Tutti i diritti sono riservati a Rick Riordan e a justsmileandwaveboys. Non sono proprietaria di questa storia, sono solo un'intermediaria.
!!!!!!!Per chi non avesse letto entrambe le saghe di Percy Jackson, sappiate che ci saranno spoiler; quindi, per evitare spiacevoli inconvenienti, se siete tra quelle persone non iniziate nemmeno a leggere!!!!!!!
Per favore, niente insulti o imprecazioni nei commenti. Sono tornata indietro e ho aggiunto questa postilla 5 mesi dopo aver pubblicato questo capitolo, grazie a *cough cough* qualcuno che, molto gentilmente, non ha smesso di usare gli insulti nei commenti. Se li vuoi usare, almeno fai sì che siano divertenti. Mh, okay.
(ho voluto lasciare questa postilla dell'autrice perché, anche se è un fatto accaduto a lei, sono perfettamente d'accordo)°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Sul Monte Olimpo era un giorno sereno e soleggiato. Nella sala del trono, Dionisio e Apollo stavano discutendo su un party che volevano dare, in onore dell'arrivo del solstizio destate; mentre Zeus ed Era stavano avendo una discussione (più una lite) sui loro figli. Ermes apparve velocemente di fronte ai suoi fratellastri e lanciò un pacchetto sul posto di Dionisio.
"Perché non puoi occuparti da solo delle tue scorte di vino, D?", chiese lui.
"E io che pensavo fossi il messaggero degli Dei", arrivò la risposta.
"Messaggero. Non fattorino", disse stanco Ermes nel momento in cui si sedette sul suo trono di fianco a quello di Apollo.
Prima che i due fratelli potessero prolungare la discussione, un breve fascio di luce fece apparire tre vecchie signore, un gruppo di ragazzini confusi vestiti con abiti assurdi, due satiri, un ciclope, Chirone e un Ermes sorridente.
"Uh...cosa", disse Zeus guardandosi attorno nella più totale confusione, prima di puntare il suo sguardo su Ermes seduto sul suo trono, che in risposta alzò le spalle.
Chiama gli altri Dei, Zeus, incluso Ade e sua moglie, Anfitrite, Tritone e Ariadne. Inoltre, gli Dei minori, Ercole, Teseo, Perseo e le Cacciatrici di Artemide devono essere presenti. Diedero istruzione le Parche. Avevano incluso gli eroi sperando di abbassare i loro ego, o almeno in questo tempo. Le Cacciatrici erano incluse, così che potessero vedere che non tutti gli uomini sono come le creature vili che hanno conosciuto prima di giurare fedeltà e, magari, riservare il loro odio solo a pochi eletti.
"Ehm...certamente...Ermes?".
Ermes annuì e andò a prendere gli altri, mentre il sé del passato si guardò intorno prima di prendere un bel respiro. L'unica ragione per cui le Parche lo avevano lasciato andare era perché potesse vedere suo figlio, Pan, per un'ultima volta.
Poco tempo dopo, la stanza del trono si era riempita con gli Dei e le Dee che erano stati richiesti, Cacciatrici ed eroi. Per ultimo apparve Ermes con suo figlio e il suo fratellastro Ares, che sembravano esser stati buttati giù dal letto. Una volta che tutti si misero seduti, le Parche chiesero allErmes del futuro di spiegare a tutti la situazione, mentre loro prendevano da parte un ragazzo alto con i capelli corvini e un sacchetto in mano, dal quale ogni tanto mangiava, per dargli spiegazioni. Lui acconsentì, anche se non molto d'accordo, con qualsiasi cosa le Parche gli abbiano detto; per poi mettersi di fianco ad una ragazza alta con i capelli biondi, che teneva in mano dei fogli e delle matite.
I semidei erano stati, ovviamente, teletrasportati mentre erano nel pieno delle loro attività, dato che la maggior parte di loro aveva con sé degli oggetti; altri erano nel pieno di una conversazione e altri ancora nel pieno di un pisolino, quando Ermes iniziò a parlare delle due guerre più grandi del futuro e la ragione per cui le Parche avevano deciso di intervenire.
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THE READING: IL LADRO DI FULMINI
FanfictionGea è stata sconfitta e i semidei stanno cercando di riprendersi da quella che è stata una guerra mai vista prima. C'è la pace, direte voi, ma purtroppo con il mondo della mitologia non si può mai stare tranquilli. Per questo motivo, un bel giorno...