mi accorsi del rumore della pioggia che batteva incessante sulle finestre.

Bastienne: "...Pioggia?"

Raggiunsi lentamente la finestra, scostando le tende per poter aver una visuale migliore.

Rimasi con lo sguardo fisso nel vuoto a lungo.

Gocce pesanti bagnavano le due ampie vetrate. Improvvisamente mi ritrovai a pensare alla notte in cui Jean, per la prima volta, mi disse di odiare la pioggia. Ora, finalmente, capivo il perché.

Aveva davvero un'ottima ragione per odiarla.

Pioveva su di lui mentre, agonizzante, stava bruciando al rogo. Per tutto quel tempo...per tutti quegli anni non aveva fatto altro che sperare di morire.

Chiusi le tende e mi voltai decisa a non voler pensare ad altro. Non c'era nulla in quel momento che potessi fare per aiutarlo o per alleviare il suo tormento.

Ogni singola parte di me stava urlando di tornare da lui, di tenerlo fra le mie braccia e di aiutarlo a trovare una soluzione per entrambi. Ma non avevo la più pallida idea di cosa fare. Non c'era nulla che mi venisse in mente in quel momento che potesse andar bene in quella situazione. Avevo sempre saputo che le nostre vite erano drasticamente differenti ma, non avevo mai compreso quanto impotente tutto questo mi avrebbe fatto sentire. Mi rigettai a letto, sotterrando il volto fra i cuscini.

Nell'oscurità della stanza, nessuno poteva vedermi e fu allora che finalmente lasciai scorrere tutte le mie lacrime. Mi sentii stranamente bene nel lasciar andare tutta quella tensione. Piansi a lungo prima che le mie lacrime si asciugarono. Sapevo che questo mi avrebbe fatto sentire un pò meglio, ma non avrebbe affatto aiutato Jean.

Sospirai all'idea, ricadendo nuovamente fra i cuscini, ritrovandomi a fissare il soffitto.

Il profondo e costante desiderio di Jean di morire era ben oltre tutto ciò che avevo dovuto affrontare fino ad allora, e in quel momento non avrei saputo come far fronte quella situazione.

Amavo Jean.

Lo amavo così tanto e mi era così caro. Quello che provavo per lui era così forte e potente che non ero mai stata in grado di ignorare quel sentimento. Non mi importava quante volte mi avesse allontanata da lui, sapevo benissimo che il mio amore non sarebbe mai svanito.

Tuttavia non avevo mai passato tutto il dolore e la sofferenza che aveva provato nella sua vita umana. Non avrei mai potuto comprendere a pieno quell'oscura parte di lui e quali fossero davvero le sue emozioni e i suoi sentimenti al riguardo. Per quel motivo non mi era semplice trovare una soluzione per aiutarlo e per riportarlo verso la luce.

Ikemen Vampire: Temptation in the Dark ~ Jean d'Arc ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora