Nove.

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Come ho potuto solamente pensare che a Harry Styles importasse sul serio di una semplice stripper di un night club?Non potrebbe mai stare con una come me, i giornali non farebbero altre che denigrare tutto quello che faccio

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Come ho potuto solamente pensare che a Harry Styles importasse sul serio di una semplice stripper di un night club?
Non potrebbe mai stare con una come me, i giornali non farebbero altre che denigrare tutto quello che faccio.
Per non menzionare i social, dovrei disinstallare ogni singola app per non essere insultata o peggio.

Quindi se sono una tale fifona da mandare tutto all'aria per una mia semplice "paura" si lo sono, non ho voglia di ricominciare tutto di nuovo...
Dopo quello che è accaduto col mio ex ragazzo in Italia non ne ho proprio voglia, non ci tornerò più nella mia vecchia città solamente per colpa sua.
Non devo più pensarci o la rabbia rovinerà anche questa giornata, come se Mr Harry Styles non lo avesse già fatto di suo.

«Amber che cosa è successo? Sei uscita di colpo dal pub...» Allison non deve farmi altre domande, altrimenti giuro che torno a piedi a casa o faccio l'auto stop, ma personalmente con tutto quello che si sente in giro preferisco decisamente stare da sola.

«Non è niente di che, credo che andrò a fare due passi... Ti dispiace? Ci sentiamo dopo.» Abbraccio Allison e comincio a camminare, non me la sento nemmeno di passare da mio padre e stare un po' a casa sua, starà sicuramente pranzando con la sua famiglia e disturbarlo non mi sembra la cosa più adatta adesso.
Dopo quello che ha fatto mio fratello Alex poi, sono in crisi.

Ripenso ancora alle parole di Harry, non posso toglierle dalla mia testa come se non contassero nulla.
Il problema è che per me hanno un grande significato, i suoi occhi sembravano così sinceri e pieni di amore? No, non esiste questo sentimento che tutti cercano.
È solo un'illusione, perché nessun uomo o donna e in grado di amare sul serio qualcuno, prima o poi tutto passa.
Questo è il problema, non si riesce più a guardare quella persona con gli stessi occhi.

Sospiro e a stento trattengo alcune lacrime che scendono lungo le mie guance, perché devo soffrire in questo modo per qualcuno che non lo merita affatto?
Dopo Justin non ho più avuto nessun genere di rapporto, ho rifiutato qualsiasi ragazzo si avvicinasse a me per provarci, sono insicura su quello che posso dimostrare al prossimo e Harry ne è la prova lampante, ho cercato in tutti i modi di farlo allontanare ma con scarsi risultati.

Qualcosa in lui mi ha subito attratta, la cosa peggiore di questa storia è che non potrò mai dirlo a lui. Harry ha già una ragazza, una vita al di fuori di quella notturna al "The Box e io? Cosa sono stata io per lui?
Una ragazza da botta e via?
Con cui sfogarsi solo per divertimento?

Il solo pensiero mi fa salire una terribile nausea, tanto che corro verso un cestino per rigettare tutto quello che ho ingerito nelle ultime ore, cioè solo alcool e un pezzo di panino che non ho avuto il tempo di finire.
Mi sento una pezza, come se le forze mi venissero a mancare e le gambe tremolanti non aiutano di certo.

Dio che vada a fanculo quell'idiota di Styles, posso sentirmi così male per uno sconosciuto?!
Ma che diavolo ti prende Amber?

«Stai bene?» Alzo lo sguardo verso il ragazzo che ho conosciuto ieri sera, Jonathan l'amico di Harry mi osserva con un sorriso e con un'espressione a dir poco sconvolta.

«Mhm diciamo, sarà che ho mangiato troppo ieri sera.» Spero non mi abbia riconosciuto senza maschera, sennò sono sicura che andrebbe a spifferare tutto a Harry, sulla "famosa" stripper che si è scopato ieri sera.

«Io sono Jonathan comunque, hai un viso piuttosto familiare... Ci siamo già incontrati forse?» Mi da una mano per rialzarmi e non mi reggo nemmeno in piedi, ho decisamente la necessità di andare a dormire per altre cinque ore o domani in azienda non ci arrivo viva, ma con una bombola d'ossigeno al posto dei tacchi.

«Non penso, forse ti sei confusa con qualcun'altra.» Guardandolo sotto questa prospettiva vedo un ragazzo diverso, rispetto a quello che ho conosciuto ieri sera lo vedo molto sicuro di sé e senza peli sulla lingua.
Mi chiedo che parte reciti quando si trova in compagnia dei suoi amici, è forse uno di quei ragazzi che nasconde il lato migliore della propria personalità?

«Non credo, un viso come il tuo non si dimentica facilmente. Posso sapere il tuo nome?» È un tantino invadente, mi ricorda molto Michael e cazzo! Adesso che ci penso ieri sera non faceva altro che provarci, giuro che mi vendicherò domani al lavoro per come mi ha trattato, mi ha quasi dato della poco di buono noncurante che Harry da un momento all'altro potesse spaccargli la faccia.

«Sono Amber.» Dico tutto d'un fiato, insomma cosa potrà andare storto? Sono una persona diversa da come mi presento al night club, le acconciature e i vestiti non fanno parte dello stile che uso giornalmente, poi indosso sempre una maschera che copre il viso e non credo che Jonathan possa sospettare qualcosa.

Almeno fino ad ora.

«Bel nome! Comunque sia non voglio sembrare inopportuno, ma si vede chiaramente che non stai bene... Vuoi che ti porti io a casa? Mi sentirei in colpa se non lo facessi.» Non sono una persona che capisce a pelle chi è un buono un cattivo, ai miei occhi lui è un libro chiuso e senza possibilità di scoprire cosa si trovi all'interno.
Un enigma senza una vera soluzione, Jonathan sa perfettamente come convincere qualcuno solo con uno sguardo.
Non gli sfugge niente..

«Va bene, anche se potresti essere benissimo un killer o uno stalker o entrambi!» Scoppiamo a ridere entrambi e mi rassicura subito dicendo di non preoccuparmi, non è un amante dei film horror e per la cronaca odia tutto quello che riguarda il sangue, buono a sapersi.
Sempre se non sia un cannibale, ma cosa diavolo vado a pensare?

Andiamo nella sua auto e quando salgo un odore piuttosto forte invade le mie narici, sembra lo stesso profumo che ho sentito addosso a Harry.
Aspetta non mi dire che è venuto insieme a lui al pub, giuro che scendo in meno di cinque secondi da questa maledetta macchina per non farci più ritorno.

«Jonathan scusa il ritardo, dei paparazzi ci hanno assalito.» Come non detto, appena sento la sua voce una smorfia di disgusto appare sul mio viso e la sua ragazza se ne accorge subito, noto che dallo specchietto non smette di fissarmi in malo modo.

«Oh, lei chi è?» Giro lo sguardo dall'altro lato cercando di non farmi vedere, ho intenzione di non rivolgergli la parola per tutto il tragitto in auto e sebbene risulti una bambinata per me non lo è, non merita nemmeno di sentire la mia voce.

«Harry lei è Amber, non sembra anche a te familiare? Cioè una figa del genere l'abbiamo vista sicuramente da qualche parte!» Le mie guance si tingono di rosso dopo le parole di Jonathan, una risata leggere da parte di Harry mi manda il cervello in modalità fuorigioco.
Perché non sono brava a ignorare le persone?
Vorrei girarmi e dirgliene quattro.

Per strada Harry e la ragazza che ho scoperto si chiami Jennifer, si scambiano dolci effusioni alle mie spalle noncurante che il mio umore stia peggiorando più di prima, non vedo l'ora di scendere da quest'auto infernale.

«È questo l'indirizzo?» Harry sa dove abito, meglio scendere prima e fare un altro pezzo di strada da sola per farmi scoprire, in che casino mi sono cacciata questa volta?

«Scendo qui, devo prima andare da mia nonna... Ti ringrazio per il passaggio Jonathan.» Lo saluto con un bacio sopra la guancia e scendo velocemente, prima di chiudere lo sportello la mano fredda di Harry mi ferma per qualche secondo che mi sembra infinito.
I suoi occhi verdi mi scrutano attentamente, come se non volesse dimenticare ogni singolo dettaglio del mio viso.
Che cosa vuole ora?

«Non preoccuparti, volevo solo che la portiera restasse aperta così che potessi salire davanti. Ciao Amber.» Sfiora con il con il pollice il palmo della mia mano lasciandola lentamente, al solo contatto una sorta di brividi sale nella mia schiena proprio come se fosse la prima volta che accade.

«Ciao Harry.»

𝐏𝐨𝐥𝐞 𝐃𝐚𝐧𝐜𝐞𝐫|𝐇.𝐒|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora