fa male

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Perché sai, fa male sapere di non essere stato abbastanza.

Fa male sapere di non essere stato abbastanza per trattenerti e tenerti con me.

Fa male sapere di non essere stato abbastanza importante per te da far si che rinunciassi a tutto, che restassi con me, che ci dessi anche solo una possibilità, che la dessi a me.

Fa male sapere che invece per lui hai lottato, che ti sei esposto, che sei andato contro tutti i tuoi principi, contro le tue idee.

Fa male sapere che per lui sei andato contro la tua famiglia, che hai lottato con le unghie e con i denti per tenerlo al sicuro, per tenerlo stretto tra le tue braccia, mentre invece quando qualcuno ti chiedeva di me negavi persino la mia esistenza.

Fa male sapere di non essere stato abbastanza per te, io che pur di starti affianco mi sono lasciato distruggere, pezzo dopo pezzo, come i mattoncini lego.

Ho lasciato che mi spezzassi, che annientassi ogni parte di me.

Ho lasciato che mi ferissi, che mi sputassi addosso quelle parole intrise di veleno che mi sono entrate fin sotto la pelle come lame affilate e che nonostante siano passati mesi sono rimaste lì dov'erano.

Ho lasciato che mettessi gli altri e te stesso al primo posto, che fossi l'ultima ruota del carro, quel foglio bianco dimenticato in fondo a un cassetto di cui non ti ricordavi più l'esistenza.

Ho lasciato che ti sfogassi, che mi bagnassi le spalle con le tue lacrime calde, che tirassi fuori tutto quello che ti tenevi dentro, che mi raccontassi cosa c'era che non andava e come potevamo risolverlo.

Ho lasciato che dessi la colpa a me per i tuoi errori, che mi urlassi addosso anche quando eri tu a sbagliare.

Sono stato il tuo faro in mezzo alla tempesta, il tuo riparo in una giornata di pioggia.

Sono stato tutto per te eppure tu non hai esitato nemmeno due secondi a lasciarmi.

Non hai esitato nemmeno due secondi a lasciarmi andare e a trovare qualcun altro, qualcuno che indubbiamente è migliore di me.

E per stare con lui sei cambiato, sei migliorato.

Sei diventato più gentile, tu che quando stavamo insieme conoscevi solo gli schiaffi e i pugni come dimostrazioni d'affetto.

Sei diventato più sorridente, più solare, quando invece prima l'unico momento in cui ti vedevo sorridere era dopo quattro birre o una canna.

Ho rinunciato a tutto per stare con te.

Ho perso i miei amici, la mia famiglia.

Ho perso perfino me stesso.

Adesso quando mi guardo allo specchio non riconosco la persona che vedo riflessa.

La forma del viso è la stessa, forse solo un po' più affilata, la barba è cresciuta e i capelli non sono più corti come prima, eppure non mi sembro io.

Dai miei occhi è scomparsa quella scintilla di vita, quella luce che li faceva sembrare sempre allegri e sorridenti.

Le mie labbra adesso sono una riga dritta e anche se mi sforzo non riesco a ricordarmi quand'è stata l'ultima volta in cui si sono piegate all'insù per fare un sorriso.

Sembro invecchiato di dieci anni, come se il peso di tutto quello che è successo mi fosse di colpo piombato addosso schiacciandomi.

Come se il segno di tutto quello che ho passato, di tutto quello che mi hai fatto passare, non fosse più solo dentro di me ma anche fuori, alla visione di tutti.

Nobody knows the me that you do |gallavich|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora