24. daylight

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Con Louis andava sempre meglio, più il tempo passava, più me ne innamoravo, ero diventato dipendente da lui. Le emozioni che scatenava in me non erano minimamente comparabili ad una scarica elettrica o un'iniezione di qualsiasi tipo di droga. Le farfalle che si liberavano nel mio stmaco sembravano infinite e implacabili.
Avevamo compito grandi passi insieme, avevamo aiutato Josh, avevamo allenato i beta per aiutarli a difendersi ed eventualmente ad attaccare e infine, ci eravamo amati nonostamte tutto.

A scuola gli avevano dato una settimana di sospensione per decidere il da farsi. Io, mio padre e Dimitar staremmo andati a parlare con il preside proprio quel pomeriggio, il tutto all'oscuro di Louis.

A proposito, Louis e Dimitar stavano legando davvero molto  sembravano quasi i classici padre e figlio delle pubblicità. Se non fossero stati completamente diversi fisicamente, li si poteva scambiare per tali. Paul era un po' geloso inizialmente, ma quando capì che Louis per Dimitar non fosse un amico o un amante, ma una specie di figlio, si sciolse completamente. Dopo essesene reso conto, cercò di essere anche lui un padre per Louis. I due alpha diventarono come una famiglia per la mia bellissima luna e io non potevo esserne più felice.

Dopo l'episodio con il vampiro, ho smesso di fare l'attivo, sapevo che avrebbe potuto ricordargli quel momento e ciò era l'ultima cosa che volevo. Capii che questo avvenimento non gli fosse stato indifferente come voleva dimostrare che fosse, perchè non abbiamo fatto niente per più di una settimana e mezza, quando poi abbiamo fatto qualcosa, era insicuro ed è stato molto più delicato. Non sapevo se avrei dovuto parlargliene o meno, magari ci sarebbe rimasto male e non voleva ricordare...

"Harry, è ora di andare!"

"Arrivo!"

Scesi le scale di corsa, uscii di casa e saltai a bordo dell'auto di mio padre con l'alpha serbo.

"Voglio tirare Louis fuori da questa merda"

"Anche noi"

"Gli hanno dato una settimana di sospensione totalmente a caso!"

Sbraitai, io davvero non la sopportavo questa situazione, quegli idioti si erano messi in testa cazzate assurde e avevano provato a difendermi contro la mia luna, ma scherziamo? Mi hanno anche dato del povero e indifeso, ah, io non credo proprio, se volessi, potrei fare fuori Lou in meno di cinque secondi.

Arrivammo davanti alla scuola ed entrammo, ci recammo immediatamente nell'ufficio del preside, bussammo e lui accordò l'ingresso.

"Buongiorno signor preside"

"Oh, buongiorno signor Styles"

Notò anche una figura alta un metro e novanta, si avvicinò e capì che fosse Dimitar.

"Anche a lei signor Marcković"

Quest ultimo non rispose, era evidente che il preside non gli piacesse per niente, dunque, si limitava a non sbranarlo.

"Come mai ho il piacere di rivedervi?"

"Volevamo parlare di Louis"

"Oh, ok, c'è qualvosa che non va? Ha continuato a dare fastidio a Harry?"

Sentivo i nervi di Dimitar esplodere sottopelle, cercò di contenersi per non uccidere l'uomo in quell'esatto momento.

"Lo vuole capire che il mio Louis non ha fatto niente di male a Harry?!"

"È quello che vuole farci credere"

"Andiamo! L'altro giorno ha visto anche lei la scena, è stato Harry a fare tutto"

"È solo attratto dai bulletti e crede che gli piaccia Louis"

"Io non credo che mi piaccia, io lo amo"

my enemy || Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora