Titanic

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Ok, sono intimorito. Molto. Molto di più rispetto a quando sono dovuto uscire dall'armadio. La porta di casa è socchiusa, Angelica qui al mio fianco. Dopo un bel po' di film a casa mia, una sera ha deciso di spiaccicarsi su di me e di baciarmi. Ho provato a farle un mezzo discorso, ma lei ha frainteso, quindi ci siamo messi insieme. Tre mesi di relazione e, fortunatamente per me, ha detto che vuole conoscermi meglio prima di sfociare in qualcosa oltre alle leggere limonate, però mi ha stressato perché conoscessimo i rispettivi genitori. 

Come avevo previsto, suo padre è un vero coglione, non mi stupisce che Da mi si accolli sempre quando c'è una cena tra i Loduca e i Santini: decisamente all'antica e dubbioso su chiunque non sia cisgender, eterosessuale, caucasico e cattolico, non è particolarmente entusiasta che sua figlia stia con me, un musulmano, decisamente non caucasico e, anche se a sua insaputa, assolutamente non eterosessuale. Insomma, sono per tre quarti bocciato. 

Sua madre è ambigua. A tratti, una signora graziosa, mi ha accolto come ha potuto, con un paio di gaffe non fastidiose, con gentilezza, pacatezza e un gran sorriso, non mi spiego come sia finita con quel troglodita del marito. Altre volte, tale e quale a lui: un po' bigotta, rimasta nel milleduecento circa, completamente d'accordo con qualsiasi assurdità dica il Papa, senza un minimo di pensiero critico.

Sua sorella è stata timida a primo impatto, ma poi, si è sciolta e ha iniziato a raccontarmi dell'università e di qualche cos'altro che non ricordo. Angi era un goccio nervosa, ma sicuramente meno di me, mi ha solo chiesto di avere pazienza sulle domande inopportune che mi avrebbero fatto. Ce ne sono state parecchie, ma ho cercato di mantenermi distaccato e di rispondere tranquillamente. Come voto finale al pranzo della domenica darei un cinque su dieci, vorrei evitare quella casa il più possibile.

Ovviamente, né Da né Sal approvano la mia relazione con Angelica. Da è super proud di sé e della sua sessualità, non condivide la mia scelta di nascondermi, in più odia passare un sacco di tempo con Angi; Sal si è sempre mostrato un allyconvinto, super contento di avere un fratellone gay e mi ha già cazziato per bene.

Entro in casa e mi tolgo le scarpe, senza dire nulla. Angi fa lo stesso, un po' nervosa.

«Ciao, mamma» dico, sentendola spentolare in cucina.

«Ciao! Arrivo subito!» esclama lei, entusiasta. Le ho detto che a cena avrei portato un ospite con me, non aggiungendo altri dettagli e lasciando lei e papà sulle spine, so che si aspetta un bel maschietto aitante al mio fianco, ma si sbaglia. Quando ci piomba davanti e vede Angelica, infatti, il suo sorriso vacilla. Poverina, ha lottato con le unghie e con i denti con papà in passato e ora mi presento con una ragazza.

«Mamma, lei è Angelica, la mia ragazza» mormoro io, con un sorriso, forse un po' tirato. Immediatamente, la porta della camera dei miei si spalanca, come fosse una bara e ne sbuca fuori il conte Dracula, ovvero papà. Ci fissa con occhi sbarrati dalla sorpresa, mentre mamma e Angelica si scambiano le presentazioni più imbarazzate della storia, ognuna per le proprie motivazioni. Questa sarà una delle peggiori cene a casa mia mai organizzate. E ho affrontato le prime cene con Dani e i miei, le cene con i nonni che volevano cecchinare Salem in fronte, le cene con Da, ma oh, questa le batte tutte, di sicuro.

Si aggiunge anche papà all'allegro teatrino nell'ingresso, presentandosi cordiale e formale come suo solito. Vedo la sua mano tremare nervosamente, mentre si liscia la barba. Povero papà, tanta fatica per accettarmi sprecata.

Quando Sal si presenta in salotto, succhia una radice di liquirizia e ci guarda con evidente disapprovazione. Mi limito a rispondergli con un'occhiata storta, consapevole che sia totalmente inutile. Farà quello che vuole, come al solito.

Papà si siede sulla poltrona allungandoci del succo alla pesca.

«Come... vi siete conosciuti, tu e Adam?» chiede ad Angi, che credo stia per avere un attacco di panico.

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