Forever Alone

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Gwen:"mama io..."
Agatha:"passata una buona serata?" Disse stranamente con voce calma. Ma vedevo benissimo che fremeva dall'urlarmi qualsiasi cosa.

Deglutii indietreggiando di un passo. Lei si alzò lasciando a terra Salem senza staccarmi gli occhi di dosso.
Sembrava volesse incenerirmi con lo sguardo. E sapevo che ne era capace...

Continuò a guardarmi attendendo una mia risposta alla sua domanda. Mi limitai ad annuire iniziando a sudare freddo.
Avevo più paura di lei che di Courtney in questo momento...

Agatha:"bene. Ora mi puoi spiegare dove sei andata Gwendolyn?" Continuò alzando leggermente la voce avvicinandosi a me.

Non potevo più indietreggiare, ero ormai arrivata alla prete nera di camera mia.

Gwen:"io... beh io..."
Agatha:"cosa ti avevo detto riguardo al NON uscire da questa casa? Non vorrai mica farci fare la fine di tuo padre vero?!"

Iniziarono a scendermi lacrime lungo le guance e scossi la testa.
Lei si avvicinò ancora di più a me col viso arrabbiato e mi tocco una guancia premendomi col pollice sullo zigomo.
Mi guardò schifata.

Agatha:"cosa ti sei messa in faccia... fa ribrezzo... e non nel senso buono" disse acida riferendosi al mio trucco pesante.
Non seppi come replicare. Non mi uscivano le parole di bocca. Mi faceva paura mia madre così...

Agatha:"vai subito a levarti sta roba di dosso e a cambiarti. Dopo mi spiegherai bene da dove vengono tutti questi vestiti e quel gatto" disse con tono autoritario indicando male Salem che era rimasto tutto il tempo a guardarci scodinzolando.

Non potevo fare altro che annuire.

Mia madre si allontanò da me avviandosi alla porta.

Agatha:"non mi interessa dove tu sia andata. Sappi solo che non sarei voluta arrivare a tanto, ma tu da qui non esci più. Mai più" concluse chiudendosi la porta alle spalle senza neanche guardarmi.

Io scoppiai in lacrime facendo colare tutto il trucco e mi lasciai cadere lungo il muro fino al pavimento.

L'avevo fatta la cazzata... e ora la mia vita poteva dirsi finita.
Mia madre mi avrebbe chiusa qui dentro per sempre... e io non potevo fermarla...

Mi cambiai e cercai di asciugarmi al meglio il viso togliendo tutto il trucco. L'unica cosa che non riuscivo a mandare via era il rossore dei miei occhi.

Sospirai appoggiandomi alla mia scrivania e sentii qualcosa vibrare. Il mio cellulare.

Lo presi subito in mano e vidi una notifica da Duncan.

Duncan:[Gwen tutto bene? Qui siamo tutti preoccupati per te. Facci sapere]

Sorrisi facendo cadere un'altra lacrima sul viso pallido. Come potevo abbandonarli... abbandonare Duncan cosí...

Sapevo che c'era un pericolo più imminente ed importante: Courtney. Ma non potevo fare molto chiusa qui dentro.

Gli risposi facendo tremare le mie dita sullo schermo.

Gwen:[addio]

Scrissi semplicemente spegnendo subito il telefono lanciandolo fuori dalla finestra.
Pensai che non avendo più notizie da loro non avrei sentito la mancanza e la solitudine...

Mi feci coraggio ed uscii da camera mia per raggiungere mia madre. Con me portai il quaderno nero... da dove era cominciato tutto... non potevo nasconderglielo ancora...

Mia madre era seduta a tavola con una tisana calda davanti.
Mi sedetti davanti a lei senza guardarla in faccia. Non ce la facevo.

Sentivo i suoi occhi fissarmi insistentemente.

Io appoggiai il quaderno sul tavolo e ritirai le mani tremando.

Gwen:"è iniziato tutto da questo..."

Mia madre lo osservò incuriosita, lo prese in mano e lo aprii sfogliando i miei disegni.

Vide il disegno di Salem, dei miei vestiti nuovi... della scala... della porticina che usavo per uscire...

Agatha:"quindi, in tutti questi giorni in cui dicevi di ritirarti a studiare la magia nera, tu uscivi... fuori..."
annuii asciugandomi una lacrima.
Mia madre non aggiunse altro e si alzò.

Agatha:"questo lo tengo io. Il gatto lo puoi tenere. Da oggi starai qui con me tutto il giorno a preparare il tutto per l'arrivo dei parenti. Puoi tornare in camera tua solo ed esclusivamente per dormire. Puoi aprire la tua finestra la sera ma non puoi uscire. Ho già sistemato un buon incantesimo. Ora torna in camera tua. Ti vengo a svegliare domani mattina presto" disse con tono autoritario.

Io mi alzai. Volevo solo tornare in camera a piangere.

Arrivata al primo gradino delle scale mi girai stringendo i pugni.

Gwen:"mi dispiace mamma... ma non mi pento di nulla" dissi finalmente guardandola negli occhi.
Lei fece una faccia sorpresa ma non replicò e io tornai a chiudermi nel mio buco sbattendo la porta.

𝒲𝒾𝓉𝒸𝒽𝒾𝓃𝑔 𝐻𝑜𝓊𝓇 || 𝒢𝓌𝓊𝓃𝒸𝒶𝓃 𖤐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora