2 - Prima notte

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Quando torniamo nella camerata ormai è sera.
La mia pancia è piena visto che avevamo mangiato e così mi lascio cadere pesantemente sul letto, mentre James e Steve mi raggiungono.
Dopo aver fatto il giro di tutto l'accampamento si era fatta ora di cena, così i tenenti ci hanno radunato nella "mensa" allestita per noi, dove abbiamo mangiato piselli e una poltiglia che avrebbe dovuto essere carne.
Io ho provato ad addentare l'addentabile, ma dopo due o tre morsi la nausea mi ha impedito di continuare, così ho mangiato solo i piselli.
Per fortuna Steve e James si sono offerti di darmene un po' dei loro e anche se all'inizio ho protestato, alla fine ho mangiato ciò che mi hanno dato.

Sono delle persone davvero gentili e con loro mi trovo benissimo.
Abbiamo persino preso in giro Hodge per tutta la cena, che si teneva ancora il ghiaccio sullo zigomo spaccato.
A metà cena però le mie preoccupazioni hanno iniziato ad aumentare per il momento che sarebbe prima o poi arrivato.
Ed il momento è adesso.
Non posso dormire con la divisa, quindi sono costretta a cambiarmi, ma non ho idea di cosa inventarmi.
Questa parte del piano non l'avevo pensata perché non sapevo a cosa sarei andata incontro, quindi mi sono detta che avrei improvvisato.
Una brutta idea, insomma.

Mi guardo intorno cercando una soluzione, mentre gli altri si stanno già cambiando e i due al mio fianco conversano.
«Heliott ci sei?»
«Si scusate, cosa dicevate?»
«Niente, Steve crede che dovremmo andare a dormire presto per l'allenamento di domani, io credo che dobbiamo festeggiare»
Esordisce Bucky con il suo tono divertito, mentre Steve gli rivolge uno sguardo di rimprovero.
«Scusa James, ma sono d'accordo con Rogers»
Lui mi guarda spalancando la bocca e mettendosi una mano sul petto come se lo avessi veramente ferito.
«Oh, andiamo!»
«Bucky domani mattina non ho intenzione di tirare su il tuo culo dal letto a calci!»
Gli dice l'amico, al che io scoppio a ridere, ma appena realizzo ciò che ho fatto ritorno seria.
Porca puttana. La mia risata era terribile.

I due mi guardano straniti ma poi scoppiano anche loro a ridere, mentre io sorrido nervosamente.
«Ma che risata era?»
Chiede James continuando a ridere.
«Barnes, mi reputo offeso»
«No no scusa, è solo che..» non riesce a terminare la frase che scoppia di nuovo a ridere e alla fine io faccio lo stesso.
«Va bene, va bene, scusaci»
Afferma Steve, così finalmente mi rilasso.
«Comunque va bene, avete vinto voi»
Si arrende Bucky, iniziando a spogliarsi.
Appena si toglie la maglietta, arrossisco e mi giro dall'altra parte, cercando di placare gli ormoni e di pensare ad una soluzione.

Ma in che situazione mi sono cacciata?
«Vi raggiungo tra un attimo»
«Dove vai?»
«A liberare i miei bisogni!»
Urlo, allontanandomi in fretta e furia verso l'uscita del tendone.
È così che si parlano i maschi? Boh.
In ogni caso, appena sono fuori tiro un sospiro di sollievo e finalmente riesco a pensare in modo lucido.
«Duncan, problemi?»
Una voce familiare mi chiama, così mi volto verso l'agente Carter.
«No signora, assolutamente»
«Mh..»
Mi si avvicina con uno sguardo strano, al che percepisco le mie gambe iniziare a tremare.
«Hai intenzione di dormire sotto le stelle?»
«Oh no... no. Dovevo andare in bagno»
«Beh.. allora vai»
«Certo»
Faccio un piccolo inchino e poi mi allontano, evitando di girarmi di nuovo.

Quella donna sarà la mia rovina.
Arrivo al bagno e rimango fuori dal tendone per qualche minuto, fino a quando decido di tornare indietro, non volendo vedere cose.. strane.
Per fortuna avevo trovato un secchio dove poter andare in bagno.. non era il massimo, ma non era nemmeno il bagno dei maschi.
Cammino a testa bassa e senza rendermi conto sbatto addosso a qualcuno.
«Per l'amor del cielo, guarda dove vai!»
«Scusa»
Alzo lo sguardo e vedo Hodge davanti a me, che raccoglie il ghiaccio che avevo fatto cadere da terra.
«Tu chi sei?»
«Heliott Duncan»
«Ma certo, Duncan... tu e Rogers fate davvero una bella coppia»
Capisco dove vuole arrivare e lo fulmino con lo sguardo, ma poi decido di andarmene perché non vale la pena discutere con certe persone.

Mi sento però afferrare per il braccio e Hodge mi blocca, al che mi giro e lo ritrovo a pochi millimetri dal mio viso.
«Stai attento la prossima volta»
«Non ci sarà una prossima volta»
Dico, per poi liberarmi dalla sua presa e ritornare alla tenda a passo svelto, senza neanche vedere la sua reazione.
Un po' arrabbiata, torno nella mia camerata e cerco di fare sparire la voglia di uccidere Hodge con le mie mani.
Faccio un respiro profondo e poi sposto la tendina dell'ingresso, ritrovandomi praticamente metà camerata in mutande davanti a me.
«Oh santo cielo»
Chiudo gli occhi per qualche secondo mentre il cuore mi martella nel petto.
«Anne, non era questo che volevi?»
Mi dico ironicamente, quindi mi faccio forza e, nonostante l'imbarazzo, torno da Bucky e Steve, fortunatamente già vestiti.

Oh cazzo. Ora devo cambiarmi io.
«Ehi, ce ne hai messo di tempo»
«Si.. un piccolo imprevisto per strada»
Rispondo, evitando di guardare James negli occhi per non sentirmi a disagio.
Per qualche strana ragione avevo l'impressione che se lo avessi guardato negli occhi, avrebbe capito subito che stavo nascondendo qualcosa.
«Quindi... non ti cambi?»
«Oh si.. giusto»
E ora cosa dovrei fare?
Mi guardo intorno spaventata a morte, mentre mi avvicino al cambio per la notte.
«Ehi ragazzi! Venite a vedere!»
Una voce alle nostre spalle fa girare tutti i presenti, quando un soldato appare sulla soglia.
«Hodge ci sta provando ancora con la Carter!»
Tutti se ne vanno come bestie che inseguono la loro preda, mentre i due al mio fianco mi guardano.

«Vieni?»
«Andate, finisco di cambiarmi»
Per fortuna mi lasciano sola, così ho il tempo di mettermi pantaloni e maglietta, ovviamente tenendo il top sportivo che avevo addosso. Tengo il cappello che avevo su che riesce a coprirmi alla perfezioni i capelli, per fortuna non così lunghi.
Grazie al cielo.
Una volta pronta, corro nella direzione da cui provenivano cori e urla e mi addentro tra la folla per vedere cosa stesse succedendo.
Gilmore è a pochi passa dall'agente, che ha un'espressione a dire poco furiosa.
Proprio nell'istante in cui arrivo davanti a loro, il capitano si avvicina al gruppo e si mette tra la Carter e Hodge, che impallidisce.
«Bene bene, vedo che avete voglia di fare piegamenti qui»
Strizzo gli occhi fulminando quel coglione con lo sguardo, mentre tutto si lamentano.
«Peggy stai bene?»
Lo sento sussurrare in direzione della donna, che annuisce scocciata.

Così si chiama Peggy.
«Per terra!»
Urla poi, così tutti ci inginocchiamo e alla fine mi vedo costretta ad ubbidire.
«Trentadue... trentatré.. forza femminucce!»
Tra lamentele ed insulti ad Hodge, alla fine arriviamo a 50 e le mie braccia stanno andando a fuoco.
Per fortuna che mi allenavo prima di venire qui.
Cerco con lo sguardo i miei due compagni e alla fine li vedo dal lato opposto al mio, dove Bucky cerca di fare coraggio a Steve, che sembra affaticato.

«Ora ritornate bene nelle vostre divisioni, idioti» tutti iniziano ad incamminarsi, quando la sua voce ci interrompe nuovamente «Non tu Hodge!»
Il responsabile viene trattenuto dal capitano, ma siccome non voglio assistere allo spettacolo, torno alla camerata, quando sento un braccio cingermi le spalle.
Mi giro e vedo Bucky che mi sorride, con Steve al suo fianco che sta ancora prendendo fiato.
«Steve sei vivo?»
«Si... si mi ci vuole un attimo»
Sento James ridere e alla fine mi rilasso, felice di essermela scampata almeno per oggi.

Comincio a pensare che sia stata una pessima idea.
Alla fine, una volta in camerata, mi stendo sul letto insieme a Steve e James.
«Che idiota»
Dice quest'ultimo dal suo letto e capisco subito a chi si riferisca.
«Già, tipi del genere mi fanno venire il voltastomaco»
Vado nel panico appena realizzo ciò che ho detto, ma i due non sembrano aver colto il senso della mia frase, quindi cerco di rimanere indifferente e mi calmo.
«Quella donna... è fantastica»
Afferma Steve, al che io e Bucky ci mettiamo a ridere.
Mi sa che aveva appena preso una bella cotta.
«Dai andate a dormire, guastafeste»
Conclude James, alludendo al fatto che io e Steve non abbiamo voluto festeggiare.

Sorrido e dopo aver passato un po' di tempo a fissare il soffitto, mi addormento, pensando alla giornata che ci aspetta.

Falling for you ~ Bucky Barnes Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora