LT-CH28: CHE LA VERITA' VI RENDA LIBERI

391 21 7
                                    

(Tutta la pappardella presente negli altri capitoli la saprete ormai a memoria....e anche io. Quindi non la scriverò più d'ora in avanti😂)

Godetevi il capitolo!

~~~~~~

Nemesi lesse, "SCOPRIAMO LA VERITA', PIU' O MENO".

- Finalmente - disse Atena.

Zeus annuì. Era ora che trovassero la sua folgore e gliela restituissero. Ade, al contrario, era sollevato dal fatto che ora tutti avrebbero capito che non era stato lui a rubarla. Nonostante tutti fossero già d'accordo sul fatto che non avesse lui la folgore, si sarebbe sentito meglio se fosse stato rivelato direttamente dal libro. Aveva anche la sensazione che gli stesse sfuggendo qualcosa e voleva sapere cosa.

"Immaginate la folla [...] concerto che non comincerà mai."

- Le Praterie degli Asfodeli - sussultò Persefone. La descrizione di un enorme campo pieno di persone che sussurrano sembrava esattamente quella delle Praterie degli Asfodeli. Tuttavia, apparivano in qualche modo più grandi delle dimensioni attuali.

- Quanto è grande un campo da football? Quanto è grande questo posto? - chiese Zeus a suo nipote. Quella era la descrizione del regno di suo fratello e Zeus voleva sapere quanto fosse grande. Ade si lamentava sempre del carico di lavoro, ma era davvero così tanto? Dopotutto, che problemi potevano dare i morti: erano morti!

(A/N: posso dire padre? Sei proprio insopportabile! *lampi e tuoni nel cielo* Okay, okay, la smetto)

- Umm...Le Praterie degli Asfodeli sarebbero probabilmente centomila volte questa sala del trono? - Percy guardò Nico per conferma.

- Più o meno...forse un pochino di più...ed è piena di spiriti. Non c'è molto spazio per muoversi - disse Nico, ricordando tutte le volte che ci era andato a passeggiare, solo per ritrovarsi a soffocare nel mare di spiriti.

Ade sembrò preoccupato. Quante persone erano morte per essere così pieno?

Molti dei cercarono di immaginare un luogo così vasto, senza riuscirci. Un numero così elevato di individui avrebbe sicuramente comportato molto impegno. Capirono che forse Ade aveva ragione a lamentarsi della quantità di lavoro da svolgere nel suo regno.

"Se riuscite a [...] grandi come razzi spaziali."

Tutti ascoltarono con interesse mentre veniva letta la descrizione. Sembrava un posto deprimente. Ma d'altronde la morte è deprimente. Non stupisce che il Signore dei Morti sia sempre di cattivo umore.

- Non dovete preoccuparvi. Le stalattiti cadono solo quando papà è arrabbiato oppure se le Furie le fanno sciogliere - commentò tranquillo Nico.

Il ragazzo guardò poi Will, cercando di vedere la sua reazione alla sua casa, ma Will sembrava interessato solo a sapere che aspetto avesse. Nico aveva paura che tutte queste descrizioni avrebbero fatto capire al figlio di Apollo che lui apparteneva a un luogo triste e oscuro, e che forse non ne valesse la pena stare con Nico. Will scelse proprio quel momento per voltarsi a guardarlo e sorridergli, rassicurando in qualche modo il ragazzo più giovane.

"Cercammo di confonderci [...] Sono soltanto tristi."

Ade annuì. La maggior parte delle persone e degli dei evitava i morti, pensando che i fantasmi e gli spiriti siano spaventosi. Quello che nessuno capiva era che erano solo tristi. Molti di loro erano morti prima di raggiungere la vecchiaia e, poiché tutti desideravano interagire, tutto ciò che volevano era qualcuno con cui parlare. Ma gli unici che potevano comunicare con i morti erano gli altri spiriti, - che non erano affatto bravi ad ascoltare - Ade e i suoi figli. Il Signore dei Morti si rese conto che suo nipote stava davvero prestando attenzione ai suoi sudditi e si stava godendo il posto, come se stesse facendo un tour, piuttosto che irrompere nel palazzo e pretendere qualcosa.

THE READING: IL LADRO DI FULMINI Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora