Prendo tutto, saluto i miei fratelli ed esco di casa diretta al parco dove incontrerò il mio ragazzo.
Arrivo e lo trovo seduto su una panchina mentre guarda fisso il cancello e si picchietta le gambe. Appena mi vede arrivare si alza e mi viene incontro.
Mi alzo sulle punte e gli dò un bacio a stampo.
"Piccola, sei arrivata! Buona Pasqua!"
"Hey amore, buona Pasqua! Ti ho fatto aspettare tanto?"
"No, sono arrivato solo da un paio di minuti." non ci credo molto ma va bene.
Mi prende per mano, facendo incastrare perfettamente le sue dita fra le mie. Guardo le nostre mani incrociate e divento rossa.
"Sei bellissima" sento sussurrare nel mio orecchio e, se possibile, divento ancora più rossa.
Facciamo una passeggiata per il parco, sento il suo sguardo sempre incollato su di me mentre il mio per la maggior parte guarda per terra, nel tempo restante è incatenato ai suoi occhi.
Ad un certo punto si ferma. Mi giro verso di lui e lo guardo curiosa di sapere perché siamo fermi.
"Cosa vuoi fare? Non possiamo continuare a girare intorno per tutto il pomeriggio." ha ragione in fondo e io avrei fame.
"Gelato?" propongo.
"Perfetto!" dice incamminandosi verso la gelateria più vicina.
Prendo un cono pesca e limone mentre Marcos ne prende uno stracciatella e cioccolato. Inizio a mangiare il mio gelato ma poco dopo mi ricordo le parole di Julia.
Chi ti credi di essere? Una ballerina? Con quella pancia? Ma non farmi ridere. Non arriverai mai da nessuna parte così, dimagrisci e poi forse ne riparliamo.
Guardo la mia pancia. Credo abbia ragione, forse dovrei davvero dimagrire. Guardo il mio gelato dubbiosa se proseguire o meno.
"Piccola è tutto ok? Perché ti sei fermata?" mi chiede preoccupato.
Assorta com'ero nei miei pensieri non mi ero nemmeno accorta di essere ferma. Alzo lo sguardo e incontri i suoi splendidi occhi azzurri che al momento sembrano preoccupati.
"Sì, tutto ok, ero solo assorta nei miei pensieri, scusa."
"Va bene. Ci andiamo a sedere?" annuisco in risposta.
Ci sediamo su una panchina di pietra, la sua mano sulla mia coscia che mi fa le carezze ma, proprio quando finisco il gelato, mi rendo conto di una cosa strana.
Su una panchina poco distante da noi ci sono due ragazzi che si limonano. Non mi darebbe nessun problema se non fosse che la testa bionda di lei mi sembra di riconoscerla.
Mi alzo di scatto, seguita a ruota da Marcos, e mi dirigo verso la panchina dove si trovano i due. Appena capisco che è davvero lei la tiro per le spalle e la faccio cadere a terra. Appena mi vede Julia spalanca gli occhi ma poi un sorrisetto beffardo le compare sul viso.
"Oh, ma guarda, devo vedere la tua orrenda faccia anche qui!- alza gli occhi al cielo -Cosa vuoi stronza?"
"Sul serio? Dici tanto di amare mio fratello, mi hai rotto che dovevo stargli lontana e lo tradisci così?! BRUTTA TROIA." mi preparo per sferrarle un pugno che va dritto a destinazione.
Può farmi quello che vuole ma non deve toccare i miei fratelli, a loro non deve fare nulla tantomeno illuderli. Perché sì, io ci soffro ogni giorno ma con lei Evan è felice e io voglio vederlo felice, anche perché non mi darebbe comunque ascolto.
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I miei sette fratelli
Teen FictionElizabeth è una ragazza di 14 anni, con 7 fratelli e un passato turbolento alle spalle. Dopo la morte dei suoi genitori e gli anni passati in orfanotrofio, ora vive con i fratelli in Brasile. Sarà qui che Elizabeth crescerà, andrà a scuola, troverà...