Premessa: l'obiettivo era scrivere un racconto sempre entro i 3000 caratteri ispirato dal seguente quadro di De Chirico "Piazza d'Italia" .
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"Bodyguard"
Mi sento un sasso in testa, ieri sera devo aver bevuto troppo. Mica per festeggiare. Non ricordo bene, solo che lui m'ha rifilato un nuovo compito sgradevole.
Nel mio campo è difficile cambiare lavoro. Con il cervello impastato mi vesto, una scatoletta per pranzo, prendo la pistola senza controllarla. Ma mi ricordo di tirare su la busta dell'agenzia viaggi.
Il peso diventa un dolore in centro alla fronte, come ci fosse ficcato un coltello: nel pieno pomeriggio d'estate esco e m'affretto sotto i portici. La luce è abbacinante e la strada troppo chiara a sinistra e oscura a destra: il dolore si sposta alla radice del naso, dovrei fermarmi, ma sono in ritardo. Il treno del suo amico sarà arrivato e ora tocca a me.
Barcollo, per un attimo mi sono estraniato e non ricordavo più niente. L'altro ieri avevo portato il capo e la sua sposa bambina alla solita festa dove la mostra come fosse un nuovo fermacravatta. Poi si stufa e mi chiede di riportarla a casa. E io nel retrovisore le vedo gli occhi lucidi, spaventata da me, delusa dalle sue speranze.
L'emicrania è così forte che non respiro. Già vedo il bianco della statua, ma vado al rallentatore. Lei ha sposato un uomo vincente, col doppio della sua età, un leone in carriera. Li ho portati in giro dopo il matrimonio, lei felice, lui tronfio: mi ero chiesto se lei sapesse cosa nascondeva la sua facciata. Invece ho visto crescere la sua disillusione ogni giorno e la casa divenire una prigione dorata.
'Nino, sono così brutta?' in macchina mi aveva detto con la voce poco ferma.
Stupito, ché non mi parlava mai, ho risposto: 'Signora...'
'Lila, non sono così vecchia'
Di solito le facevo paura, lo so: l'ho intravista guardarmi le mani giganti mentre sistemo la spesa. Mani da tuttofare, da picchiatore quando serve.
'Perché mi manda via? Non sono abbastanza carina per stargli accanto?'
Cosa dovevo rispondere? Che aveva il vizio di stuprare tutta la notte disavvedute ragazze immagine? Che massacrava in un delirio di onnipotenza escort sempre diverse, perché dopo si rifiutavano di rivederlo?
'Lila, sei bellissima' le sussurrai senza smettere di guidare.
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'Fallo sembrare un incidente, una rapina finita male' così aveva detto il capo. La sua casa era sulla piazza: lui come alibi si sarebbe fatto vedere a parlare con un amico.
Troppa luce, troppo buio. Come in un sogno mi ricordo del mio compito, mi infilo nel portone e su per le scale, busso con forza e quando lei apre entro furioso, corro in camera da letto. Apro i cassetti, tiro giù i vestiti dagli armadi sul letto, cerco i gioielli, i trucchi, i ricordi della sua vita precedente.
Lei mi guarda, con i grandi occhi lucidi e le mani attorcigliate come a sciogliere un nodo. Prendo una grande valigia e ficco tutto dentro, poi metto la mano in tasca e quando la tiro fuori lei sembra finalmente reagire.
La pistola ha sgualcito la busta: lei la prende, mette la sua destra nella mia, piccola e delicata fra le mia dita grosse, e andiamo velocemente a prendere un aereo.