⁕Capitolo 37⁕

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Sento una mano prendermi da una spalla e girarmi bruscamente.

"Sapevo eri tu, riconoscerei questa chioma fra mille. Cosa ci fai qui, e soprattutto, lui chi è?" mi dice facendomi capire che probabilmente è da un po' che ci guarda e lanciando uno sguardo, quasi di disprezzo oserei dire, verso Marcos, il mio fidanzato.

Ci mancava solo lui ora, sto per rispondere ma poi tutto succede così in fretta. Marcos mi prende dai fianchi sollevandomi dalle sue gambe dove ero a cavalcioni fino a pochi secondi fa, mi mette seduta vicino a lui poi si alza di scatto serrando i pugni e mettendosi davanti a me, quasi a difendermi e davanti a mio fratello. Vedo anche quest'ultimo con i pugni stretti e la mascella serrata. Ecco ora si picchiano.

Mi alzo di scatto, di certo non posso permettere che mio fratello e il mio ragazzo se le diano. Mi metto in mezzo a loro poggiando una mano sul petto di ognuno, cercando così anche di calmarli un po'.

"Hey hey hey, calma ragazzi, è tutto ok."

"No, non è tutto ok Elizabeth, lui chi è?" a rispondermi è mio fratello, ecco ora viene la parte dura.

"Uno di scuola."

"Certo, come no. NON SONO STUPIDO ELIZABETH! E di certo non ti divori la faccia con “uno di scuola”. Allora?! Chi è? Magari sii più specifica."

"Non ci stavamo “divorando la faccia”, era solo un bacio.- mi fulmina con lo sguardo -Okok, ora vi presento. Fratellone, lui è Marcos, il mio ragazzo, amore, lui è Ethan, uno dei miei fratelli, il secondo per la precisione." a quest'esclamazione vedo Marcos rilassarsi e accennare un sorriso pronto a tendere la mano per conoscere il ragazzo di fronte a lui ma dall'altro lato la risposta non è altrettanto positiva.

Vedo il suo sguardo indurirsi ancora di più e praticamente uccidere il mio ragazzo, ma poi scioglie i pugni e mi prende per un braccio, oh perfetto!

"Sisi piacere,- esclama alquanto scocciato -ora io e te dobbiamo andare a casa, ti aspettiamo già da un po' sai?" dice con quest'ultima parte con un tono che definirei molto innervosito. Ecco, sono nella merda.

Lui mi trascina letteralmente via mentre io mi giro velocemente per salutare Marcos con la mano e mandargli un bacio volante e un "scusa" sussurrato. Lui in risposta mi sorride e mi mima un "non fa niente". Ora tutti sapranno che ho un ragazzo, e lo scopriranno nel modo peggiore che possa esserci. Perfetto direi.

Il viaggio in auto è silenzioso e pieno di tensione. Ethan ha lo sguardo fisso sulla strada e le mani strette al volante con talmente tanta forza da rendergli bianche le nocche. Forse l'ho già detto ma lui, da arrabbiato, è quello che più mi fa paura fra i miei fratelli, anche più di Edward.

Picchietto le dita sulla coscia mentre fuori dal finestrino vedo le case scorrere sotto il mio sguardo e di tanto in tanto lancio qualche fugace occhiata ad Ethan trovandolo sempre nella stessa posizione, come fosse una statua.

Parcheggia, spegne l'auto, apre la portiera, scende, si avvia verso la porta, inserisce le chiavi nella serratura, inizia a girare, la mia morte avverrà fra tre... due... uno...

Apre la porta ma davanti agli occhi non mi si presenta proprio lo scenario che mi aspettavo: nel salone ci sono solo i tre minori, Edgar è seduto a terra mentre gioca alla play con Evan, che è nella sua stessa posizione, ed Eliot sdraiato sul divano intento a leggere, gli altri chissà dove sono. Viste le due ore di ritardo me li aspettavo tutti qui.

"RAGAZZI" urla mio fratello, ancora accanto a me, attirando su di noi sia l'attenzione dei tre, che fino a quel momento non si erano ancora accorti della nostra presenza, ma anche di quelli non presenti nella stanza che subito lasciano ciò che stavano facendo e accorrono in sala.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 07, 2022 ⏰

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