⁕Capitolo 25⁕

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D'un tratto inizia ad avvicinare il suo volto al mio fino ad annullare ogni distanza e le sue labbra toccano le mie.

Tutto inizia a rallentare e mi sento fluttuare. È come se tutto fosse scomparso, come se tutto il mondo si sia fermato, anche il mio cuore sembra rallentare mentre restiamo solo noi due, ci siamo solo io e lui.

La sua lingua chiede l'accesso alla mia bocca ma io mi allontano. Non l'ho mai fatto prima e ho paura di deludere le sue aspettative.

"Scusa, non volevo obbligarti." si scusa lui.

"No no, è solo che non l'ho mai fatto prima."

"Se tu vuoi, io sarò onorato di essere il primo, altrimenti aspetterò."

A questo punto prendo il suo viso tra le mani e inizio a baciarlo, poco dopo la sua lingua chiede l'accesso e, anche se un po' dubitante, questa volta glielo do.

Le nostra lingue iniziano a danzare insieme, una danza lenta e dolce mentre le mie mani scendono sulle sue spalle e lui me ne mette una in vita e una dietro la testa, accarezzandomi i capelli ricci. È un'emozione fantastica, sembra tutto così irreale.

Le nostre labbra si staccano per riprendere fiato ma la vicinanza tra noi non diminuisce. Lui mi guarda negli occhi. Sembra che i nostri sguardi siano incollati l'uno all'altro, qualcosa di magico li tiene uniti.

Il fastidioso suono della campanella mi distrae da questo momento.

"Ci vediamo dopo, principessa." poi si dirige fuori dall'aula con me dietro di lui e apre la porta facendomi uscire per prima.

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Le ore seguenti sono passate in fretta, il bacio con Marcos fisso nei miei pensieri. All'uscita l'ho trovato davanti la porta della mia classe, ma non so come abbia fatto ad arrivarci così velocemente. Mi ha lasciato un dolce bacio a stampo e siamo andati insieme verso l'uscita, dove ci siamo dovuti separare perché se lo vede uno dei miei fratelli lo uccide.

"Oggi a pranzo ci saranno Helena e Julia, mi raccomando Beth, niente scenate." mi dice Edward mentre guida verso casa.

"Ma Edward, tu non capisci." gli dico distogliendo lo sguardo dal finestrino e poggiando i miei occhi scuri su di lui.

"Cosa non capisco?!"

"Nulla." riappoggio la testa al finestrino non volendogli dire la verità.

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Arriviamo a casa, Edward apre la porta ed entra ed io dietro di lui. Julia è già a casa, seduta sul divano vicino mio fratello, o meglio attaccata a lui, che mi guarda con aria di superiorità. Ma che problemi ha quella ragazza?

Edward si dirige in cucina mentre io mi siedo su Edgar che è sulla poltrona. Lui è l'unico in famiglia a sapere la verità tra me e Julia, quindi è l'unico a capirmi. Inizia ad accarezzarmi i capelli mentre io mi accollo sempre più a lui.

"Ragazzi è Helena. Andate ad aprire!" urla Edward dalla cucina appena suona il campanello.

Lancio uno sguardo veloce agli altri: Julia e Evan sono attaccati l'uno all'altra ed è evidente che non hanno intenzione di alzarsi, Eliot è probabilmente in camera sua, i grandi sono in cucina ed Edgar è sotto di me.

Mi alzo svogliatamente e vado ad aprire la porta. Mi trovo davanti il volto sorridente di Helena che fa comparire un piccolo sorriso anche sulle mie labbra.

"Ma ciao bellissima! Come stai? Tutto bene?" dice abbracciandomi.

"Tutto bene, tu?"

"Benissimo piccola. Dai ora entriamo, è da tanto che non vedo i tuoi fratelli."

Helena è sempre stata simpaticissima e io la adoro, come tutti d'altronde, ormai è di casa. Mi sposto dalla porta e la lascio entrare per poi seguirla nel salotto.

"Ma guarda te questi maleducati! Non si saluta?!" esclama guardando Edgar e Evan e fingendosi offesa.

Il minore dei due subito si alza dalla poltrona e la abbraccia mentre l'altro non ci prova neanche, con quella odiosa ragazza sempre avvinghiata su di lui.

"Noi due non credo ci conosciamo. Io sono Helena, piacere." dice rivolta alla vipera porgendole la mano non appena scioglie l'abbraccio con Edgar.

"Io sono Julia. La ragazza di Evan."dice marcando le ultime parole e guardando la mano di Helena con sufficienza senza però stringerla.

Helena si dirige in cucina dal suo ragazzo mentre io torno verso mio fratello con l'intento di sedermi di nuovo su di lui, ma poco prima la sento sussurrarmi all'orecchio 'questa mi sta già sui nervi'. Accenno un sorrisetto e le rispondo 'anche a me' sempre sotto voce.

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Abbiamo appena finito di mangiare e ora siamo tutti in salotto a scegliere un film. Io e Helena vogliamo un romantico, i ragazzi sono divisi fra horror e azione, mentre Julia sostiene ardentemente qualsiasi cosa dica Evan.

Alla fine hanno vinto loro, ma già si sapeva. Hanno messo ‘The ring’. Lo avranno visto almeno tre volte, non capisco cosa ci trovino di tanto bello. Io sinceramente odio gli horror, mi spaventano a morte e spesso dopo averli visti non riesco a dormire.

Penserete: dopo averlo visto tre volte non dovrebbe più impressionarti. Ma io non l'ho mai visto! Ogni volta che lo mettevano me ne correvo in camera.

I miei fratelli lo guardano come se nulla fosse, Julia è avvinghiata ad Evan fingendo di avere paura, Helena di tanto in tanto strizza gli occhi ma nulla di che, mentre io sono tra Erik ed Edgar, con gli occhi chiusi la maggior parte del tempo stringendomi una volta ad uno una volta all'altro che puntualmente mi fanno le coccole per calmarmi.

"Ragazzi io dovrei andare in bagno." dice d'un tratto Julia nel bel mezzo del film.

"Vieni, ti accompagno." dico sia perché voglio andare via dal soggiorno sia perché gli altri sono un pochino concentrati.

Arriviamo davanti la porta del bagno, entra ma quando esce non si avvia verso il piano di sotto, piuttosto mi guarda e poi mi spinge verso il muro.

"Ma che problemi hai? Volevi uno dei miei fratelli!? Ora ce l'hai, quindi smettila di rompermi, non ti ho fatto nulla!"

"Tu non hai capito un bel niente. Tu dovresti morire! È questo che voglio. Sarebbe meglio per tutti. A causa tua i tuoi fratelli sono rimasti orfani. Ma non ti fai schifo? Ucciditi e faresti un piacere a tutti. E poi chi ti credi di essere? Una ballerina? Con quella pancia? Ma non farmi ridere. Non arriverai mai da nessuna parte così, dimagrisci e poi forse ne riparliamo."

Finito il suo 'amabile' discorso si prepara a sganciare un pugno. Io strizzo gli occhi ma non arriva nulla, quando li riapro trovo Edgar che le tiene fermo il polso.

"Ma come ti permetti? Tu non devi alzare un dito su mia sorella, CHIARO? E ORA VA DI SOTTO DAL TUO AMATO FIDANZATINO. MUOVITI!" le urla lui e lei letteralmente corre al piano di sotto.

"Va tutto bene? Ero venuto a vedere perché ci mettevate tanto e mi sono ritrovato questo."

"Non preoccuparti, va tutto bene,sei arrivato giusto in tempo. Però ora se non ti dispiace vado in camera mia non c'è la faccio a tornare di sotto."

"Va bene piccola." mi lascia un tenero bacio in fronte e scende di sotto.

Io vado in camera mia e mi butto a pancia in giù sul letto. Forse Julia ha ragione. Io faccio davvero schifo e forse sarebbe meglio se morissi: toglierei un peso dalle vite dei miei fratelli, inoltre tutto il loro dolore l'ho causato io. L'incidente è avvenuto perché dovevano accompagnare me, gli avvenimenti all'orfanotrofio erano colpa mia. Di certo sulla panciaha ragione, non ho affatto il fisico perfetto, al contrario, per essere una ballerina dovrei essere più magra e avere la pancia piatta: dovrei dimagrire. Ho deciso da domani mi impegnerò.

I miei sette fratelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora