Venti.

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«Ti sembra questa l'ora di mettere piede in ufficio ragazzina? Quante volte ti ho detto che non devi comportarti come se non avessi responsabilità al mondo?» Mio padre mi sta mettendo in imbarazzo di fronte a Harry e non sembra che gli interessi c...

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«Ti sembra questa l'ora di mettere piede in ufficio ragazzina? Quante volte ti ho detto che non devi comportarti come se non avessi responsabilità al mondo?» Mio padre mi sta mettendo in imbarazzo di fronte a Harry e non sembra che gli interessi cosa penso o cosa ho intenzione di dire, fa sempre così e sinceramente sono stufa di lui e delle sue scenate.

«Papà lasciami in pace, dico sul serio! Che diavolo ti passa per la testa? Perché devi trattarmi come se non valessi niente per te?» Il suo sguardo mi mette sotto pressione, non posso credere davvero che mio padre o meglio l'uomo che conoscevo, un giorno mi avrebbe fatto più male con le parole che con gli schiaffi. Le parole a volte sono peggiori di qualsiasi altra cosa, solo che lui non sa dosare la quantità di cattiveria che ci mette in ognuna di esse.

Harry al mio fianco non dice nulla ma sta solo stringendo la mia mano più forte del dovuto, è nervoso e posso solo sperare che continui a trattenersi a lungo senza dare di matto, lo conosco e non sarebbe capace di fare male nemmeno a una mosca però quando è arrabbiato non lo ferma proprio nessuno.

«Adesso che hai questo qui accanto fai tanto la dura non è così? Ti farei vedere chi comanda e forse abbasseresti la cresta una volta per tutte, sarebbe la volta buona che cambieresti atteggiamento nei confronti di tuo padre.»

«Non lo cambierei comunque, non sono come la mamma. Non metto la mia vita in mano a te e non ti lascio fare quello che vuoi come hai fatto con lei, l'hai distrutta ed è per questo che ti odia, odia me perché gli ricordo te e di conseguenza l'hai rovinata anche a me.» Mio padre si avvicina velocemente a me chissà per quale assurdo gesto, ma viene fermato da Harry che si mette di fronte a me per sicurezza.

«Spostati Styles, con te farò i conti dopo e stai certo che non pagherò un centesimo per la tua stupida compagnia e tutto il resto. Non pagherò l'idiota che si è scopato mia figlia solo per divertimento.»

Harry in quel preciso istante prende mio padre dal colletto e lo sbatte contro il muro, mentre Alex e Michael hanno visto tutta la scena confusi e scioccati insieme agli altri dipendenti dell'azienda, me compresa.

«Prova ancora a dire mezza parola contro Amber e giuro su Dio che non mi limiterò a questo. Non sono il tipo di uomo che risolve le cose con le mani, ma fidati che la mia pazienza ha un limite di scadenza e tu sei a tanto così da far scadere quel limite.» Mio padre lo fissa con gli occhi spalancati e poi si gira verso di me come se cercasse ancora di sfidarmi, non gli è bastato ciò che ha detto Harry o vuole un'altra lezione? «Mi hai sentito coglione? Non osare più a insultarla, a umiliarla come hai fatto in tutti questi anni o non la passerai liscia come stavolta.» Harry lascia la presa su mio padre per poi guardarsi intorno, credo non abbia mai fatto una cosa del genere prima d'ora e si sentirà sicuramente a disagio.

«Harry andiamo via adesso, non c'è più niente da fare qui.» Mi prende per mano e in quel momento riconosco il viso di una sola persona in quella stanza che non dice nulla, ma è delusa e affranta da quello che ha appena visto.

I suoi occhi chiari scrutano me e Harry che siamo l'uno al fianco dell'altro, il suo sguardo vaga perso su di noi e sulla nostre figure che si allontanano da lei e da tutti gli altri.
Marie è l'altra donna, quella che ha sempre sperato che Harry potesse provare le stesse identiche cose che prova per me, ma invece non è accaduto nulla di ciò e continuerà a ripensare a cosa avrebbe potuto fare per averlo con lei, invece io sono arrivata di punto in bianco e ho stravolto completamente i suoi piani.

«Marie ci sta fissando in modo strano, mi sembra davvero triste e non l'ho mai vista in questo modo posso assicurartelo.» Harry la conosce sicuramente da più tempo di me e ovviamente andando a letto insieme molto tempo fa, qualcosa in lei è scattato da farle pensare che potesse nascere una vera relazione e non un semplice passatempo.

«Marie è sempre stata innamorata di te sin dall'inizio, altrimenti non mi avrebbe detto di starti lontano perché non ero adatta a te e al tuo stile di vita, non ero e forse sono la ragazza giusta per Harry Styles.»

«Lo dici sul serio? Ancora? Amber tu sei l'unica ragazza che voglio al mio fianco per il resto della mia esistenza, non mi è mai importato dell'opinione altrui e non comincerò a farlo adesso che ti ho incontrata. Smettila di avere queste paranoie perché io sarò l'ultima persona che ti deluderà in questo mondo, l'ho già fatto altre volte e ti ho promesso che non si ripeterà mai più.»

Tiro un sospiro di sollievo, perché parlare con lui è così complicato ma al tempo stesso terapeutico? Dovrà svelarmi il suo segreto un giorno o non saprò come affrontare la vita da oggi in poi, Harry è una fonte d'ispirazione per me e per chiunque lo osservi.

«Scale o ascensore? Ho una mezza supposizione e penso che forse tu preferisci l'ascensore, forse però... Ho ragione o torto?»

«Beh se pensi che a me piaccia prendere l'ascensore allora non vedo perché no, in fondo non devo nemmeno sforzarmi di camminare o di scendere quattro gradini in più.» Harry ha il suo solito sorriso che fa intendere solo poche cose a cui non voglio nemmeno dare un nome, la mia immaginazione ha già preso il sopravvento. «Smettila di guardarmi ancora o non aspetterò l'ascensore per baciarti in modo spudorato Amber.»

«Sono davvero innamorata di te Harry Styles, mi hai proprio rubato il cuore e non so come riaverlo indietro per poter tornare a pensare a qualcosa di diverso oltre che a te. È una ingiustizia bella e buona.»

«Solo se tu credi che lo sia.»

𝐏𝐨𝐥𝐞 𝐃𝐚𝐧𝐜𝐞𝐫|𝐇.𝐒|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora