LT-CH8: CHIACCHIERE DI MEZZANOTTE

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Tutti i diritti sono riservati a Rick Riordan e a justsmileandwaveboys. Non sono proprietaria di questa storia, sono solo un'intermediaria.

!!!!!!!Per chi non avesse letto entrambe le saghe di Percy Jackson, sappiate che ci saranno spoiler; quindi, per evitare spiacevoli inconvenienti, se siete tra quelle persone non iniziate nemmeno a leggere!!!!!!!

Per favore, niente insulti o imprecazioni nei commenti. Sono tornata indietro e ho aggiunto questa postilla 5 mesi dopo aver pubblicato questo capitolo, grazie a *cough cough* qualcuno che, molto gentilmente, non ha smesso di usare gli insulti nei commenti. Se li vuoi usare, almeno fai sì che siano divertenti. Mh, okay.
(ho voluto lasciare questa postilla dell'autrice perché, anche se è un fatto accaduto a lei, sono perfettamente d'accordo).

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ATTENZIONE! TANTA SOLANGELO E PERCABETH IN QUESTO CAPITOLO.
Enjoy it💜

Chiamare la cena "festa" era dire poco. Dopo anni, l'intera famiglia divina si era riunita e quindi c'era stato bisogno di una celebrazione.

Che non si dica che gli Dei fanno le cose a metà.

In qualche minuto, la sala si riempì di ogni cibo possibile immaginabile (non il cibo del ventunesimo secolo, per la sfortuna di alcuni semidei - i quali volevano davvero una pizza e del McDonalds - ma per questo esisteva il Corno dell'abbondanza).

Le Muse suonavano della musica classica, che continuava a cambiare in base alla persona che ascoltava, mentre la stanza veniva convertita in quella che sembrava una sala dal ballo. Alcuni iniziarono a ballare e altri si raggiunsero per parlare.

Da quello che Annabeth poteva capire, dall'angolo dove sedeva lei, la 'sala' era grande almeno tre volte Central Park.

Gli Dei andavano in giro parlando tra di loro oppure con i semidei, i quali avevano trovato un posticino nella gigantesca sala, solo per loro. Sedevano tutti in unico gruppo e chiacchieravano, rilassandosi per la prima volta dopo la fine della guerra.

Annabeth era seduta su un divano relativamente basso, quando Percy tornò trionfante, tenendo in mano due lattine di Blue Cherry Cokes (Piper si era rifiutata di dargliene una terza); un cartone di pizza che aveva un piatto sopra di esso contente quelle che sembravano ali di pollo, ma non si sa mai; e una ciotola di pudding al nettare e ambrosia, fatto appositamente per i semidei.

In qualche modo era riuscito a sedersi di fianco alla sua ragazza senza rovesciare niente.

"Buon primo anniversario in ritardo", disse Percy passandole una lattina. "Dato che non abbiamo potuto festeggiarlo al mio compleanno, perché mamma non voleva perdermi di vista, potremmo farlo adesso. Cioè, cosa c'è di meglio della festa più grande della vit-". Annabeth mise giù la lattina e si mosse verso il suo idiota brontolone. Mise le mani sul suo collo e lo spinse in un bacio.

Dopo qualche minuto, si staccarono per un po' d'aria e sospirarono contenti.

"Perché mi sento addosso uno sguardo omicida?"

"Probabilmente perché mia madre ti sta guardando".

"Non è giusto. Hai iniziato tu".

"Ti stai lamentando?".

"Mai".

"Ragazzi, siete carini e tutto. Ma prendetevi una stanza", disse Rachel comparendo dietro il divano con un bicchiere di vino in mano.

"Si può fare in questo modo. Oppure troviamo un lago e ce li buttiamo dentro"; disse Clarisse dal divano di fronte, dove sedeva di fianco a Chris.

Ignorandola, Annabeth si girò verso Rachel, "Perché stai bevendo? Sei minorenne".

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