Entro sbattendo la porta e chiudendola a chiave alle mie spalle per poi appoggiarci la schiena e accasciarmi lentamente a terra. Porto le gambe al petto e le abbraccio con le mani mettendo la testa fra le ginocchia e iniziando a piangere.
La stanza è nel più totale silenzio interrotto solo dai miei singhiozzi.
Me le hanno date, e tante, e anche forte e per una cosa che neanche ho fatto, ma loro non hanno voluto credermi, si sono basati su delle stupide prove false piuttosto che sulle mie parole, la loro amata sorellina. Non mi hanno creduto, non hanno voluto credermi, non ci hanno nemmeno provato.
Il telefono di Edward che suona mi distrae dai miei pensieri. Do un'occhiata all'orologio notando che sono le 13:15 il che vuol dire che gli altri tre scemi sono già usciti da scuola da un quarto d'ora e mi staranno cercando preoccupati a morte perché non mi trovano. Probabilmente sono loro.
Avvicino l'orecchio alla porta per sentire cosa dice e per fortuna si capisce tutto.
"Pronto Edgar... Elizabeth è già a casa...- come immaginavo -Vi spiego quando arrivate... Ciao." sento dire da Edward.
Circa dieci minuti dopo sento la porta aprirsi.
"Dov'è Beth? Sta bene? È successo qualcosa?" chiede preoccupato Edgar quasi urlando e precipitandosi verso le scale.
"Calmati Edgar. Elizabeth sta bene- continua a chiamarmi Elizabeth, se l'è presa davvero tanto -è in camera sua." gli risponde Edward.
"E allora perché è uscita prima?" chiede Eliot.
"L'hanno espulsa." dice freddamente, sempre Edward.
"COSA?!" urlano gli altri tre.
Subito dopo sento dei passi correre per le scale e qualcuno bussare insistentemente alla mia porta e cercare di aprirla.
"Apri." esclama Evan.
Ma io non rispondo e il pensiero di aprirla non mi passa nemmeno per la testa. Sono ancora seduta sul pavimento, sono tornata nella stessa posizione di prima.
"Beth. Ho detto apri." ribadisce Evan ma io non mi muovo nemmeno.
"Eliz- inizia Evan ma qualcuno lo interrompe.
"Basta Evan. Se non vuole aprire ci sarà un motivo. Ora scendete, gli altri vi spiegheranno meglio, io devo parlare con mia sorella." è Edgar. Lui mi capisce sempre e più di una volta mi ha salvata in situazioni del genere.
"Non so se ricordi Edgar ma lei è anche nostra sorella. Hey! Eliot che fai?" esclama Evan e subito dopo sento dei passi sulle scale. Da ciò che ho capito Eliot l'ha letteralmente trascinato giù.
"Hey Beth. Apri per favore? Sono solo io. Voglio vedere come stai." mi dice dolcemente.
Con lui mi convinco, lentamente mi alzo e inizio a girare la chiave. Edgar mi è sempre stato accanto e so che crederà a me, almeno lui.
Appena apro la porta mi trovo Edgar davanti che quando mi vede apre le braccia e io mi ci fiondo. Mi abbraccia accarezzandomi i capelli e sussurrandomi parole dolci, calmandomi leggermente.
Dopo qualche secondo scioglie l'abbraccio ed entra con me in stanza chiudendo la porta e sedendosi sul mio letto. Io mi siedo accanto a lui guardando il pavimento. Il pianto ormai si è calmato anche se qualche lacrima solitaria ancora scende. Edgar è sempre riuscito nell'impossibile con me.
"Allora, mi spieghi cos'è successo?" mi chiede ma io non gli rispondo continuando a guardare il pavimento.
"Hey Beth, guardami- dice mettendo due dita sotto il mio mento e alzandomi il volto in modo che lo guardi in faccia -sai che puoi sempre contare su di... Ma aspetta, cos'è quella chiazza sulla tua guancia?" mi chiede preoccupato.
Io porto immediatamente una mano sul punto interessato per coprirlo e mi alzo di scatto. Il trucco deve essere colato a causa delle lacrime lasciando scoperto il livido ancora ben visibile.
"Beth ti prego rispondimi." mi chiede ancora più preoccupato alzandosi e raggiungendomi davanti lo specchio.
"Non è nulla Ed, davvero, ho solo sbattuto." gli rispondo io.
"Dove? Quando? E perché non ce l'hai detto?"
"Calmati fratellone. Ho sbattuto allo spigolo di un mobile un paio di giorni fa. E poi non v'è l'ho detto perché non ce n'è bisogno, non è nulla e non volevo farvi preoccupare."
"Dovevi dircelo invece. È meglio che ti porti da Edward così ci dà un'occhiata." dice prendendomi per un braccio.
"Ed, ti prego no. Già ce l'ha con me non aggiungiamoci altro. Questo resterà un segreto tra fratelli." dico toccandogli la punta del naso.
Fin da piccoli quando uno ha un segreto deve solo toccare il naso dell'altro e se l'altro ricambia vuol dire che non lo dirà a nessuno e che il segreto è salvo.
Dopo pochi lunghi secondi d'attesa anche lui tocca il mio naso.
"Ma dovrai dirmi la verità perché so che non è quella.- sbianco di colpo, potrebbe aver capito -Non preoccuparti me lo dirai quando sarai pronta ma prima o poi la voglio.- io annuisco e lo lascio continuare -Ora che abbiamo risolto questo, perché sei stata espulsa?"
"Sai che qualcuno ha dipinto le pareti della classe di Julia, no?- lui annuisce -Beh, hanno trovato dei colori a spray nel mio armadietto e pensano che sia stata io, ma non è così! Non lo farei mai!" gli dico arrivando quasi ad urlare alla fine.
"Calmati ora,ti credo, so che non è colpa tua, ti conosco e so che non ti passerebbe nemmeno per la testa un'idea del genere. Solo che devi riuscire a darmi una spiegazione. Sai perché i colori erano lì?- io scuoto la testa -Almeno hai un'idea di chi sia stato?" scuoto nuovamente la testa.
Molto probabilmente è stata Julia, forse anche con l'aiuto di quella sua stupida amichetta, sicuramente per ferirmi ancora di più. Potrei dirglielo, è vero, ma so cosa accadrebbe in quel caso e io non voglio rischiare.
"Piccola puoi dirmi la verità? Su tutto. Per favore. Anche perché sono certo che il livido e l'espulsione siano collegati. Sai che puoi contare su di me. Resterà un segreto tra fratelli." dice toccandomi il naso.
Lo guardo negli occhi, mi sorride, un sorriso che trasmette fiducia, mentre continua a tenere il suo dito sulla punta del mio naso. Lui c'è sempre per me, e so che non lo direbbe a nessuno, una promessa tra fratelli non si infrange, ma la verità potrebbe pesare più di quel che pensa e forse la fiducia in lui in questo caso potrebbe essere troppa.
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Nota autrice
Ecco il nuovo capitolo e, lo so, vi ho lasciati con l'amaro in bocca ma di tanto in tanto va fatto, no?😎
Cmq... andiamo con le domandine...Cosa credete che farà la nostra Beth?
Si fiderà di Edgar e gli dirà tutto?
E in quel caso lui manterrà il segreto?
Ultima domanda, che non c'entra nulla con il libro ma dettagli: state seguendo gli europei?
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, lasciate un commento e una ⭐.
A martedì prossimo👋🏻
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I miei sette fratelli
Teen FictionElizabeth è una ragazza di 14 anni, con 7 fratelli e un passato turbolento alle spalle. Dopo la morte dei suoi genitori e gli anni passati in orfanotrofio, ora vive con i fratelli in Brasile. Sarà qui che Elizabeth crescerà, andrà a scuola, troverà...