«Mi fai sentire vivo.» Harry respira affannosamente sul mio collo, lascia anche lui dei leggeri baci accompagnati dalla sua lingua calda, non pensavo che una persona potesse mandare così tanto in estasi il corpo di qualcuno.
Sopra tutto se la persona in questione è Harry Styles, con il petto scoperto e i capelli lunghi spettinati, il viso arrossato e le labbra rosse come il fuoco.
Quello che in questo preciso momento sta ardendo dentro di me.«H-Harry.» La sua mano vaga curiosa sul mio corpo, si ferma vicino al mio seno per poi spostare il reggiseno completamente dall'altro lato.
Il mio respiro si ferma, il cuore che batte all'impazzata dentro il petto e lui, Harry che con la sua mano tiene il mio seno sinistro e con l'altra afferra il mio collo, per continuare a baciarmi in modo passionale e senza fermarsi mai.«Si vede quanto mi fai impazzire?» Ricordo che siamo ancora nascosti in un vicolo dietro il locale, spero che nessuno ci veda o altrimenti saranno guai.
Nel frattempo Harry stacca le labbra dalle mie, mi guarda negli occhi per qualche secondo e forse aspetta il mio consenso per qualcosa o sbaglio?«Dimostramelo.» Dico d'un colpo, Harry si passa la lingua sulle labbra mentre sorride, mi fa voltare verso il muro e il mio corpo tocca il muro freddo del vicolo, nonostante sia ancora in gonna e un top per lo più alzato da lui stesso, mi sento una poco di buono comportandomi così e per lo più con un uomo sconosciuto, però allo stesso tempo mi piace l'idea.
Harry si abbassa per accarezzare le mie gambe, quando noto che si ferma proprio lì getto la testa all'indietro per baciarlo prima che possa fare qualsiasi gesto affrettato, mi sento nuda sotto il suo tocco delicato e non posso fare a meno di sentirmi fortunata per quello che sto ricevendo in cambio, lo sono a priori avendo la fortuna solamente di baciarlo.
«Ti voglio così tanto che non so se riuscirò a fermarmi.» Perché dovrebbe fermarsi? Io voglio che faccia tutto quello che gli passi per la testa, che mi consumi e mi faccia arrivare al punto di supplicarlo di smetterla, voglio che mi faccia sua in qualsiasi senso possa esistere in questo mondo.
Harry mi tira dai capelli per qualche secondo prima di sfregare la mano nella mia intimità, mi mordo le labbra per non gemere rumorosamente e con il rischio che ci sentano, metto la mano attorno alla mia bocca per trattenermi e sento la sua risata dentro l'orecchio, si sta prendendo gioco di me?
Mhm lo immaginavo, anche a lui piace avere il controllo.Che narcisista bastardo.
«Puoi ansimare quanto vuoi Violet, non mi fermerò quando non sarai tu stessa a chiedermelo.» Lo dice sussurrando come se stesse parlando di una cosa dolce e non del fatto che mi sta letteralmente "prendendo" contro il muro dietro il locale dove lavoro.
Mi sposta l'intimo verso il basso, sento cadere le mutande dalle mie gambe e dei brividi provocati dall'eccitazione scorrono lungo la mia schiena. «Mi dispiace togliere queste...» Dice indicandole, dopo di che le prende per mettersele poi in tasca silenziosamente. «Le riavrai dopo, se vorrò ridartele.»
Gemetti quando senti premere l'erezione evidente di Harry su di me, ero nuda e il contatto era molto più "acceso" di prima e non potei fare a meno di pensare a quando sarebbe arrivato il fatidico momento di sentirlo dentro di me, le sue dita mi sfiorarono più volte il punto più debole della mia intimità.
Sfregandolo e toccandolo come solo lui riusciva a fare, cominciai a non capirci più nulla e le mie gambe tremavano per l'orgasmo che sentivo stesse per arrivare e non volevo che finisse così in fretta, incitai Harry ad andare più lentamente ma invano poiché fu peggio di quanto mi aspettassi.
Sapeva come muoversi e come far impazzire una donna nei giusti punti, le sue mani bagnate, ancora e ancora. E non riesco più a resistere, la tensione che domina l'umore di entrambi.
Scende in ginocchio verso la mia entrata per passarci la lingua sopra più volte, si tiene dalle mie gambe per aumentare la presa e io stringo i suoi capelli gemendo, alza lo sguardo verso di me e incontrando i suoi occhi verdi smeraldo che mi osservano non posso non cedere dentro la sua bocca.
Dopo mi gira nuovamente verso di lui, alza una mia gamba per facilitare l'accesso del suo membro, lo guardo, assaporando ogni parte di lui. Mi bacia con passione , e io non riesco a trattenermi. Gli getto le braccia al collo, intrecciando le dita ai suoi capelli ancora umidi e, premo il corpo contro il suo, lo bacio a mia volta. Lo voglio con tutta me stessa.
«Voglio sentirti urlare il mio nome.»
Sono paralizzata da un bisogno sconosciuto, come se fossi ammaliata. Sto fissando, ipnotizzata, la bocca perfettamente scolpita di Harry Styles , e lui mi guarda con gli occhi socchiusi per il godimento. Ha un respiro più pesante del solito, mentre io ho smesso del tutto di respirare. Lui abbassa le palpebre, respira a fondo, e si abbandona al piacere che invade entrambi.
«Non f-fermarti Harry.» Butto la testa all'indietro ansimando il suo nome, e lui fa altrettanto. La collana a forma di croce che sbatte contro il suo petto sudato e i suoi ansimi bastano per farmi arrivare al culmine del piacere, Harry mi graffia la schiena pronunciando il mio "nome". Entrambi respiriamo lentamente e ci fermiamo, il mio corpo si rilassa subito dopo aver raggiunto l'orgasmo e devo ammettere che non succedeva da molto tempo una cosa del genere.
«Io non credo di essere più ubriaca, quindi posso dirti che mi è piaciuto forse fin troppo.» Harry sistema la camicia e riprende la giacca che era sulle mie spalle per coprirmi dal freddo, adesso fa decisamente più caldo di prima. «Credo tu mi debba qualcosa che sta nella tua tasca.» Non posso di certo tornare a casa senza biancheria intima, poi quelle mutande di pizzo sono di Victoria Secret e sono costate una fortuna!
«Non ho promesso mica di ridartele, lo considero come un regalo piccola.» Mi tiene la mano e entriamo dentro il "The Box" dove non c'è cosa peggiore di dover camminare in quello stato in mezzo ai corpi sudati delle persone che ballano, guardo Harry furiosa e vado a chiamare Anthony per dirgli che torno a casa prima, inventerò qualche scusa banale.
«Ti ho cercata per tutta la sera, ma dov'eri finita?» Anthony guarda dietro le mie spalle e trova Harry che beve un drink in modo indifferente, spero non sospetti assolutamente nulla di quello che è successo tra di noi.
«Non mi sento tanto bene, devo tornare nel mio appartamento.. Forse ho preso la febbre o-» Anthony mi dice di non preoccuparmi ma che non succeda mai più, come se fossi io a decidere di avere l'influenza.
Patetico.«Ti accompagno io a casa, non vorrai prendere un taxi in queste condizioni vero?» Accetto la sua proposta solo perché ha schifosamente ragione.
Mi prende per mano e andiamo verso il parcheggio, ogni tanto si gira per controllare se sono ancora tutta intera e non distesa per terra dalla stanchezza perenne che adesso comincia a farsi sentire.Salgo nella sua auto e allaccio la cintura, controllo il mio aspetto nello specchietto al lato del passeggero e stranamente non sono così terribile, ho rimesso velocemente la maschera per non dare troppo nell'occhio.
Non sono ancora sicura di lui e una scopata non cambia di certo le cose.Il viaggio in macchina passa solamente grazie alla radio, nessuno dei due spiccica parola e Harry ogni tanto poggia la sua mano sopra la mia coscia, uno di quei gesti che sono solamente riservati a una coppia e a non a noi due, non siamo nulla di tutto ciò.
«Fermati qui, siamo arrivati!» Harry toglie la cintura e scende dalla macchina per aprire la portiera a me, tolgo le scarpe con i tacchi e divento improvvisamente un pò più bassa di lui, che imbarazzo!
Mi ferma prima di entrare nell'appartamento e mi attira verso di lui, mi lascia un bacio sulle labbra che dura circa 30 secondi o almeno così sembra, solo che avrei voluto durasse molto di più.«Violet, senti non voglio che pensi che ti abbia usata. Tu mi piaci davvero, solo che questa notte non ho resistito perché entrambi lo abbiamo voluto più di qualsiasi altra cosa, credimi sei la prima ragazza che m'interessa dopo moltissimo tempo.
Hai qualcosa che mi attrae e non parlo solo della tua bellezza, sei semplicemente te stessa ed è questa la cosa che mi fa andare il cervello a puttane.»
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𝐏𝐨𝐥𝐞 𝐃𝐚𝐧𝐜𝐞𝐫|𝐇.𝐒|
FanfictionAmber Jackson ha una doppia vita, la mattina è una segretaria in uno dei tanti studi di suo padre, mentre la sera lavora come ballerina di pole dance, una delle sue più grandi passioni. Ovviamente non approvata dal padre, che fa di tutto per metterl...