Rage

87 10 0
                                    

Gwen's POV:

Arrivata in camera mia buttai la borsa a terra e mi sedetti con violenza sul letto facendo saltare via Salem.

Non riuscivo a capire.

Perché mi aveva portato lì a passare una bella serata per poi sparire senza dire una parola?!

Mi fidavo di lui. Era l'unica persona a cui me la sentivo di dire tutto e invece...
Vedi a fidarsi delle persone?! Ci si ritrova sempre soli...

Mi aveva presa in giro?! Voleva solo stare un po' con me per poi vantarsi con gli altri?!

Ero arrabbiata, molto arrabbiata.

Mi presi la testa tra le mani cercando di trattenermi dal gridare. Stavo esplodendo.

Iniziai a tremare. Sentii i miei occhi iniziare a bruciare e a riempirsi di lacrime.
Ne asciugai una che aveva iniziato a rigarmi la faccia.

Il mondo è crudele, ma non potevo dargliela vinta.

Feci un grande respiro e mi alzai dal letto asciugandomi gli occhi e, molto probabilmente, spargendomi tutto il trucco per la faccia.

Iniziai a camminare nervosamente avanti e indietro per camera mia. Continuavano a frullarmi mille cose in testa e la maggior parte erano insulti per quell'idiota di Duncan.

Pensavo fosse successo qualcosa di... magico... tra noi due. E invece mi ritrovo sempre qui chiusa nelle mie quattro mura da sola.

Uscire mi ha causato più dispiaceri che felicità. Mia madre aveva ragione.

Arrivai davanti allo specchio e guardai la mia immagine in disordine: avevo i capelli a caso, il trucco tutto sbavato, mi tremavano le gambe...
Come mi ero ridotta in così poco tempo?
Dove era finita la dura e menefreghista Gwen di qualche giorno fa?

Ripensai a tutti i miei "amici" che avevo conosciuto in quei giorni. E se a nessuno di loro fosse mai importato di me? E se a Duncan non fosse mai fregato nulla di me? Se fosse stato solo un gioco per lui...?

Cercavo di respingere tutti i miei sentimenti verso quelle persone, come ho sempre fatto da quando sono nata... ma non ci riuscivo.

Pensavo a Bridgette e vedevo una grande amica pronta a sostenermi sempre.
Pensavo a Leshawna che con i suoi modi a volte violenti mi faceva ridere.
Pensai alla stravaganza di Geoff e al suo amore per il divertimento.
Pensai alla stupidità di Scott... alla tenerezza di Dj... a Trent...
Pensai a Duncan e ai bellissimi momenti passati insieme... a parlare, a ridere, a confidarci...

Chiusi gli occhi e lasciai scendere le lacrime. Mi ero legata troppo a quelle persone, soprattutto al punk... ma lui si era comportato in modo così... ahhhh...

Strinsi i pugni dalla rabbia e sferrai un colpo allo specchio davanti a me rompendolo in mille pezzi.
Poi guardai la mia mano e vidi del sangue uscire dalle mie pallide nocche.
Sospirai a fatica riprendendomi dal mio scatto d'ira e mi buttai sulle mie ginocchia prendendomi nuovamente la testa tra le mani.

Sentii il pelo soffice di Salem strusciandomisi addosso. Stava cercando di confortarmi come poteva.

Lo guardai con gli occhi pieni di lacrime.

Gwen:"sei l'unico che ci sarà sempre per me vero?" Gli dissi con un filo di voce abbozzandogli un sorriso.
Lui mi guardò con i suoi occhino gialli e si limitò a miagolare dolcemente.
Iniziai ad accarezzarlo cercando di calmarmi ma più passava il tempo più mi sentivo male.
Non ero mai stata così triste in tutta la mia vita...

Dopo un po' decisi di rialzarmi da terra e sgranchirmi le gambe.

Guardai lo specchio rotto. Non potevo lasciarlo così...

Cercai nella borsa che avevo lasciato a terra il mio quaderno e presi la matita pronta a ridisegnare il mio specchio.

Appena presi la matita sentii la mia mano ferita bruciare, mi ero fatta dei tagli profondi colpendo lo specchio...
Strinsi i denti e mi misi a disegnare. Il dolore che avevo dentro era più potente di quello che sentivo sulle mie nocche.

Comparve in poco tempo lo specchio davanti a me e mi tolsi tutto il trucco sbavato da dosso.

Decisi di andare di sotto per prendermi qualcosa da mangiare. Non ero in vena di disegnare del cibo e magari farmi una "passeggiata" al piano di sotto mi avrebbe distratto...

Mia madre era impegnata a leggere un libro sul divano.
Sperai non mi notasse ma era impossibile non farlo in questa casa silenziosa e vuota.

Agatha:"hey tesoro! Era da un po' che non scendevi di notte!"
Gwen:"avevo fame..." dissi con un filo di voce cercando di nascondere la mia faccia nel cappuccio della felpa. Avevo tutti gli occhi rossi e non volevo dare spiegazioni a mia madre.

Lei non aggiunse altro ma capii che mi stava ancora fissando confusa.

Presi un enorme pacchetto di patatine e me lo trascinai dietro tornando alle scale.

Agatha:"Gwen? Cara? Cosa hai? Sembri più triste del solito..." disse mettendomi una mano sulla spalla.
Gwen:"non ho niente... torno in camera"
Agatha:"hai pianto?" Mi chiese girandomi verso di lei. Non riuscii ad opporre resistenza. Ero troppo stanca.

Mi guardò negli occhi preoccupata.

Agatha:"oh tesoro... cosa succede?"
Gwen:"niente..." dissi nuovamente cercando di trattenere i singhiozzi.

Lei rimase a guardarmi in silenzio per poi stringermi a sè abbracciandomi calorosamente.
Ne avevo bisogno...

Agatha:"lo so che è dura cara... ma sii forte. Vedrai che prima o poi riuscirai a vivere la tua vita come meglio credi..."
Gwen:"e se non volessi?"
Agatha:"suvvia... prima o poi usciremo di qui, quando la gente si sarà rabbonita..."
Gwen:"non credo che questo potrebbe mai accadere..." dissi a voce talmente bassa che mia madre non riuscii a sentirmi.

Ci staccammo e mi prese il viso tra le mani.

Agatha:"ti vedo stanca. Vai pure a riposarti"

Cercai di sorriderle con scarsi risultati e tornai in camera mia.

Mi sedetti sul letto stringendomi le ginocchia al petto iniziando ad ingozzarmi di patatine.

𝒲𝒾𝓉𝒸𝒽𝒾𝓃𝑔 𝐻𝑜𝓊𝓇 || 𝒢𝓌𝓊𝓃𝒸𝒶𝓃 𖤐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora