6. the only reason

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Qualche mattinata dopo assistetti alle prime tre ore di lezione, ma alla quarta avevo un inspiegabile bisogno di vedere quella persona che ormai aveva monopolizzato i miei pensieri, quell'angelo che era diventato la mia musa.
Così, invece di andare a lezione, uscii e decisi di dirigermi verso il parco con la speranza che ci fosse anche Louis.

Lo cercai per una ventina di minuti, ma non riuscivo a trovarlo da nessuna parte, così ci rinunciai e mi appoggiai al tronco dell'albero sotto il quale avevo disegnato Louis per la prima volta. Mi sedetti, presi il blocco e iniziai a disegnare la mia bellissima musa.

"È carino, riccio, ma ci aggiungerei una qualche ombra nei capelli"

Era la voce di Louis e proveniva da sopra di me, alzai la testa e notai Louis appollaiato sui rami dell'albero che mi stava guardando con in mano un foglio e una matita.

Mi aveva visto. È sempre stato lì. Ha visto il disegno. Che figura di merda.

"Ciao Louis!"

"Hey riccio!"

"Che ci fai lì?"

"È rilassante, dovresti provare, vieni su"

Presi una piccola rincorsa e mi arrampicai sull'albero arrivando fino a dove si trovava Louis.

"Ti arrampichi bene"

"Da piccolo ero come una piccola scimmia"

"Devi avere anche un buona presa"

Inizialmente non colsi l'allusione, ma quando capii, spalancai gli occhi e Louis iniziò a ridere.

"Non c'è da ridere"

"Eccome, dovresti vedere le tue espressioni quando ti faccio delle provocazioni, sono esilaranti"

"Le tue provocazioni sono...sono provocanti!"

Avevo sparato una delle mie solite cazzate che dico quando sono in ansia o in imbarazzo.

"Sei così innocente riccioli d'oro"

"Non sono innocente "

"Certo, come vuoi"

"Se fossi così innocente come dici tu, farei questo?"

Dissi iniziando ad avvicinarmi a lui, un ghigno si insinuò sia tra le mie che le sue labbra.
Non so cosa mi saltò in mente quando con sguardo provocante iniziai a far scorrere lentamente la mia mano sul suo petto fino ad arrivare ai suoi pantaloni.

"Fallo se ci riesci"

"Certo che ci riesco"

Avvicinai il mio viso al suo e la mia mano all'elastico dei suoi boxer, stavo quasi per baciarlo, quando il ramo su cui ero appoggiato si spezzò e mi fece cadere. Sentii una presa fredda sul mio polso, Louis era riuscito a prendermi prima che cadessi rovinosamente sul suolo. Non capii come riuscisse a tenere tutto il mio peso con solo un braccio e non sembrare nemmeno sotto sforzo.

"Stai bene Harry?"

"Sì, grazie Louis"

Riuscii ad aggrapparmi ad un ramo lì vicino e a scendere giù dall'albero, Louis mi seguì.

"Che ne dici dei riflessi della tua musa?"

Mi chiese saltando giù dal ramo a cui si era aggrappato.

"Non so davvero come tu sia riuscito a prendermi in tempo, come hai fatto?"

"Segreti del mestiere, ma sai? Potrei farti vedere come riesco a prenderti in un altro modo"

my enemy || Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora