two ghosts

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"Same lips red, same eyes blue
Same white shirt, couple more tattoos
But it's not you and it's not me."

Sono passati due anni dall'ultima volta in cui ci siamo visti. Due anni, dodici mesi, centoquattro settimane e settecento trenta giorni, non che io stia ancora tenendo il conto comunque.

Due anni dall'ultima volta in cui ci siamo visti, due anni dall'ultima volta in cui abbiamo parlato faccia a faccia, in cui mi hai detto "ti amo" guardandomi negli occhi credendoci veramente, in cui abbiamo dormito abbracciati in un letto troppo piccolo per due persone.

Sono passati due anni eppure quando ci siamo rivisti quella mattina in quel bar è come se non fosse cambiato nulla: avevi sempre quelle labbra rosse e piene che amavo mordere e riempire di baci, quella camicia bianca che ti aveva regalato Mandy per il tuo compleanno che ti fasciava perfettamente le braccia possenti e le spalle larghe e gli stessi occhi verdi di cui mi sono innamorato la prima volta che ti ho visto. Gli stessi occhi che ho sognato per giorni, per mesi da quando ci siamo lasciati, da quando tu mi hai lasciato per metterti con lui. Gli stessi occhi che guardavo come prima cosa al mattino quando mi svegliavo e come ultima la sera prima di andare a dormire, perché non avevo mai visto niente di più bello e ancora oggi è così. Gli stessi occhi che riuscivano sempre a leggermi dentro nonostante non mi sia mai capito nemmeno io, nonostante a volte io sia così terribilmente incasinato da non capire quello che voglio, quello che penso.

Dalle maniche arrotolate fino ai gomiti si intravedono parecchi tatuaggi. Chissà se poi alla fine quel tatuaggio con le stelle che volevi tanto farti l'hai fatta lo stesso, anche senza di me che ero la tua luna, il tuo punto di riferimento. Mi ricordo che per mesi non hai fatto altro che parlare a chiunque conoscessi di quanto ti sarebbe piaciuto averla impressa sulla tua pelle, di quanto fosse importante e di quanto significasse per te.

Sai io se devo essere sincero l'ho fatto lo stesso. L'ho fatto perché per mei sei così importante che ho avuto bisogno di imprimerti sulla mia pelle, di avere un pezzo di te su di me, di ricordarti per sempre. Di ricordarmi di te anche quando non mi ricorderò più com'è il suono della tua voce, della tua risata, di com'era bello e luminoso il tuo sorriso, di come splendevano i tuoi occhi alla luce del sole.

Perché ho paura che un giorno anche se non vorrò mi dimenticherò di te, di tutto quello che siamo stati noi e pensare che tu forse l'hai già fatto mi uccide dentro.

Chissà se sei riuscito a superare la tua paura degli aghi. Adesso che non ci sono più io a tenerti la mano come fai? Ti bacia lui per distrarti e non farti sentire il dolore? Ti fa lui le battute stupide per farti ridere e non sentire il ronzio della macchinetta? Ti mette lui la crema per curarlo? Ti da lui i bacini per farlo guarire prima?

Nonostante di tempo ne sia passato visti da fuori tu sei ancora tu e io sono ancora io. Certo siamo un po' cresciuti, ora sul tuo viso c'è un accenno di barba e i tuoi capelli si sono allungati e adesso arrivano quasi a sfiorarti le spalle e io incredibilmente sono riuscito a guadagnare un centimetro o due. Eppure non siamo più le stesse persone che eravamo due anni fa, non siamo più le persone che facciamo credere agli altri di essere.

"We're not who we used to be
We're not who we used to be
We're just two ghosts standing in the place of you and me
Trying to remember how it feels to have a heartbeat."

Siamo diventati le ombre di noi stessi, quello che avevamo giurato di non diventare mai. Ci siamo spenti. Dov'è finita tutta l'energia, quel fuoco che avevamo dentro, quella sensazione di essere sulle nuvole, quella voglia di conquistare il mondo? Forse siamo solo cresciuti. O forse è stata la lontananza, noi che da quando eravamo piccoli non abbiamo passato più di un giorno l'uno senza l'altro, che eravamo inseparabili, indivisibili.

Nobody knows the me that you do |gallavich|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora