11 - Piccoli momenti

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Apro gli occhi lentamente e vedo il pavimento scorrere sotto i miei piedi, che scivolano lungo la superficie.
Sento il rumore di una porta che si apre e mi sembra di riconoscere la stanza dove c'erano tutte le celle.
O forse no?
Ascolto il mio respiro un po' debole e cerco di rimanere sveglia, cosa che mi risulta impossibile data la quantità di dolori che provo in questo momento.
La mia testa potrebbe esplodere da un momento all'altro e probabilmente se i soldati mi lasciassero, cadrei a terra senza forze.

Mi arrendo e aspetto che loro facciano tutto ciò che hanno intenzione di fare, convinta che mi stessero portando in un'altra stanza di tortura, invece sento un rumore simile a delle chiavi e un leggero scricchiolio che mi lasciano sospetta.
All'improvviso la loro presa sulle mie braccia si allenta e mi sento cadere in avanti, ma non tocco il pavimento perché sento delle braccia avvolgermi.
«Anne?»
Rimango con gli occhi chiusi per qualche secondo, pensando di star sognando, ma poi sento la mano di qualcuno posarsi sulle mie guance e scuotermi.
«Ehi, svegliati»
Apro lentamente gli occhi e vedo James chinato su di me che mi rivolge un timido sorriso appena vede che sono cosciente.
«James?»
Volevo gridare, volevo dirgli tutto ciò che era successo, eppure dalle mie labbra esce solo un sussurro.
Ma in realtà, cosa era successo?

«Oddio Anne..»
Mi accarezza il volto con una mano, spostandomi una ciocca di capelli dal viso e guardandomi con le lacrime agli occhi.
«Riesci a sederti?»
Scuoto la testa debolmente, così lui mi tira su e mi fa appoggiare alle sbarre della cella con la schiena.
Non riesco nemmeno a lamentarmi per il dolore.
Guardo le mie mani che tremavano e poi poso lo sguardo su di lui, mentre altre lacrime iniziano a scorrere lungo le mie guance.
«Puoi.. abbracciarmi?»
Chiedo con un filo di voce, abbassando la testa e cercando di ricacciare dentro le lacrime.
Mi costava una fatica immensa farmi vedere così da lui, ma ora non ho proprio le forze per reagire.

Ingoio l'ultima briciola dell'orgoglio che mi è rimasto e alzo lo sguardo, cercando conforto nei suoi occhi.
Lui annuisce in modo comprensivo e mi si avvicina, mettendomi una mano dietro alla nuca e l'altra intorno alle spalle.
Inizio a piangere silenziosamente quando mi rendo conto che non riesco a ricambiare l'abbraccio che io stessa ho chiesto e lui inizia ad accarezzarmi i capelli, come per rassicurarmi.
«Sono qui, ora sono qui»
Mi sussurra nell'orecchio e il mio corpo viene pervaso da una scia di brividi.
Restiamo così per un'infinità di minuti, fino a quando trovo la forza per avvolgerlo tra le mie braccia.
Stringo il tessuto della sua maglietta tra le dita, come per paura che potesse andarsene da un momento all'altro e nascondo la mia testa nel suo petto.

Che cosa mi avevano fatto?
«Grazie»
Sussurro, spingendolo un po' indietro.
Guardo il pavimento perché non riesco a guardarlo negli occhi, ma sento il suo sguardo trapassarmi l'anima.
«Senti dolore?»
Annuisco seria, cercando di non far trapelare la mia sofferenza ai suoi occhi, anche se mi sembrava sentire bruciare ogni singolo muscolo.
«Cos'è successo?»
Mi chiede in tono incerto, mettendosi a gambe incrociate davanti a me.
«Io.. non lo so»
Rispondo sempre in un sussurro, continuando a fissare il pavimento.

«Ti ho sentita urlare..»
Alzo immediatamente lo sguardo su di lui, che mi fissa con un'espressione mortificata.
«Io non me lo ricordo»
Ammetto, cercando di ripensare a cosa mi avevano fatto e guardandolo confusa.
Ho come un vuoto nella mia mente: mi ricordo che mi hanno portata nell'altra stanza, ma dopo che mi hanno messa sulla sedia non mi ricordo più niente, solo delle immagini confuse e sfocate.
Aspetta un attimo.
L'immagine di Steve e James riappare nella mia mente, seguita da quella di... mia madre?
«Mi sembra di aver visto mia madre»
«Che cosa?»
«Mi hanno...»
Deglutisco pesantemente e le parole mi muoiono in bocca.
«Non devi dirmelo per forza»
Aspetto qualche secondo e nonostante la mia paura sia tanta, mi spaventa più l'affrontare tutto questo da sola.

Falling for you ~ Bucky Barnes Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora