43. home (ultimo capitolo)

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Passò qualche giorno e la situazione non sembrava cambiare. Certo, non stava peggiorando, ma nemmeno migliorando.

Ero sempre di fianco a Louis, non lo lasciai nemmeno per un singlo istante durante il coma.

Mio padre mi propose di spostarci in una stanza larga con letto king size e bagno annesso. Accettai e portati Louis personalmente in quella camera da letto.

Anche quando dovevo andare in bagno lo tenevo d'occhio. Non chiudevo la porta per paura che qualcosa potesse succedere nel frattempo.

Durante le giornate riceveva visite dai nostri amici, la mia famiglia e la sua. La guerra era finalmente finita, ma nessuno ne era davvero felice. Tutti  infatti, riuscivano a percepire un'aura negativa causata dalla situazione di Louis. Probabilmente ciò era dovuto al suo essere la luna dell'alpha della luna.

I branchi iniziarono a tornarsene a casa. Tutti fecero ritorno, eccetto quelli di Dimitar, Paul e Stan. Quello di Stan era ormai quasi unito al nostro, quindi loro sarebbero sempre rimasti con noi.

Paul e Dimitar rimasero per Louis. Considerando che era praticamente loro figlio, stavano male e non potevano andare via lasciandolo così. Inoltre, non erano ancora riusciti a decidere come fare. Dovevano scegliere se tornare in Serbia o in America. Era chiaro che i loro branchi si sarebbero definitivamente uniti, il problema era dove.

"Harry?" Una voce mi fece tornare alla realtà. "Sicuro di non voler uscire? Anche per cinque minuti..."

"No, mamma. Devo stare con Louis." Accarezzai dolcemente il viso di quest'ultimo. "Devo essere qui quando si sveglierà."

Mia madre si morse il labbro, "Harry... è in questo stato da due settimane, non so se-"

"Si sveglierà."

"Tesoro... sii realista, non puoi stare qua fino a quando si sveglierà, sempre se lo farà-"

"SÌ SVEGLIERÀ!" Urlai contro mia madre, per poi calmarmi, "scusami, non volevo urlare... è che..." scoppiai a piangere, "mi manca da morire... e averlo qui, di fianco a me, ma non potergli parlare o altro fa più male..."

"Tesoro..." mia madre si avvicinò al letto e mi abbracciò.

"I-io non ce la faccio più! Fa troppo male, mamma! Sono qua da due settimane sperando che da un momento all'altro si svegli o dia un segno di vita oltre al respiro o al battito, ma... ho paura, mamma... ho paura che non si sveglierà mai più... ho paura di averlo perso... per sempre."

"No, no, Harry, scusami tu. Non avrei dovuto dire quelle schiocchezze poco fa. Louis si sveglierà e tutto tornerà come prima, anche meglio, ok?"

"Non so più cosa fare, mamma..."

"Sai cosa Louis vorrebbe che tu facessi?" Scossi la testa, "lui vuole il meglio per te. Sono sicura che voglia che tu riprenda in mano la tua vita, così da essere pronto per quando si sveglierà."

"Tu dici?" Le chiesi tirando su col naso.

"Ne sono certa."

Mi sorrise e cercai di sorriderle a mia volta. Mi baciò la fronte e se ne andò dopo aver fatto lo stesso con Louis.

"Mi manchi, Lou..." mi sdraiai e lo abbracciai stretto a me.

Mi addormentai così e la mattina seguente mi svegliai nella stessa posizione. Decisi di seguire il consiglio di mia madre e riprendere in mano la mia vita per Louis.

Così mi alzai dal letto e per la prima volta dopo due settimane, mi preparai per uscire. Lasciare Louis fu difficile, molto difficile, ma mi fu dato un aiuto. Una coppia mi prestò un baby monitor che aveva usato per loro figlio. Era in grado anche di captare i movimenti e quando lo faceva, mandava vibrazioni al dispositivo al quale era collegato.

my enemy || Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora