Capitolo 19

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POV GULF
Mi sto vestendo con la prima cosa che trovo nell'armadio, tra una ventina di minuti devo incontrare la stronza...giuro che troverò il modo di fartela pagare.
"Gulf perché non lasci stare e ne parli con Mew? insieme potrete trovare una soluzione..." sento la voce di Mild dietro di me e, senza nemmeno risponderlo, mi allontano dalla stanza.
"Salve la stanza della signorina Puentay?" chiedo alla receptionist appena arrivato "chi la cerca?" chiede "Kanawut" rispondo con un tono leggermente incazzoso "un attimo che chiamo la stanza...Signorina Puentay c'è un certo Kanawut che la cerca...perfetto lo faccio accomodare. Signore stanza 245, quarto piano" risponde.

"finalmente sei qui piccolo Gulfie" mi dice mentre mi apre la porta e la trovo vestita come ogni stronza, camicetta da notte e vestaglia...se crede che la toccherò o farò altro con lei si sbaglia di grosso e sopratutto non si deve permettere di allungare un dito su di me "Jeed cosa vuoi?" "oh mi piaci così aggressivo...beh adesso stiamo insieme quindi fai due più due" risponde mentre la sua mano inizia a farsi strada sul mio petto...il suo tocco è così ripugnante, meno male che la felpa mi fa da scudo "stare insieme non equivale a fare sesso e smettila di toccarmi" gli dico spingenidola leggermente lontano da me "a quanto pare sei un tipo tosto...va bene, niente sesso ma dovrai accompagnarmi in tutti gli eventi a cui parteciperò e ti presenterò alla mia famiglia come mio ragazzo...i miei bisogni sessuali posso sempre colmarli con un mio carissimo amico. spero che tu non sia geloso mio piccolo Gulfie...se vuoi puoi andare, ero preparata a un tuo eventuale rifiuto quindi lui sta venendo qui..." dice per poi essere interrotta dal bussare della porta" eccolo qui...se vuoi scusarmi...oh finalmente sei qui" dice per poi iniziare a baciare un uomo.
Sono sulla moto in procinto di tornare a casa ma, senza rendermene conto, mi ritrovo fuori al condomimio di Mew: il mio sguardo subito ricade sul balcone al decimo piano...nessuna luce accesa eppure sono le 22 non è tardi, chissà forse starà a casa dei genitori.
Dopo un lunghissimo giro in moto ritorno a casa, per fortuna mamma e nonna già dormono: da quella sera non ho più messo piede all'università. Ho appena finito la doccia e mi butto a peso morto sul letto, un braccio copre i miei occhi mentre lentamente questi si riempiono di lacrime. Voglio rivedere Mew così apro la galleria del telefono e apro le nostre foto, fatte quella sera a casa sua "mi manchi da morire amore mio" penso mentre un dito sfiora la faccia di Mew sulla foto.
Sono passati sei mesi da quando io e Mew ci siamo separati: sono stati mesi in cui quella pazza psicopatica mi ha portato in giro ad ogni suo evento, mi ha costretto a fare cose assurde...una fra tutte un viaggio insieme per presidiare ad una fottuta sfilata di moda.
Sono stati mesi in cui ho iniziato a bere tanto, non vi nascondo che qualche sera sono tornato ubriaco fradicio e sono stato male tanto da vomitare l'anima....se non ci fosse stato il mio amico Mild non so come sarei sopravvissuto; ho iniziato anche a fumare, mettermi una sigaretta in bocca e aspirare nicotina mi rilassa.
"finalmente gli esami sono finiti anche per me; quale è il tuo programma per l'estate amico mio? Ah domani si laurea Mew sai? Me lo ha detto Boat che invece si laurea a Settembre, purtroppo ha sforato con il tirocinio" mi dice Mild mentre io spengo la mia solita sigaretta del pomeriggio.
"su questo bigliettino c'è l'orario e l'aula...io non ti ho detto nulla ma se vuoi farci un salto sai dove andare" lo sento dire per poi rispondere al telefono.
"e con il potere conferitomi dal magnifico rettore io vi dichiaro Ingegneri Industriali...ad maiora semper ragazzi" sento dire dal presidente di commissione mentre un boato di applausi rimbomba nella grande aula magna ma i miei occhi sono sempre incollati su di lui. Sono nascosto tra la folla, con un cappellino nero e occhiali: Mew è bellissimo ma ha il viso spento, pallido e sembra sciupato, nonostante è il suo giorno il suo sguardo è vago, sembra stare in un mondo tutto suo. Appena la seduta finisce mi dirigo fuori la struttura per poi andare da un fioraio e comprare un girasole: Mild mi ha detto che Mew non farà nulla, che in serata tornerà nel suo appartamento così io ho deciso di esserci anche se non fisicamente. Ed eccomi qui fuori la porta di casa sua che deposito il girasole per terra davanti alla porta.

POV MEW
Oggi finalmente ho terminato definitivamente il mio percorso universitario. Dovrebbe essere un giorno di festa ma da quando il mio piccolo Gulf non c'è più nella mia vita, io mi sento morto, perso, vuoto: anche se gli ho scritto che per me lui è morto non è assolutamente vero, il mio appartamento è pieno dei suoi ricordi, il divano, la cucina, la mia stanza da letto...tutto mi ricorda lui.
Oggi avrei tanto voluto passarlo insieme a lui, ma tutte le persone che adesso mi circondano e mi fanno gli auguri mi sembrano perfetti sconosciuti: mia mamma conosce il mio stato d'animo, così con una pacca sulla spalla mi fa ritornare alla realtà e decido di sorridere in maniera falsa a tutta questa gente.
"ciao mamma, papà starò bene...ora andate ci sentiamo domani, buonanotte" dico mentre entro nel grande androne del palazzo; mentre mi dirigo al mio appartamento noto qualcosa davanti alla porta...un girasole e un bigliettino attaccato su di esso "congratulazioni...G"
Gulf! Questo vuol dire che nonostante tutto oggi lui è stato al mio fianco...annuso il girasole e per un attimo mi torna in mente il suo profumo.
Stringendo al petto il girasole cado a terra in ginocchio davanti alla porta di casa e scoppio a piangere "mi manchi da morire mia piccola matricola...torna da me"

Gli opposti si attraggono Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora