Dieci.

280 11 13
                                    

Mio padre deve sempre urlare di prima mattina? Non so quante ramanzine mi abbia fatto in poche ore dal mio arrivo a lavoro, Michael non si è fatto vedere in giro e mio fratello non ha saputo tenere la bocca chiusa, giuro che appena lo vedo gliene ...

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Mio padre deve sempre urlare di prima mattina? Non so quante ramanzine mi abbia fatto in poche ore dal mio arrivo a lavoro, Michael non si è fatto vedere in giro e mio fratello non ha saputo tenere la bocca chiusa, giuro che appena lo vedo gliene dico quattro.
Ricorderà le mie parole per tutta la vita, non deve intromettersi nella mia vita e spifferare tutto a mio papà come se niente fosse.

«Non metterai mai più piede in un night club, sappilo ragazzina.» Mi sbatte la porta in faccia lasciandomi alcune scartoffie da sistemare, mi dirigo verso il mio ufficio con l'umore a terra e dei piedi doloranti già di primo mattino.
Mi sistemo sulla sedia e apro il mio Mac Book per guardare le ultime notizie che riguardano l'azienda di mio padre, tutti lo etichettano come un uomo orribile e senza personalità, che sa solo screditare gli altri.

Direi che si sono trattenuti sul fatto che è uno stronzo categorico.

Cercare il nome di Harry per la millesima volta su Google non mi farà sentire meglio, riguardare le sue foto insieme a quella ragazza mi fa solamente stare peggio di quanto stia già.
Perché mi ha fatto questo? Mi ha usata, promesso cose che non stanno né in cielo né in terra.
E il giorno dopo lo ritrovo già tra le braccia di un'altra, ma che cosa potevo mai aspettarmi da un cantante famoso e pieno di donne che cadono ai suoi piedi qualsiasi cosa faccia?

Sono solamente una delle tante stupide che ci è cascata, non è proprio una cosa che avrebbe fatto l'Amber di qualche anno fa.
Avevo giurato a me stessa di stare lontano dagli uomini come il mio ex, invece ho mandato tutto all'aria per uno qualunque, dovevo cominciare sul serio a fidarmi di uno come Harry?

«Sei Amber vero? Disturbo?» Non ci posso credere, Marie è di fronte a me con un sorriso trionfante sul volto e truccata di sana pianta come se dovesse andare davvero in discoteca, ha capito che questa è un'azienda e non una casa di appuramenti?

«Che ci fai tu qui? Credevo che mio fratello ti avesse scaricata ieri.» Forse ci sono andata pesante con le parole, ma in fondo Alex non si è preoccupato di stare zitto ieri sera e non lo farò di certo io, quindi Marie avrai pane per i tuoi denti oggi.

«Oh che gentile, sul serio credi che non sappia che fai la puttana in quel night club? Harry non sa con chi ha a che fare, pensi che gli piacerebbe sapere che fingi di essere chi non sei?» Se dice una sola parola a quello lì l'ammazzo con le mie stesse mani, sarebbe capace di mandare all'aria tutti i miei piani e potrei dire addio alla mia carriera di stripper a tempo pieno, non può farlo.

Non gli rispondo e lascio che parli ancora a vuoto, prima che possa dire una singola parola Michael entra nel mio ufficio con due caffè in mano e stranamente sembra più tranquillo di questa vipera di Marie.
Perché non scompare semplicemente dalla mia vita? Può portarsi anche mio fratello, non importa!

«Allora ci si vede in giro Amber.» Mi saluta con un bacio sulla guancia e la fulmino letteralmente con gli occhi, Michael la guarda andare via e non distoglie lo sguardo dal suo fondoschiena a dir poco prorompente attraverso quella gonna striminzita che indossa, sarà che sotto sotto posso sembrare invidiosa quando non è affatto così.
Anche io mi vesto come lei se non peggio, solo che è il suo carattere a renderla una stronza.

«Che culo da paura, conosci quello schianto di ragazza? Oh comunque sono venuto per chiederti una cosa Amber...»
Oh no ci risiamo, vuole di nuovo invitarmi a pranzo per parlare dei suoi gusti musicali o che altro?

«Sono tutta orecchie, vai tranquillo.» Capisco solo dopo che in realtà mi sta parlando dell'ultimo progetto che ha in mente mio padre, adesso è uno dell'azienda quindi sarò io quella che dovrà sorvegliarlo giorno e notte per assicurarmi che si comporti in modo eccellente, Michael è un idiota ma devo dire che nel lavoro se la cava piuttosto bene e a breve riceverà una promozione, me lo sento.

«Tu come sei messa? Ancora a metà vero?» Ho altri pensieri per la testa invece di mettermi al pc a scrivere una specie di discorso per uno stupido progetto di un uomo che non fa che disprezzare ogni singola cosa che faccio, oggi mi sento particolarmente acida e un po' con tutti.

«Michael puoi lasciare qui il caffè, ti ringrazio per averlo preso.» Resto nuovamente sola con il mio Mac Book, o la va o la spacca.
Cerco il nome di Harry su Google e casualmente il primo articolo che mi spunta è quello del presunto fidanzamento, molte foto lo ritraggono mentre l'abbraccia amorevolmente.

«No, non c'è la faccio.» Chiudo la pagina per la millesima volta, perché devo farmi del male da sola? Sono una masochista davvero se continuo di questo passo, domani mi ritroveranno in coma etilico per tutte le birre artigianali che berrò stasera con Allison.
Ha intenzione di portarmi fuori di nuovo, non ha ancora capito che la mia voglia di uscire è pari a zero barra zero.

Mi arriva una chiamata dal "The Box", rispondo subito perché si tratta sicuramente del mio capo e delle sue manie di autocontrollo su tutte le sue dipendenti.

«Dove cazzo sei finita Amber Jackson? È da due giorni che non ti presenti qui, mi spieghi cosa succede?»

«Oh buongiorno anche a te caro Anthony! Si dia il caso che sono sommersa in tutti i sensi di un vero "impiego", mio padre mi ha già riferito che sarà una settimana piena quindi non prendertela.» Sento sospirare dall'altra parte del telefono, non potevo aspettarmi di certo una reazione migliore o salti di gioia da parte sua.
Sono anche dei soldi in meno per me, pagare l'affitto questo mese sarà un calvario.

«Amber ti conosco bene, c'è qualcosa che ti turba? Puoi dirmelo...» Per la prima volta in tutta la mia vita non so bene cosa dovrei dire, non so il motivo preciso per cui mi sento in questo modo.
Oltre la faccenda di Harry c'è dell'altro, vorrei parlare con mia madre ma lei non ne vuole sapere di me e chiama solo per i soldi di mio padre, Allison è fantastica ma non posso dirgli tutto.
Poi c'è mio fratello che non fa che parlare alle mie spalle con Marie, non so più quello che devo fare.

«Anthony non sto bene come vorrei..» Trattengo le lacrime per qualche secondo, ma non ci riesco più di tanto.
È già tanto se riesco a parlare senza singhiozzare di continuo, Anthony mi consola più volte assicurandomi che andrà tutto per il meglio.
La vita non è sempre rose e fiori, se lasci che ti metta al tappeto non riuscirai più a rialzarti.

«Amber tu sei molto più forte di quanto credi, se hai bisogno di riflettere ti darò tutto il tempo che vuoi. Prenderai la decisione giusta ne sono più che convinto, sei come una figlia per me e ti voglio molto bene.» Lo ringrazio per avermi fatto sfogare, mi sono tolta un peso dal petto che pensavo non andasse più via.

Stacco il telefono e appoggio la testa sopra lo schienale della sedia, strofino gli occhi dimenticando completamente dell'ombretto che ho passato prima di uscire e mi maledico da sola, non sto mai attenta a niente!

«Questo dannato trucco.» Prendo un fazzoletto dalla mia borsa e lo passo sopra delicatamente levandolo, chissà perché proprio oggi mi è venuta la brillante idea di metterlo.

Mi guardo nella webcam del computer e sorrido ripensando a quanto quella sera il mio trucco fosse sbavato, il tenero gesto di sistemarlo da parte di Harry mi ha sul serio scaldato il cuore.
Come posso dimenticarlo se ogni cosa mi fa pensare a lui?

𝐏𝐨𝐥𝐞 𝐃𝐚𝐧𝐜𝐞𝐫|𝐇.𝐒|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora