a quei momenti lì

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Sono passati duecentocinquanta giorni dall'ultima volta in cui ci siamo parlati, dall'ultima volta in cui ho sentito la tua voce, dall'ultima volta in cui ho ricevuto un tuo messaggio.

Sono passati duecentocinquanta giorni dall'ultima volta in cui ho smesso di cercarti per primo, dall'ultima volta in cui ho tentato di portare avanti una conversazione con te cercando disperatamente di non farla finire come al solito ai primi due messaggi.

Sono passati duecentocinquanta giorni da quando hai smesso di scrivermi, da quando hai deciso che forse era meglio così, che forse era meglio perdermi piuttosto che continuare a lottare per stare con me come invece stavo facendo io.

Sono passati duecentocinquanta giorni da quando ho capito che avrei dovuto mettermi al primo posto, che non avrei dovuto farmi trattare dalle persone come una ruota di scorta, quella persona che se c'è va bene e se non c'è va bene lo stesso.

Sono passati duecentocinquanta giorni da quando ho smesso di sperare in un tuo messaggio che sapevo non sarebbe mai arrivato, da quando ho smesso di aspettare di vedere il display illuminarsi per poi comparire il tuo nome, da quando ho sperato che almeno un po' ti importasse qualcosa di me, che ero stato importante per te almeno un quarto di quanto tu lo sei stato per me.

Sono passati duecentocinquanta giorni e anche se non avrei mai creduto di riuscire a farlo, posso dire di avercela fatta.

Non pensavo che sarei mai riuscito ad arrivare fino a questo punto, che sarebbe arrivato il giorno in cui avrei smesso di sentire la tua mancanza, il giorno in cui avrei smesso di pensarti in ogni momento libero, ogni secondo della giornata.

Non avrei mai pensato che un giorno sarei riuscito a smettere di pensare a quello che siamo stati e che non saremo più essere, che sarei riuscito a smettere di cercarti in ogni angolo, in ogni strada di questa magnifica città che ero arrivato a odiare perché mi ricordava te, perché mi ricordava noi.

Che avrei smesso di chiedere tue notizie a chiunque ti conoscesse, solo per sapere cosa stavi facendo, per sapere se stavi bene, se riuscivi ad andare avanti anche senza di me, che sarei riuscito a dormire dalla parte del letto dove prima dormivi sempre tu, quella parte che ormai era diventata tua, che sarei riuscito a non piangere quando mettendo la testa sul cuscino si riusciva a percepire ancora una leggera traccia di quel profumo costoso che ti aveva regalato Mandy per Natale e che da allora non avevi più smesso di mettere.

Che sarei riuscito ad ascoltare tutte le canzoni che ci eravamo dedicati, quelle che dicevi che erano state scritte apposta per noi, che raccontavano la nostra storia, senza sentire il cuore spezzarsi per poi lacerarsi in tanti minuscoli pezzettini.

Che sarei riuscito a mettere in uno scatolone chiuso in fondo all'armadio tutte quelle cose che avevi lasciato a casa mia, lo spazzolino verde che avevamo comprato insieme, la felpa che usavi per dormire e che ormai mi avevi regalato dopo tutte le volte in cui mi avevi sorpreso a metterla di nascosto nei giorni in cui la tua mancanza si faceva troppo pesante da sopportare, il pacchetto di winston blue ancora mezzo pieno che avevi comprato qualche giorno prima che smettessimo di parlare, che smettessimo di essere noi e iniziammo a diventare io e te, due persone diverse, distanti, due persone che forse non si sarebbero rincontrate mai più, come due rette parallele che viaggiano alla stessa velocità senza però riuscire mai a toccarsi.

Che sarei riuscito a smettere di pensare a te ogni volta che mi sveglio al mattino e la sera prima di andare a dormire, che sarei riuscito a cancellare la tua chat, tutti i messaggi importanti, le nostre foto, i video di quell'estate passata al mare dove eravamo veramente felici e non facevamo altro se non baciarci e ridere come pazzi, che sarei riuscito a togliere dal cassetto del comodino le lettere che mi avevi scritto, la rosa rossa che mi avevi regalato per il nostro mesiversario e che custodivo gelosamente nel vaso sopra la scrivania in modo da poterla vedere tutti i giorni.

Che sarei riuscito a calmarmi quando sentivo che stava per arrivarmi un attacco di panico anche senza di te al mio fianco a tranquillizzarmi e a tenermi la mano, che sarei riuscito a volermi bene anche senza di te ad amarmi, a insegnarmi come prendermi cura di me stesso.

E sai, adesso, dopo duecentocinquanta giorni, finalmente quando penso a te non mi viene più da piangere.

Non mi viene più da piangere a pensare a tutto il male che mi hai fatto, a pensare a tutto il dolore che mi hai causato, alle notti insonne passate a soffocare le urla dentro al cuscino per non fare troppo rumore, per non svegliare gli altri, a quella fitta allo stomaco che proprio non ne voleva sapere di andare via.

Perché adesso, quando penso a te, riesco a pensare a tutte le cose belle che abbiamo fatto, a tutto quello che di bello siamo stati.

Penso a tutte le volte in cui mi hai fatto ridere anche quando era l'ultima cosa che volevo fare, anche quando avevo gli occhi lucidi e facevo di tutto per riuscire a trattenere le lacrime perché ormai non ne potevo più di piangere.

Penso a tutti i posti in cui siamo stati, a quelli in cui saremmo voluti andare e che vedrò lo stesso da solo, alle volte in cui abbiamo ballato sotto la pioggia solo perché lo fanno nei film, alle giornate invernali passate nel letto abbracciati sotto le coperte per proteggerci dal freddo e dal mondo esterno.

Penso a tutte le volte in cui abbiamo provato a cucinare finendo poi a dover ordinare cibo d'asporto perché non eravamo capaci a cuocere neanche un piatto di pasta, a tutte le commedie romantiche che ti costringevo a guardare e che tu facevi finta di odiare finendo puntualmente ad avere gli occhi lucidi durante tutti i titoli di coda.

Penso a tutte le volte in cui soffiavi sopra il mio the per farlo raffreddare, a tutte le volte in cui chiamavi la pizzeria al mio posto perché sapevi che mi vergognavo, a tutte le volte in cui quando andavi a fare la spesa compravi i miei yogurt preferiti da tenere in casa tua per fare colazione senza che io ti dicessi niente.

Penso a tutti i tuoi pregi, a tutti quei difetti che ti rendevano una persona migliore e che mi hanno fatto innamorare di te, alle nottate passate svegli a parlare di qualsiasi cosa ci passasse per la testa e a fumare sdraiati sul campo da baseball a guardare le stelle, a immaginare di andare in posti lontani che ancora non erano stati scoperti, di visitare altri mondi di cui non eravamo a conoscenza, solo io e te.

Penso alle tue battute stupide che facevano ridere solo te, al tuo vizio di dormire sempre con le finestre aperte anche in pieno inverno perché avevi sempre bisogno di vedere il cielo, a tutti i disegni che mi hai fatto e che adesso giacciono dimenticati dentro a qualche libro, a tutte le canzoni che ti ho scritto di cui anche senza sforzarmi riesco a ricordarmi ancora la sinfonia.

Penso alle volte in cui quando pioveva facevi stare me sotto l'ombrello per non farmi bagnare, alle volte in cui dopo avermi dato la buonanotte restavi sveglio per assicurarti che dormissi e non avessi bisogno di te, alle volte in cui riuscivi a capire quello che pensavo anche senza bisogno che te lo dovessi spiegare, anche senza bisogno di usare le parole.

Penso al primo bacio che mi hai dato quel martedì di fine luglio sulla spiaggia in riva al mare e a tutti quelli che ci siamo dati poi, alla prima volta in cui le tue mani calde mi hanno sfiorato e a tutti i brividi che costellavano il mio corpo ormai privo di ogni difesa.

Penso alle cose belle, perché adesso, dopo duecentocinquanta giorni, ho capito che si, sarai sempre il mio primo amore e che una parte di te resterà per sempre dentro di me e nel mio cuore, ma che è arrivata l'ora che mi rifaccia una nuova vita anche se tu non ne farai parte.

E spero davvero che per te sia lo stesso, perché nonostante tutto quello che è successo sono ancora convinto che ti meriti il meglio.






Ci tenevo davvero tanto a ringraziare tuttx per le mille letture.
So che magari può sembrare poco ma non credevo che sarei arrivata a questo traguardo facendo quello che amo fare.
Spero davvero che queste one shot vi piacciano perché ci sto mettendo dentro davvero tutta me stessa.
Se avete qualche domanda ì qualche richiesta fatela pure, nessun problema.
Vi voglio bene,
Marta🖇
stay safe<33

Nobody knows the me that you do |gallavich|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora