6. Peggy, io...

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Steve's Povs
Quando Furi mi venne a chiamare, stavo ancora aiutando Nat a portare Clint al jet.
"Capitano, dovrebbe venire con me." Mi disse.
"Che succede?" Chiese Nat.
"Rogers, dovresti venire con me." Insistette il capo dello S.H.I.E.L.D.
"Va bene, vai. Ce la faccio a farlo salire, ormai siamo quasi arrivati." Mi disse Nat, facendomi vedere che il jet era a pochi metri da noi.
"Grazie, Natasha." Disse Furi.
Quindi mi incamminai con lui verso la tenda dei feriti.
"Quello che ti dirò ti sembrerà impossibile, strano, ma devi rimanere lucido." Continuò lui.
Mi stava facendo paura...
Arrivammo davanti alla tenda, vidi Furi sospirare e aprire la cerniera della tenda.
Entrammo dentro, c'erano molti feriti, mi guardai incontro, ma non trovai niente di strano, vista la situazione.
Feriti, alcuni gravi, altri meno.
Ma tutto nella norma.
"Mi segua." Mi ordinò Furi.
Lo seguì e arrivai alla fine della tenda. Di spalle c'era una donna.
Mi sembrava familiare, ero certo di averla già vista.
Capelli castani, spalle larghe, una giacca di pelle marrone e un pantalone stile anni '50.
Si voltò lentamente, probabilmente sentendosi osservata e in quel momento capii chi fosse.
"Peggy?" "Steve?" Chiedemmo contemporaneamente.
"Ma come...? Sapevo che non eri morto! Ne ero certa." Esclamò Peggy, abbracciandomi.
Io non riuscivo a muovermi, ero sotto shock.
Come era possibile ?
Guardai dietro di me e vidi l'agente Hill e Coulson guardandomi straniti.
"Mi sei mancato." Disse Peggy, per poi baciarmi.
Sentii da dietro un verso strano, forse da parte di Furi, e così mi resi conto di quello che stava succedendo.
Mi staccai subito e feci qualche passo indietro.
"No, no, non è possibile.
Tu eri morta, sono venuto al tuo funerale, ho pianto sulla tua tomba.
Non è possibile.
Furi, è uno scherzo per caso?" Chiedo furioso.
"Capitano, sono scioccato quanto Lei. Non so veramente cosa dire. Ma prima di tutto direi di farle qualche esame. Non si sa come sia arrivata qui, almeno i viaggi nel tempo non esistono, quindi sinceramente non capisco come sia possibile che sia arrivata qua, nel ventunesimo secolo." Disse Furi.
"No, i test no, vi prego, no. Niente test." Disse Peggy, poi rivolgendosi verso di me, continuò "sai quanto mi fanno ribrezzo gli aghi. Ti prego."
"Oggi no, ma domani si. Quindi non so, portatela con voi, poi le farò dei test. Va bene?" Chiese Furi.
"Va bene, ma solo per stasera." Dissi.
Così la portai con me al jet e la "presentai" ai ragazzi.
Avevano tutti avuto la stessa espressione all'inizio, ma poi erano stati tutti, chi più chi meno, pronti ad accoglierla.
"Va bene, ora tutti seduti, andiamo alla nostra casa sicura." Disse Tony, prima di far partire il jet.
"Ah e Steve?" Mi chiamò quest'ultimo.
"Si?" Chiesi.
"Mi sa che abbiamo perso il tuo telefono. Non lo troviamo più." Spiegò.
Come? Ho perso il telefono? Ora come farò a chiamare Mary?
Già, Mary.
Mi sono comportato malissimo, ho lasciato Peggy baciarmi, quando io sono fidanzato con Mary. Ho tradito il nostro rapporto, come ho potuto?

"A cosa stai pensando?" Chiese Peggy.
"Sicuramente a Mary. Come farai a dirglielo?" Chiese Pietro.
Io gli lancio uno sguardo cupo.
"Scusami." Disse, per poi mettersi a dormire.
"Chi è Mary?" Mi chiese Peggy, tutto d'un tratto.
"È la mia fidanzata." Le spiegai.
"Fidanzata? Ti sei... fidanzato? Avevi detto che mi avresti aspettato!" Disse, triste.
Tutti gli altri si voltarono verso di noi subito.
"Peggy, sono stato nel ghiaccio per settant'anni. Quando mi sono svegliato, eri già in ospedale. Avevi pochi giorni di vita. Quando sei morta, sono stato molto male, ma dovevo andare avanti. Ho incontrato Mary e ho sentito nuovamente del calore dentro il mio cuore." Le spiegai.
"Quindi non mi ami più?" Chiese.
Nat mi lanciò un'occhiata. Poi tutti si voltarono verso Tony, per lasciarci un po' di privacy.
"Peggy, io-"
E mi baciò. Ma quella  volta in modo diverso, in modo passionale. Io mi staccai subito e mi addormentai.
L'ultima cosa che ricordo è che stavamo atterrando.

[𝕊𝕥𝕖𝕧𝕖 ℝ𝕠𝕘𝕖𝕣𝕤] ❤️ 𝔽𝕒𝕟 𝕗𝕚𝕔𝕥𝕚𝕠𝕟 (2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora