POV GULF
"Gulf! " qualcuno urla: la voce di mamma...straziata di mamma "Gulf!"
Buio...e paceC'è solo dolore al petto: un dolore lancinante.
Dolore. Dolore e voci sussurrate nel buio "dove sono?" penso mentre provo ad aprire gli occhi, ma non ci riesco. Le parole sussurrate diventano più chiare...un faro nell'oscurità.
"ha una brutta ferita al torace signor Suppasit, al livello dello stomaco: il proiettile non aveva foro d'uscita, quindi è rimasto conficcato nello stomaco e abbiamo dovuto operarlo d'urgenza estarendo il proiettile. Per fortuna però i parametri vitali sono buoni e stabili" sento dire "allora perché è ancora svenuto?" risponde l'altra persona "riprenderà i sensi quando sarà il momento, bisogna dargli
tempo".
È tutto pesante e dolorante: gli arti, le palpebre, non riesco a muovere nulla: occhi e bocca sono risolutamente chiusi, impossibili da aprire, e mi lasciano cieco, muto e in balia del dolore. Mentre riemergo dalla nebbia, il ritorno alla coscienza si libra sopra di me, come una seducente sirena che non riesco a raggiungere. I suoni diventano voci "non lo lascio!" sento dire "Mew": è qui; cerco di svegliarmi e la sua voce è tesa, un sospiro straziato.
"Mew, dovresti dormire un po'" "no papà, voglio esserci quando si sveglierà" "starò io accanto a lui, è il minimo che possa fare dopo che ha salvato mia moglie e tua madre. Gulf è un ragazzo davvero notevole e incredibilmente coraggioso" "coraggioso, ostinato e stupido" dice Mew, con la voce rotta.
"hei" mormora il signor Suppasit "non essere così duro con lui, e neanche con te stesso, figliolo...è meglio che io torni da tua madre. Sono le tre del mattino, Mew. Dovresti davvero cercare di dormire un po'" e la nebbia scende di nuovo su di me.
La nebbia si è rialzata, ma non ho alcuna
percezione del tempo "se non lo sculacci tu, lo faccio io, poco ma sicuro. Ma che diavolo le è saltato in mente?" "credetemi, potrei farlo davvero" "nonna!" è qui, cerco di combattere contro la nebbia lotto ma ricado di nuovo nella
spirale dell'oblio "NO" penso.
"oh, mamma, perché non si sveglia?" la sua voce si incrina "per poco non lo perdevo" Mew!; sento dei singhiozzi attutiti. "No..."
"OH" il buio si richiude sopra di me.
"No..."
Mmh, sfregando la sua guancia sul dorso della mia mano e intanto mi stringe le dita "oh amore ti prego, torna da me svegliati, apri gli occhi. Mi manchi. Ti amo..." "ci sto provando. Voglio vederlo" ma il mio corpo mi disobbedisce, e cado addormentato ancora una volta.Ho un urgente bisogno di mangiare...ho una fame!: apro gli occhi e sono nell'ambiente sterile e pulito di una stanza di ospedale. È buio, tranne che per la luce di cortesia, e silenzioso. Mi fa male il petto, ma soprattutto il mio stomaco brontola tantissimo; il braccio destro brucia, e vedo l'ago della flebo infilato all'altezza del gomito. Chiudo subito gli occhi e giro la testa, notando con piacere che risponde ai miei comandi, e riapro gli occhi. Mew sta
dormendo, seduto accanto a me, con la testa appoggiata sulle braccia incrociate sopra il
letto. Allungo la mano, contento che il mio
corpo risponda, e gli passo le dita sui capelli morbidi.
Si sveglia con un sussulto e alza la testa
talmente di scatto che la mia mano ricade
debolmente sul letto "ciao" dico con voce roca "oh Gulf" mi risponde con voce strozzata, ma allo stesso tempo sollevata. Mi prende la mano e la stringe piano, poi se l'appoggia alla guancia "ho fame" sussurro: mi fissa e per un attimo si acciglia "okay". Mi sforzo di tirarmi su a sedere ma Mew subito dice "Gulf, stai giù chiamo un'infermiera"
Entra un'infermiera: avrà una quarantina d'anni "bentornato signor Kanawut, avviso il dottore che si è svegliato" Si avvicina al letto dicendo "mi chiamo Susan...sa dove si trova?" chiede ed io rispondo "si all'ospedale...e senta io ho fame per favore".
Mentre l'infermiera esce, io e Mew ci guardiamo con le lacrime agli occhi e, prima che me ne renda conto, sono di nuovo tra le sue braccia: dio quanto mi sono mancate le sue braccia. Lui si ferma e affonda il naso tra i miei capelli "oh quanto mi sei mancato amore mio.."dice mentre il suo corpo viene scosso da leggeri singhiozzi per poi chiedermi" come ti senti?" un po' confuso, dolorante e soprattutto affamato AHAHA" rispondo "affamato? E cosa vorresti mangiare" mi chiede "qualunque cosa" rispondo.Dopo aver mangiato come non mai, e il controllo del dottore, l'infermiera ritorna in camera e dice "dovrebbe riposarsi un po' signor Kanawut" fissando Mew negli occhi e lui annuisce.
"te ne vai!?" esclamo, mentre il panico mi assale "se pensi solo per un attimo che ti perda di vista, amore, ti sbagli di grosso"
Susan allora si avvicina al letto e mi sistema il cuscino in modo che mi possa sdraiare "buonanotte signor Kanawut" e esce dalla camera.
Mew è in piedi vicino al letto e ha l'aria stanca: pur desiderando che resti, so che dovrei persuaderlo ad andare a casa "anche tu hai bisogno di riposarti, Mew...vai a casa, hai l'aria esausta" dico e lui "non ti lascerò solo; farò un pisolino in poltrona"
Lo guardo contrariato, poi mi volto su un
fianco "dormi con me" dico e si acciglia "no, non posso" risponde "perché no?" "non voglio farti male" "ma non mi fai male, ti prego, Mew" dico protestando "hai la flebo attaccata" "Mew ti prego".
Mi fissa, e capisco che è un po' tentato "fanculo" esclama mentre sollevo le coperte per invitarlo nel letto "al diavolo" continua ad esclamare per poi togliersi scarpe e calze e si infila nel letto di fianco a me.
Mi mette un braccio intorno alle spalle e io appoggio la testa sul suo petto,poi mi dà un bacio "domani ci aspetta una bella ramanzina dall'infermiera secondo me ahaha" sussurra ed io ridacchio, ma smetto subito a causa del dolore lancinante al fianco "non farmi ridere, mi fa male" dico "ma...ma io amo sentirti ridere" risponde a voce bassa, con una sfumatura di tristezza.
"mi dispiace, piccolo, mi dispiace davvero tanto" e mi bacia di nuovo i capelli e in spira forte, e non so per che cosa si stia scusando...per avermi fatto ridere? O per il casino in cui siamo finiti?
Appoggio una mano sul suo cuore e lui ci mette sopra la sua e per un attimo restiamo in silenzio. Il lento alzarsi e abbassarsi del suo petto mi placa, culla dolcemente la mia testa e mi conduce lentamente verso il sonno.
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Gli opposti si attraggono
RomanceQuesta è la storia di due universitari. Entrambi del corso di ingegneria. Uno al secondo anno della triennale mentre l'altro al secondo e ultimo anno della magistrale. Il più giovane è molto chiuso, diffidente, continuamente incazzato con il mondo...