Capitolo 15- Non toccarmi. Sono impuro -

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I miei occhi erano chiusi, ma la descrizione di Jean dei suoi ultimi istanti di vita era così vivida da riuscire chiaramente a vederla nella mia mente.

Jean: "Il cielo, quel giorno, sembrava stesse per scoppiare in lacrime da un momento all'altro...come alzai lo sguardo verso di esso, una parte di me pensò 'Spero non piova'... Ero solo quel giorno, semplicemente...semplicemente pregavo che la morte giungesse in fretta...questo era tutto ciò che desideravo allora. "

Temevo di aprire gli occhi per paura di guardarlo in volto.

Non ero sicura di quale fosse la sua espressione in quel momento, mentre mi raccontava dei suoi ultimi e strazianti istanti di vita.

Presi un profondo respiro e aprii gli occhi.Pian piano il mondo reale tornò a prendere il suo posto.

Come il mio sguardo si posò sul bellissimo viso di Jean, quasi mi sembrò che mi mancasse nuovamente l'aria.

La sua espressione era tanto fredda quanto vuota, come se non provasse più alcun sentimento umano per ciò che mi aveva appena raccontato. Il battito del mio cuore pulsava come un tamburo nelle mie orecchie. Come poteva sembrare così distaccato?

Respirai lentamente più e più volte, ricordandomi che non avrei potuto perdere la calma in quel momento e farmi prendere dal panico.

Bastienne: "...Vuoi dire che, in quel momento, eri pronto ad accettare il tuo destino?"

Jean: "...Si."

Bastienne: "Ma avevo pensato... voglio dire, il tuo re e la tua nazione ti hanno traditi, non è vero? E il tuo processo non è stato altro che una farsa messa in atto dalle questioni politiche di quel tempo, giusto? Hai anche detto che... sei stato torturato, ogni singolo giorno, fino alla morte. Non li odi? Non sei arrabbiato per ciò che ti è stato fatto?"

Lo guardai nuovamente negli occhi, augurandomi di vedere nel suo sguardo un barlume di emozione, piuttosto che il vuoto assoluto.

Non riuscivo nemmeno a sopportare l'idea che Jean fosse la, tutto solo, su quella piattaforma, ferito e stremato in attesa della morte...desiderando la morte.

Jean era sempre molto premuroso verso gli altri e faceva sempre del suo meglio per aiutare il prossimo, senza mai preoccuparsi una singola volta della sua felicità.

Era per questo, che dopo aver scoperto i sentimenti che nutrivo per lui, mi ero decisa a lottare per la sua felicità.

(Perché non ho capito tutto questo prima?)

Ero furiosa con me stessa e spaventata per lui, struggendomi disperatamente alla ricerca delle parole giuste per cambiare le cose.

Bastienne: "Beh, ... Posso...posso capire perché ti possa sentire in questo modo. Ma non devi più aggrapparti a quel passato, giusto? E' giusto che tu impari a vivere di nuovo. Se ti senti in colpa per ciò che hai fatto in passato, puoi sempre tentare di rimediare. Non è necessario che ti arrendi e che accetti la morte..."

La semplice idea che Jean potesse volere la morte mi terrorizzava e ogni minuscola parte di me non lo riusciva ad accettare. Sapevo che stavo camminando sulle uova e che se non avessi prestato attenzione alle parole che uscivano dalla mia bocca, avrei potuto fare solamente danni irreparabili. Strinsi le mani, afferrando la mia gonna sotto il tavolo, dove lui non poteva vedere. Desideravo avere un qualunque potere magico, conoscere una qualunque magia in grado di mettere a posto tutto quanto.

Jean: "...lo credi davvero?"

Bastienne: "Cosa?"

Jean: "Bastienne, hai appena detto che credi che sia giusto imparare a vivere di nuovo. Che non dovrei arrendermi e accettare la morte. Ma ogni vita ha egual valore, vero?"

Ikemen Vampire: Temptation in the Dark ~ Jean d'Arc ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora