Lucinda si guardò allo specchio nella sua camera, facendo una smorfia. Quella sera ci sarebbe stato il ballo, e non era convinta dell'outfit che aveva scelto.
Indossava una gonna a vita alta nera, una maglia bianca in pizzo con le maniche lunghe fino al gomito. Aveva abbinato un paio di scarpe con il tacco nero, non troppo alte. I capelli castani erano sciolti, leggermente mossi, e se li portò su una spalla.
"Non ne sono così convinta." disse, voltandosi verso Autumn, seduta sul suo letto. "Secondo me sei bellissima." La ragazza sorrise, alzandosi e lisciando il suo vestito azzurro. Lucinda credeva che Autumn avesse un buon gusto nel vestire, perciò si era affidata a lei per quella sera.
"E comunque ormai è troppo tardi." disse la più piccola quando udirono il campanello suonare. "Luke e Michael sono arrivati."
Lucinda sentì l'ansia impadronirsi di lei e cominciò a torturarsi le mani.
"Dai, che a Michael piaci in ogni caso." le sussurrò Autumn, abbracciandola. Nonostante fosse più piccola di loro, pensava e si comportava molto maturamente, e Lucinda le voleva davvero bene. Erano diventate molto amiche, in quel periodo, e poteva considerare lei e Aurora come le sue migliori amiche.
Raquel bussò alla porta e Lucinda sobbalzò. "I vostri principi vi aspettano sotto, e sono molto eleganti." disse, ridendo leggermente.
Lucinda e Autumn presero le proprie borse ed uscirono. La donna, alla vista di sua figlia vestita così, si portò una mano sulla bocca. "Sei... siete bellissime."
Sorrisero, e insieme scesero le scale. Luke e Michael trattennero il respiro quando le videro. Entrambi indossavano uno smoking nero, Luke con una camicia nera e Michael bianca. Un enorme sorriso spuntò sui loro volti quando le ragazze si avvicinarono. "Ciao." Li salutarono, e loro ricambiarono.
"Qui ci vuole una foto!" disse Raquel, già con la macchinetta in mano. Lucinda roteò gli occhi. Si misero in posa, e sua madre scattò la foto. "Siete meravigliosi!" sorrise entusiasta. "Divertitevi." Li salutò con la mano quando uscirono dalla casa e salirono sull'auto di Luke, che si mise al volante. Autumn si sedette davanti, accanto a lui, e Lucinda e Michael presero posto dietro.
"Sei bellissima." sussurrò Michael, lasciando un dolce bacio sulle labbra della ragazza. "E tu sei elegante." Gli sorrise.
-
La musica era alta, la pista da ballo piena. Lucinda si versò del punch nel bicchiere di plastica, seguita da Michael.
"Non ti stai divertendo?" chiese il ragazzo, prendendo un sorso del liquido rosso.
Lucinda sospirò. "Sai che non vado matta per le feste."
Michael sorrise, ripensando alla festa a casa di Luke, dove le aveva affibbiato il soprannome Luce.
Luce, come quella del giorno, che, anche se piena di ombre, vinceva sempre sul buio.
"Vuoi andare fuori?" propose, e Lucinda annuì, prendendogli la mano e seguendolo fuori dalla palestra in cui era stato organizzato il ballo. L'aria tiepida li colpì, e la ragazza inspirò a fondo. Mancavano due settimane alla fine della scuola, r poi sarebbero stati liberi.
Certo, avrebbero dovuto lavorare, ma si sarebbero potuti permettere cose che prima non potevano.
E Michael voleva chiedere a Lucinda di andare a vivere insieme, perché ormai aveva capito che lei era la persona giusta, la ragazza con cui voleva passare il resto della sua vita.
E sorrise, quando le prese la mano e si mise davanti a lei, guardandola negli occhi verdi. "So che è presto, che siamo giovani, ma..." sospirò per scacciare la tensione. "Luce, vorresti venire a vivere con me?"
Lucinda si portò una mano davanti alla bocca, trattenendo il respiro. Ed era d'accordo sul fatto che erano giovani, ma era convinta che fosse la cosa giusta, poiché lo amava, e lui amava lei.
Perciò "Sì. Sì, verrò a vivere con te." rispose, buttandogli le braccia al collo e posando le labbra sulle sue.
Rimasero così per qualche minuto, sorridendo come idioti.
Ma le cose belle non durano per sempre.
"Ma bravi." Qualcuno alle loro spalle batté le mani, ridendo. Si voltarono, e ciò che videro fece perdere loro il sorriso. La felicità venne sostituita dalla paura, e Michael portò istintivamente Lucinda dietro di sé, facendole da scudo con il proprio corpo.
"Bradley." disse tra i denti, nervoso.
"Clifford." Bradley gli fece un cenno con il capo, guardando poi Lucinda. "E ciao a te, piccola Lus."
Lucinda strinse la mascella e puntò gli occhi in quelli del ragazzo. "Cosa vuoi da noi?"
Bradley rise, una risata amara. "Da te? Niente. Ma da Michael sì." Si avvicinò lentamente a loro, e Michael si irrigidì.
"E cosa vorresti da me? Hai già ucciso mio padre, io non c'entro niente con te, con quel giro che ha rovinato la vita di troppe persone."
"Non sono solo io a cercare vendetta. Il boss vuole fare fuori chi ha messo fine alla vita di sua figlia, e ha incaricato me di farlo."
Qualcosa di nero brillò leggermente quando tirò fuori la mano dalla tasca, e Lucinda sussultò quando capì che era una pistola.
Lanciò un'occhiata verso l'ingresso della palestra, e vide Luke con il cellulare all'orecchio.
Fa che non lo noti, pregò mentalmente, e tornò a guardare Bradley per non fargli vedere Luke.
Pensò a qualcosa per prendere tempo, in modo da aspettare la polizia. Si morse il labbro inferiore. "E quale sarebbe il motivo per cui dovresti vendicarti tu?"
Un sorriso compiaciuto comparì sulle labbra di Bradley, che le puntò l'indice contro. "Io ti amavo davvero, Lucinda, e continuo a farlo. Ma Clifford ti ha allontanata da me."
"E credi che uccidendolo io correrò da te a braccia aperte?" Bradley strinse la mano sulla pistola e il muscolo della guancia scattò. Non ci aveva pensato.
"Preferisco vederti sola piuttosto che con un altro." disse, dopo un paio di minuti di silenzio. Alzò la pistola, e Lucinda prontamente si frappose tra essa e Michael.
"Prima me." sputò, decisa, e sentì Michael stringerle il braccio. "Luce, no."
Si voltò verso di lui con un sorriso triste, e lo baciò. Era un bacio disperato, ma anche speranzoso, perché sapeva che la polizia sarebbe arrivata.
Presto o tardi, non importava. Lei voleva solo che Michael e i suoi amici continuassero a vivere.
Bradley distolse lo sguardo, ma senza abbassare la pistola.
Quando si allontanarono, tornò a guardarli. "Non volevo farlo, ma non mi lasci altra scelta."
Caricò la pistola e appoggiò l'indice sul grilletto. Stava per premerlo, quando due macchine della polizia parcheggiarono velocemente di fianco a lui e sei poliziotti ne uscirono.
Bradley imprecò, e un sorriso vittorioso comparve sul viso di Lucinda. Ma il colpo non andò sprecato.
Uno sparo riecheggiò nell'aria, un corpo cadde a terra.
Lucinda si portò una mano alla bocca, trattenendo un urlo.
Bradley era disteso sulle pietre del parcheggio, una pozza di sangue si allargava sotto la sua testa.
AHS
Vi starete chiedendo, ma chi cazzo aggiorna all'una di notte?Ebbene, io e Lucia stiamo guardando la seconda stagione di American Horror Story e mi sembrava giusto aggiornare ora lol.
Vi annuncio che ci saranno ancora pochissimi, probabilmente solo due, capitoli, e poi Daylight sarà conclusa.
Ora vado a vedere l'episodio 6 👋
-giò
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daylight ❁ mgc au
Fanfiction"Lei è la luce del sole, io sono le tenebre. È un amore impossibile." "Però un po' della sua 'luce' potrebbe illuminare la tua oscurità. È scientifico." "Ma lei prenderebbe una parte del mio lato buio. La distruggerei. E non posso permetterlo."