38. matter of time -

1.7K 73 45
                                    


ASCOLTATE SUPERBLOOM DI ASHTON.


Passammo due settimane ad allenare ragazzi e adulti, che dividemmo nei gruppi. Tutto sommato, stava andando bene: io e Louis eravamo più uniti di sempre, Liam e Zayn avevano deciso di iniziare da capo, Michael e Luke andavano come al solito, Niall si stava frequentando con la ragazza del ballo, Ashton era andato oltre mia sorelle piuttosto facilemente e si stava avvicinando molto a Calum e Josh era tornato a scuola sotto la mia supervisione e aveva riallacciato i rapporti con Sandy.

Di mio padre, però, non avevamo nessuna notizia. Ogni tanto, qualche sera, mi sedevo sul davanzale della finestra della mia stanza e guardavo il vialetto sperando che tornasse sano e salvo dicendomi che era stato tutto un incubo. Mi addormentavo lì, piangendomi addosso ed era lì che Louis o i miei amici mi trovavano la mattina o qualche ora dopo.

Sapevo che mia madre se la stava passando peggio, quindi a volte andavo da lei e semplicemente l'abbracciavo. Volevo farle sapere che non era da sola e non lo sarebbe mai stata.

I cadaveri ritrovati in mezzo ai boschi, stavano tornando ad aumentare e questo mi preoccupava perchè poteva significare una sola cosa: l'oscuro sarebbe arrivato presto.

Gli alpha si scusarono con me per il loro comportamento, ma non li perdonai. Non era con me che dovevano scusarsi, ma con Louis, quindi avrebbero avuto il mio perdono dolo dopo aver avuto il suo. Louis ci pensò e decise di perdonarli, così lo feci anch'io, anche se non ne ero affatto convinto.

Paul, una settimana dopo la rottura con Dimitar, si rese conto di dover porgere delle scuse a Louis, però aveva paura di parlargli, per cui non fece nulla, anche se voleva.

Paul provò a scusarsi con Dimitar in ogni modo possibils, ma fu molto impegnativo, infatti non aveva ancora raggiunto grandi risultati.

Il serbo era ancora areiabbiato con lui per come aveva trattato Louis, nonostante fosse perfettamente a conoscenza del suo rapporto con questo.

Fortunatamente le persone stavano inziando a rispettare Louis e a vederlo come la luna del mio branco. I bambini e i ragazzini erano sicuramente i migliori, loro furono i primi ad accettare Louis.

Alcuni continuavano ad odiarlo e ad insistere sul fatto che non era davvero la mia luna e che avrei dovuto prendere qualcun altro. Come se avessi potuto, no? Qualcunque cosa succeda, Louis rimarrà sempre la mia luna, è fisicamente impossibile che io ne trovi un'altra. Il marchio vale una e una sola volta.

Inoltre, i miei amici mi fecero notare che nell'ultimo periodo il mio lato da alpha si stava mostrando. Ne ero felice, ma non sapevo se Louis lo fosse, per cui glielo chiesi e la eua risposta fu "certo che ne sono felice, Haz, è molto hot la tua possessività nei miei confronti..."

"Harry!" Mi chiamò Jamil, uno degli alpha che aveva contribuito alla scenetta per uccidere Louis.

In quel momento mi trovavo nello studio di mio padre, che era ormai diventato il mio e stavo sfogliando i diari delle lune e degli alpha del mio branco.

"Entra, Jamil."

Questo entrò e corse subito davanti alla scrivania. "Hanno trovato un cadavere."

Lo guardai come se fosse un idiota. Il ritrovamento di cadaveri era frequente, non aveva senso dirmelo ogni volta.

"E quindi?"

Mi dava fastidio che mi venisse detto. Mi impegnai dal primo cadavere per cercare di far fermare gli omicidi e l'oscuro, ma era come se nessuno se ne fosse reso conto.

"Non è come gli altri... devi andare a vederlo."

Questo particolare mi incuriosì, così mi alzai e seguì Jamil, che mi portò da altri alpha e alcuni beta. Ci addentrammo nel bosco, dove incontrai Louis sotto la sua forma da pipistrello. Ci seguì dall'alto senza che nessun altro si rendesse conto della sua presenza.

my enemy || Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora