Capitolo 13- Inghiottiti dall'oscurità -

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Sapevo che la clessidra doveva essere oramai mezza vuota.

Potevo sentire il ticchettio dei secondi che, uno dopo l'altro, passavano inesorabilmente.

Non volevo che tutto questo finisse.

Volevo stare con Jean. 

Il mio amore per lui era bruciante e scorreva in me più caldo e luminoso che mai

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Il mio amore per lui era bruciante e scorreva in me più caldo e luminoso che mai. L'intensità di quel sentimento mi lasciava senza fiato.

Non avevo mai provato nulla di simile prima d'ora e niente mi avrebbe mai preparato per accogliere un'amore come quello. Un'amore che mi dava la forza di lasciare tutto e tutti, solamente per godere di un suo semplice sorriso.

Nell'ambrata luce del tramonto la sua bellezza era celestiale, trascendentale ed io ne ero così ammaliata da non accorgermi del rumore dei passi che si avvicinavano alle mie spalle.

???: "...quale onore fare la vostra conoscenza, Bastienne."

(Cosa...?)

Mi voltai di scatto, trovandomi faccia a faccia con una figura slanciata e aggraziata dagli occhi suggestivi: uno color ambra e l'altro marrone scuro.

Bastienne: "Mi scusi, ma non la conosco..."

(Non ci siamo mai incontrati prima d'ora. Difficilmente mi sarei scordata di occhi tanto singolari. Ma...come fa a sapere il mio nome?)

Shakespeare: " Vi prego di perdonarmi. Ancora una volta ho fallito nel presentarmi. Sono un umile scrittore di commedie. Il mio nome è William Shakespeare."

Bastienne: "Shakespeare?!"

(Aspetta, l'uomo che ha scritto 'Romeo e Giulietta'? Sei serio?! Beh...ovvio...non dubito delle sue parole. Vivo con Napoleone e Mozart e ho un appuntamento con Jean d'Arc!)

Shakespeare: "Sembrate sconcertata, devo ammettere che anche io mi trovo qui per volere del buon conte."

Bastienne: "Quindi, questo vuol dire che..."

Shakespeare: "Già...anche io sono un vampiro."

Fino a quel momento avevo dato per scontato che tutti coloro che erano stati riportati alla vita e trasformati dal conte vivessero con lui alla villa. A quanto pare non era così. Nonostante ciò, quell'uomo conosceva il mio nome e sapeva che non appartenevo a quel mondo. Come era possibile? Qualcosa del suo atteggiamento mi mise in allerta. Sorrisi educatamente cercando di nascondere il mio stupore.

Bastienne: "Bene, è un piacere fare la sua conoscenza. Io sono Bastienne."

Shakespeare: "Si, questo lo so. Ho le mie ragioni per non vivere alla villa, ma il mio amico Vincent mi ha parlato a lungo della vostra gentilezza."

Bastienne: "Ah, siete amico di Vincent?"

Shakespeare: "Si."

Sapere che quest'uomo fosse amico di una persona dolce e dal buon cuore come Vincent mi fece sentire meglio. Non mi sarei comunque aspettata di imbattermi in altre figure storiche tra le vie della città.

Ikemen Vampire: Temptation in the Dark ~ Jean d'Arc ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora