⁕Capitolo 16⁕

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Mi sveglio ma non mi va di alzarmi quindi resto a girarmi nel letto con gli occhi chiusi. Dopo un po' decido finalmente di aprire gli occhi, ma non sono nella mia stanza. Mi guardo attorno e... ODDIO! Questa è la stanza di Edward! Ma che ci faccio io nella sua stanza?!

Allora, Beth, ragiona. Ieri ti sei addormentata sul divano e di sicuro uno dei tuoi fratelli ti ha preso in braccio per portarti nella tua stanza. E tu gli hai chiesto di dormire con lui.

Oh Dio Santo! Non doveva accadere questo! Pensavo fosse Edgar, o al massimo Erik o Eliot. E poi, dai, con 6 fratelli proprio Edward mi doveva capitare?!

Devo andarmene prima che mio fratello tor... Sento la porta aprirsi. Troppo tardi!

"Piccola, sei sveglia.- dice Edward entrando in stanza e andando verso la scrivania. -Tieni, misurati la febbre." mi porge il termometro.

Lo metto sotto l'ascella e aspetto. Quando suona lo do ad Edward che lo guarda sorridente.

"37,2. A quanto pare non serve molto per farti scendere la febbre: è bastato solo un giorno di riposo. Vieni scendiamo, sono già tutti giù." prova a prendermi in braccio ma io mi alzo e inizio ad avviarmi fuori dalla stanza.

"Allora?! Andiamo?!" dico vedendolo lì imbambolato.

So che è brutto, poi io adoro le braccia dei miei fratelloni, ma ce l'ho ancora con loro per la punizione. Ieri avevo la febbre e non ragionavo al 100% ma oggi è diverso.

Arriviamo di sotto e tutti mi salutano con un "buongiorno" o "stai meglio?". Io rispondo di sì e poi mi fiondo tra le braccia di Edgar, l'unico che mi ha creduta. Poggia la sua colazione sul tavolo, poi mi prende in braccio e si siede. Noto la faccia di Edward rabbuiarsi ma che ci posso fare io?

"Tieni, bevi." mi dice Edward porgendomi un bicchiere.

"No! Questo robo fa schifo!"

"Eddai, non fare storie, sappiamo entrambi che ti fa stare molto meglio." dice con un tono che non ammette repliche io allora prendo il bicchiere e lo butto giù tutto d'un sorso.

Solo ora noto che al centro del tavolo c'è un computer e sullo schermo una stanza. Si vedono due letti sfatti, la sedia, probabilmente la foto è scattata da una scrivania, i comodini e un gran disordine.

"Cosa ci fa quello là? Pensavo che mentre si mangia non si possono usare cellulari, computer e bla bla bla." sussurro ad Edgar poggiando la testa sul suo petto.

"Smemorata ti sei dimenticata che oggi è domenica? Siamo in chiamata con Edison." mi dice ridacchiando.

"EDISON?!" urlo alzando il busto di scatto e tutti mi guardano straniti mentre Edgar scoppia a ridere e Edison si affaccia nell'inquadratura.

"Cosa? Chi? Che succede?" chiede preoccupato al di là dello schermo.

"Nulla.- rispondo imbarazzata -Ciao fratellone, come va?"

"Io tutto bene piccola, piuttosto mi hanno detto che hai un paio di cose da dirmi. Allora?" abbasso lo sguardo.

"Principessa ti prego rispondimi, così mi fate stare solo in ansia!" e così ancora non gli hanno detto nulla ma so bene a cosa si riferisce.

"Io... Beh... Ecco..."

"Dai Beth..." mi dice Edison.

"Su, digli tutto." ecco Edward.

"Sonostataespulsaperunacosachenonhofattoeoraholafebbre." dico tutto d'un fiato.

"Piano, piano, piano, sei stata espulsa?- chiede lui incredulo e poi guarda gli altri -Sono l'ultimo a saperlo, vero?- tutti annuiscono -Ah, bene. Ora capisco perché vivete ancora tutti sotto lo stesso tetto, a quelli fuori non arrivano le notizie." dice abbozzando un sorriso cercando di sdramattizare.

"A proposito ho trovato la tua nuova scuola- dice Edward guardandomi serio -ma non ci sono altre scuole italo brasiliane nelle vicinanze quindi andrai in una completamente brasiliana. Inizi martedì."

"Vado anch'io." dice subito Edgar.

"Cosa?! No! Lei è stata espulsa ed è un conto, tu non cambierai scuola a anno scolastico già iniziato." gli risponde Edward, per una volta è dalla mia parte!

"Ma non può stare da sola! È piccola! E se qualcuno ci prova? O se le fanno del male? Se la bullizzano?" ribatte Edgar, è il mio fratello preferito ma è troppo protettivo.

"Mi dispiace ma sta volta sono dalla parte di Edgar. Prima c'eravamo noi a proteggerla e tenerla d'occhio ma in una scuola diversa... 5 anni sono troppi." si aggiunge anche Evan.

"Oh, ma dai! Ho 14 anni, non ho più bisogno dei babysitter! La cosa migliore di cambiare scuola è proprio che non dovrò più sopportarvi!" dico io, stufa che quando parlano è sempre come se non ci fossi.

"Ha ragione, lasciatela un po' libera." viene in mio soccorso Edison, che è il meno geloso, facendomi l'occhiolino.

"Grazie fratellone."

"Ma, Beth, è tutto ok? È successo qualcosa alla guancia?" mi chiede d'un tratto Edison e ovviamente tutti si girano verso di me.

"Cosa?!- dico non capendo a cosa si riferisca poi ricordo del livido -no, niente! Perché?" chiedo allora agitandomi un po'.

"Non so, Edgar ci sta tenendo la mano sopra da quando sei arrivata." e io che non me ne ero nemmeno accorta.

Il trucco deve essersi sbavato mentre dormivo, è impossibile che mi abbiano struccata, e anche se non è più così evidente, c'è solo una leggera chiazza, conoscendo i miei fratelli e tutte le volte che hanno fatto a zuffa se vedessero capirebbero subito cos'è. Per fortuna Edgar se n'è accorto o ora ci sarebbe un gran bel casino.

"Le sto solo facendo una coccola." gli risponde Edgar.

Lo guardo riconoscente. Ormai ho perso il conto di quante volte mi ha parato il culo e di quante punizioni ha preso al posto mio. Non so come farei senza di lui in questa famiglia!

Ora devo solo trovare una scusa per salire in camera a truccarmi. Bagno? No, c'è anche al piano di sotto. Cambiarmi? Nah, posso restare in pigiama se malata.

"Io devo andare. Ieri, non potendo entrare in acqua mi sono truccata un po' e non credo voi mi abbiate struccata, giusto?" loro negano con la testa e io me ne salgo.

Come prima cosa mi guardo allo specchio e effettivamente si è sbavato. Prendo qualche dischetto di cotone e lo struccante e tolgo ciò che ormai rimane del trucco che copriva il mio livido. Poi prendo correttore, blash e fondotinta e lo ricreo.

Riscendo dai miei fratelli e sono ancora tutti là, mi risiedo in braccio ad Edgar e finisco la mia colazione.

🌺🌺🌺

Nota autrice

Lo so, questo, come anche l'altro, sono un po' più noiosi dato che sono capitoli di passaggio ma vi prometto che nel prossimo capitolo succederà qualcosa.

Comunque vorrei aprire una piccola parentesi. Tutti i dialoghi fino ad ora sono in italiano anche nella storia essendo che i fratelli lo parlano e la scuola in cui andava era italo brasiliana quindi tutti lo sapevano. Dal prossimo capitolo i dialoghi con i compagni, professori e altri che incontrerà a scuola saranno in portoghese, quando avviene lo specifico.

Riguardo le domandine non ne ho essendo appunto capitolo di passaggio, anche se credo che in pochi leggano la nota autrice.

Spero che il capitolo vi piaccia. Lasciate un commento e una⭐

Ciauh👋🏻

I miei sette fratelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora