Quattro.

403 19 16
                                    

Pagherei, si pagherei per rivederlo

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Pagherei, si pagherei per rivederlo.
Al locale non si è proprio presentato ultimamente, mi chiedo cosa stia facendo o se andare nei locali notturni non è più nelle sue priorità abituali.

«Amber vorrei parlarti.» Il "boss" così lo chiamo io del the Box, ha appena interrotto i miei pensieri e mi chiedo cosa voglia adesso.
Sicuramente vorrà parlarmi di qualcosa che riguarda il lavoro, di solito mi chiama solo per quello e non per farmi di certo dei complimenti.

«Si? Ho sbagliato qualcosa stasera o cosa?» Lo prendo un po' in giro, sia dia il caso che Anthony non abbia peli sulla lingua e se vuole dirti che hai fatto pena non si fa dei problemi, è perfettamente in grado di farti sentire un fallimento totale con delle semplici parole.

«Un ragazzo ha chiesto di te, credo di sia preso una bella sbandata.
Vuole sapere il tuo nome, ovviamente non ho detto nulla.» Quasi non mi prende un colpo, Harry? Si tratta forse di lui? Spero vivamente di sì, perché sono pronta per saltargli addosso.

«Mhm non ne ho idea, posso andare a parlargli? Solo per sapere di chi si tratta.» Anthony accenna un si con la testa e mi dice di parlare sempre con discrezione, non vuole che la identità delle sue stripper venga rivelata a chiunque perché non avrebbe più senso gestire il locale.

Mi avvio verso l'uscita e riconosco la folta chioma di Harry, con le mani in tasca appoggiato allo stipite della porta e gli occhiali da sole della Ray-Ban , devo dire che sa come farsi notare anche in un posto come questo.
Credo sia una delle sue doti nascoste e non solo!

«Sapevo che ti avrei rivisto ancora, però è passato del tempo... Come mai?» Harry toglie gli occhiali e li appoggia sopra la testa, quando il suo sguardo si posa su di me posso sentire benissimo attraverso di esso quanto fosse desideroso di rivedermi, perché anche io non aspettavo altro.

«Sorpresa di vedermi di nuovo qui? Di solito vengo al "The Box" per divertirmi un po' con alcuni miei amici, sono stato impegnato con la musica ultimamente..» Dimenticavo che fosse un cantante fin troppo amato dal pubblico, ero l'unica che a stento sapeva della sua esistenza e non ci facevo poi così tanto caso.

«In realtà si, sono sorpresa perché di solito molti non si fermano a lungo o non hanno questa voglia frenetica di conoscere una stripper, non mi definisco così e lo sai però.. È il mio lavoro, quindi non sono vista di buon occhio.» Harry sorride e mi guarda silenziosamente, ci sediamo vicino a un tavolino più appartato con dei divani rossi per stare più comodo, lontani da occhi indiscreti magari.

«La maschera non puoi toglierla vero? M'inquieta lo ammetto! Però vedo lo stesso i tuoi occhi chiari, sono azzurri non è vero?» È così gentile, tranquillo che quasi non ci credo che esista una persona del genere.
Ho sempre avuto a che fare con uomini rozzi e privi di galanteria, invece Harry è decisamente tutto il contrario.
Mi sento fortunata e non so nemmeno io il perché.

«Non posso toglierla Harry, forse non ci conosceremo mai così bene da poterti mostrare il mio volto e dovremmo limitarci solo agli incontri qui dentro.» Sembra rattristarsi dopo quello che ho detto, non avevo nessuna intenzione di ferire i suoi sentimenti e non posso prenderlo in giro, dovrebbe capirlo da solo in fondo no?

«Non è questo Violet, mi dispiacerebbe limitarci solo a questo..
Tu m'interessi davvero, forse non sei abituata a sentirtelo dire da molte persone ma io te lo sto dicendo adesso, credi che per me non sia già "rischioso" venire in un locale come questo? I paparazzi non aspettano altro che cogliermi in fragrante e mettermi in cattiva luce.»

In effetti ha ragione, per un cantante di una certa fama come lui non è una passeggiata, potrebbero riconoscerlo e ingigantire la cosa più del dovuto.
Se dovessero poi risalire a me sarebbe ancora peggio, mio padre mi manderebbe a quel paese e mi lascerebbe persino senza casa.
So di cosa è capace e non voglio perdere tutto quello che ho costruito in questi anni per un ragazzo qualunque..

Ma chi voglio prendere in giro? Harry non è uno qualunque.

«È difficile accettarlo lo so, mettiti nei miei panni Harry.. Nemmeno a me piacerebbe che vengano a ficcanasare nella mia vita credimi, quindi si ti capisco.» Per la prima volta nella mia vita sono tentata sul serio di mandare a puttane tutto, perché sento che c'è qualcosa di diverso dentro di Harry che mi attrae, non voglio e non posso tirarmi indietro.

«Non ho mai conosciuto una come te, cambi idea di continuo e mi farai impazzire se continui ancora Violet...» Questo soprannome comincia a darmi sui nervi, mi piacerebbe che m chiamasse con il mio nome e sentirlo pronunciare dalla sua voce sarebbe tutt'altra cosa.
Mi piacerebbe lasciarmi andare e non pensare alle conseguenze del domani, levare questa maschera e guardarlo dritto negli occhi senza la paura di essere scoperti.

«Harry tu mi stai decisamente mandando fuori di testa.» Con quale coraggio Amber stai dicendo questa frase? Per lo più con Harry a pochi millimetri di distanza dal mio viso, se mi baciasse adesso non mi fermerei per nulla al mondo, non mi tirerei indietro.

«Se fossimo soli ti bacerei Violet.» Sono decisamente su di giri adesso, continuo a sbattere il piede nervosamente per terra e faccio di tutto tranne che guardare Harry, che a tal proposito nel frattempo mi sta mettendo pressione mentre tocca i suoi capelli varie volte e li sposta velocemente all'indietro con le mani.

«Ti piace mettere soggezione alle persone non è vero? Sei un narcisista cronico, te lo dice una che lo è sul serio!» Mi sfiora la mano lentamente e la prende trascinandomi via dal tavolo, spero non prenda alla lettera le mie parole e non faccia pazzie.

Mi porta fuori dal "The Box", l'aria fredda invade il mio corpo mezzo nudo per via della gonna piuttosto corta e di una maglietta striminzita e cerco di riscaldarmi strofinando le mani sopra le braccia, Harry si accorge che sento freddo e mi da la sua giacca nera, ha tutto il guardaroba di questo colore?

«Avevo bisogno di prendere un po' d'aria, se fossi stato ancora lì dentro con te non mi sarei preso la responsabilità delle mie azioni.» Mi stringo nella sua giacca nera e Harry accarezza la mia guancia delicatamente, chiudo gli occhi beandomi di quel momento di pace fra noi due e comincio a capire che la vita a volte è davvero imprevedibile.

«Smettila o mi fai arrossire ancora di più, c'è una bella serata non trovi?» La tensione fra noi è palpabile, le nostre mani continuano a sfiorarsi anche per sbaglio e non smetto di pensare a quello che ha appena detto, avrei voluto che lo facesse con tutta me stessa.

«Ho qualcosa di più bello da guardare oltre la luna, le stelle e tutto il resto.» Appoggio la testa vicino la sua spalla, Harry si gira verso di me e lascia un tenero bacio sopra la fronte, le sue labbra che toccano la mia pelle sono qualcosa che non ero pronta ad affrontare.
Harry è decisamente di un altro pianeta, sicuramente non può essere un umano come tutti gli altri.

No, non può esserlo.

𝐏𝐨𝐥𝐞 𝐃𝐚𝐧𝐜𝐞𝐫|𝐇.𝐒|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora