1. stole my heart

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Stavo correndo per il bosco, dovevo sfogarmi, senza nessuno, solo con me stesso. Non arrestai la mia corsa per più di mezz'ora. Non avevo la benché minima idea di dove stessi andando, ma non mi importava, dovevo solo correre, correre e ancora correre.
Non stavo minimamente prestando attenzione al mio percorso, cercavo solo di non schiantarmi contro degli alberi.

La pioggia iniziò a cadere su di me e sul bosco. Nel giro di qualche minuto aumentò gradualmente fino ad arrivare a scendere fitta. Ogni tanto dei fasci di luce illuminavano il cielo buio della notte accompagnati dal bagliore della luna e dai forti rumori che arrivavano poco dopo.

Sentii qualcuno chiamarmi, ma feci finta di non aver sentito a causa della pioggia e proseguii sulla mia strada senza voltarmi e senza preoccuparmi di capire chi fosse stato.

"Harry!"

La voce si faceva più vicina, mentre io iniziavo a diventare più stanco, non a causa della corsa, ma per colpa di tutte le preoccupazioni e dei pensieri che vagavano liberi nella mia mente.

Ebbi l'impressione che qualcosa mi fosse passato di fianco, ma probabilmente mi sbagliavo, erano sicuramente stati la pioggia o il vento.

"Harry!"

La voce mi stava ancora chiamando e io la stavo ancora ignorando, sapevo che qualcuno mi stava seguendo da un po', sentivo i suoi battiti e il suo odore nonostante la pioggia.

"Harry! Cazzo, ma ci senti?!"

All'improvviso il proprietario della voce mi saltò addosso da dietro facendoci rotolare giù da una discesa per poi finire contro un albero.

"Grazie, Liam." Dissi in tono puramente sarcastico. Liam roteò gli occhi, poi si alzò e allungò una mano per aiutarmi ad alzarmi. "Cosa vuoi? Hai interrotto la mia corsa."

"Harry, non è prudente..." rispose cercando di farmi ragionare.

"Perchè, scusa?" Chiesi incrociando le braccia al petto come avrebbe fatto un bambino.

"Se fossi rimasto lo sapresti, ma ovviamente hai preferito scappare e venire a correre nel bosco nel bel mezzo della notte, durante un temporale!" Esclamò Liam alzando il tono di voce man mano che procedette con la frase, fino ad urlare le ultime parole.

"Non ho bisogno di una predica." Cercai di far capire a Liam di non aver bisogno di un rimprovero, non ero un bambino.

"Harry, non capisci!"

"Allora dimmi!" Sbottai alzando le braccia in aria con enfasi.

"È stato avvistato un vampiro!"

Un vampiro? Credetti di aver sentito male, "C-come?"

"Hai sentito bene..."

"Com'è possibile? Non li avevamo eliminati tutti?" Cercai di capire meglio.

"A quanto pare no,"

"Cazzo." Mormorai sottovoce e probabilmente Liam non sentì a causa della pioggia.

"Ora torniamo, qui non è sicuro, inoltre non sappiamo se ce ne sia più di uno e il suo grado di potenza." Poggiò una mano sulla mia spalla e mi fece avanzare.

"Secondo te è forte?"

"Non credo, insomma, i più forti li abbiamo già uccisi tutti, no?" Più che un'affermazione, la sua era una domanda. Una domanda che in quel momento mi posi anch'io. Una domanda a cui avevo improvvisamente paura di rispondere.

"Già..."

Io e Liam appartenevamo ad un branco nel quale mio padre era l'alpha, io sarei stato il suo successore. Il nostro branco era uno dei più antichi che esistevano sulla terra ed era anche uno dei più forti, da secoli cercava di sterminare tutti i vampiri, credevamo di esserci riusciti una volta per tutte, ma a quanto pare ci sbagliavamo.

my enemy || Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora