Capitolo 20 (2°parte) - Confessioni -

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Shakespeare aveva voltato le spalle all'uomo misterioso, convinto di averlo lasciato all'altezza del pulpito, ma quando si voltò, se lo ritrovò dinanzi.
Occhi cremisi studiavano l'espressione di Shakespeare, le sue labbra curvate in un sorriso compiaciuto.

???: "Pensavo fosse questa la storia che desideravi. Grandi figure storiche, riunite come un tempo...i conflitti non appena placati...il tragico dramma che si sviluppa di conseguenza."

Shakespeare: "Io..."

???: "Non era il tuo desiderio, utilizzare questi pretesti come tua fonte d'ispirazione. Per questo hai stretto un'alleanza con me."

Shakespeare: "Si...mio signore. Avete ragione."

???: "Dunque perché mai, Will, volti le spalle a ciò che hai appena fatto?"

Shakespeare: "No, non oserei mai!"

???: "Ma non lo stai facendo proprio ora? Dove stai andando? Non stai seguendo Gilles per vedere come si evolverà la situazione, non è vero?"

L'elegante emano che qualche attimo prima si era posata sugli occhi di Gilles, ora si era adagiata delicatamente alla parete del corridoio, bloccando il cammino di Shakespeare.

???: "Certo, puoi fare ciò che desideri. Ma lascia che ti dia un consiglio."

Shakespeare: "Eh?"

???: "Non c'è modo di tornare indietro arrivati a questo punto. Non è proprio il tuo compito quello di chiudere il sipario su questo atto? Dopotutto gli attori sarebbero persi senza la tua guida. Oh! Accidenti! Temo sia arrivata l'ora di dare l'acqua ai fiori."

Il sorriso di quell'uomo misterioso illuminò l'oscurità di quel luogo. La sua espressione sembrava beata al solo pensiero di quel semplice e pacifico gesto. Poi si voltò e si allontanò da Shakespeare.
Non vi era nulla di speciale nel modo in cui camminava, benché tutt'altro si poteva dire dell'aura che emanava.
Shakespeare a malapena sbatte le palpebre, inghiottendo il respiro a fatica osservando quella scena.
Improvvisamente volse lo sguardo verso il basso, contemplando le sue stesse mani, baciate dal chiarore emanato dalla luna. Tuttavia, non bastò quella misera fonte di luce a nascondere il suo tremore.

Jean ed io avevamo lasciato l'oscurità alle nostre spalle rientrando alla villa

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Jean ed io avevamo lasciato l'oscurità alle nostre spalle rientrando alla villa. Durante il tragitto mi aveva raccontato, con frasi brevi e concise, ciò che era accaduto per tutto il tempo in cui io ero stata priva di conoscenza. Mi aveva anche rivelato di aver chiesto a Sebastian di mantenere il silenzio sul mio rapimento.

Sebastian: "Jean, Bastienne! Bentornati a casa."

Jean: "Sebas."

Jean stava cercando di comportarsi il più normalmente possibile, e anche io cercai di imitarlo, ma nel tono di voce di Sebastian la sua preoccupazione era evidente.

Bastienne: "Sebastian, io..."

Mi rivolse un sorriso imbarazzato. Doveva essersi davvero preoccupato ed io ne ero terribilmente dispiaciuta. Non sapevo ne cosa dire ne tanto meno quali parole utilizzare per non farlo preoccupare ulteriormente.

Ikemen Vampire: Temptation in the Dark ~ Jean d'Arc ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora