Dopo anni di vicissitudini e vagare inquieto, avevo finalmente trovato un lavoro e un hobby. Il primo ripagava le spese, il secondo riempiva il tempo.
Ci sono volute alcune settimane per prendere il ritmo in ufficio, apertura presto al mattino e uscita a metà pomeriggio: però così ho potuto dedicarmi di più alla scrittura.
E dalla produzione personale ho fatto il salto verso il pubblico, grazie a Wattpad. L'impatto è stato esaltante, i primi testi li hanno divorati, i commenti generosi, il passaparola ha fatto il resto.Ecco, sembrava tutto fosse andato a posto, quando il mio coinquilino ha cominciato a dare segni di squilibrio. I primi sintomi sono stati di vederlo di sfuggita in fondo al corridoio, anche a luce spenta, guardarmi silenzioso. All'inizio non ci avevo fatto troppo caso, poi mi sono accorto di scorgerlo ogni volta che rientravo o anche appena tiravo fuori la testa dalla mia camera, come se stesse lì tutto il giorno e la notte.
A colazione o a cena non si faceva mai vedere, ma uscendo presto la mattina e scrivendo spesso fino a tardi non me la sono mai presa a male. Il fastidio era che a volte lasciava i piatti sporchi, il lavabo pieno, la tazza sulla tavola. Per amor di pace, io sistemavo senza lamentarmi.
Poi la situazione è peggiorata. Ho scoperto che indossava le mie maglie, senza neanche tentare di nasconderlo. Trovavo i cassetti rovistati, una volta anche un paio di scarpe in cucina. Io nello stesso tempo mi sono buttato sempre di più sulla scrittura, a volte mi arrivavano decine di commenti a cui rispondere, libri degli altri da leggere e commentare, trame da sviluppare. Non è che avevo tanto tempo per lui e non lo volevo trovare.
E l'altro ieri è iniziato il disastro. Su Wattpad un maledetto troll dal nickname stupido ha iniziato a commentare in modo critico le mie pubblicazioni. Gli ho dovuto rispondere per le rime: anche se le sue parole a prima vista sembravano innocenti, un lettore smaliziato poteva cogliere sottintesi negativi sulla mia scrittura, sulle mie parole, ma anche accenni a miei trascorsi e insinuazioni. Gli ho risposto dandogli del visionario, che si inventava le cose.
E lui ha ribattuto, commento per commento, aggiungendo particolari personali, accenni alla ragazza che mi aveva abbandonato, dice lui, lasciandomi navigare verso la depressione. In questi due giorni ho preso ferie per continuare a controllarlo, per non lasciare sproloqui acidi senza risposta. Sono diventato sempre più feroce per contraltare il livello sempre più aggressivo delle sue parole.
Sto quasi impazzendo. O meglio adesso sto vedendo tutto in modo molto lucido: fino a ieri mi chiedevo come fa lui a sapere certe cose? Stamattina mi sono svegliato con la soluzione! È quel disgraziato del mio coinquilino, che ovviamente sa un sacco di cose di me. Adesso esco dalla camera e vado a spaccargli le ossa, sono sicuro che lo trovo impegnato al suo telefono a scrivermi cattiverie e insulti.
In cucina non c'è, quel parassita. Passando dal corridoio l'ho intravisto, come al solito, stavolta con la mia maglia preferita, quella dell'Inter, e i capelli per aria. Prendo uno dei coltelli più larghi che ho sul lavabo, respiro profondamente e stavolta decido di fargli paura: lo minaccio per bene di smetterla, di andarsene di casa, una volta per tutto. Non lo voglio proprio ammazzare, credo. Magari gli taglio un pollice, così smette di scrivere su quel cavolo di telefono commenti del cavolo.
Entro all'improvviso in camera. Forse s'è rimesso a letto? Urlo e dò una coltellata sul monticchietto al centro. Non è che lo voglio ammazzare, ma un bello squarcio gli darebbe una corretta visione del mondo.
Maledetto, m'ha preso in giro, era solo il suo pigiama. Ma no, che stronzo! Ha preso il mio. Adesso sono incazzato nero, vedo tutto rosso. Esco dalla camera, lo rivedo in fondo al corridoio. Alzo il coltello e come un primitivo mi scaglio urlando a squarciagola contro il bastardo, che ha una faccia stralunata da pazzo furioso. Troppo violento, mi rendo conto che non riuscirò a fermarmi e con un rumore assordante sbatto e fracasso quel maledetto specchio in fondo al corridoio.
![](https://img.wattpad.com/cover/148272565-288-k296012.jpg)
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Racconti piccini
ContoPiccole storie, alcune divertenti, altri solo esercizi di stile, unica caratteristica comune: sicuramente brevi.