«Prossima domanda... Come mai credi così tanto negli unicorni, nella magia e in tutte le cose che da grandi si smette di credere?» chiese, facendo riferimento all'ultimo post di Raissa pubblicato su Instagram, dove ritraeva la ragazza con una delle sue felpe preferite extra large con la stampa di una faccia di un'unicorno sul petto, sul cappuccio il tipoco corno oro e una corona di fiori colorati, un sorriso smagliante in volto e la frase "Ogni volta che un genitore dice ad un bambino: "Hai troppa immaginazione..." una fata perde le sue ali e un unicorno muore". Proprio il calciatore, che aveva messo "Mi Piace" al post prima di iniziare l'allenamento quotidiano con la squadra, si era ritrovato con la mente ad immaginare il reale motivo di qulla credenza così strana, ricevendo in cambio battutine poco carine da parte di Gonzalo, Miralem e Federico che senza esitazione avevano collegato il suo stupido sorrisino alla bella Raissa.
«Ho avuto un'infanzia abbastanza triste, questa cosa l'ha reso meno triste del previsto... Questa cosa però ha avuto un riscontro negativo con i ragazzi. Sono sempre stata considerata infantile, però mi piace essere così. Anche se come ti ho già detto, delle volte vorrei essere un po' più normale!»
«Ed io come ti ho già detto, niñita, vai bene così. Sei bella così. A me piaci così. E non dovresti guardarti allo specchio con così tanto odio. Insomma sei unica, e tante ragazze vorrebbero essere così uniche come te... E poi non ci credo, non hai mai avuto un ragazzo?» chiese stupito da quella affermazione, mentre Raissa scoppiò a ridere, negando con la testa.
«Invece dovresti crederci, non ho mai avuto un fidanzato sia perché non potrei mai mettermi insieme ad un ragazzo che vorrebbe cambiarmi sia perché il mio concetto di amore, forse è un po' strano...»
«E posso conoscere, questo concetto d'amore, forse un po' strano?»
«Bhe... Ecco... Per me l'amore, non è continua seduzione, scenate di gelosia, una tetta che sbuca fuori o un mazzo di fiori. Amore per me è voltarmi e sapere che lui è lì a proteggermi le spalle anche se distanti. È cercare la sua mano e trovarla, li accanto alla mia. È parlare... tuffarmi tra le sue braccia, i suoi discorsi. È il profumo che indossa la sua pelle. È riconoscere tra mille la sua voce ed i suoi occhi. È rispetto l'amore. È tornare anche dopo un grande litigio, che mette in crisi i momenti, ma mai. E dico mai il cuore. È resistenza l'amore. Mica uno puo' esser sexy, strabiliante o super eroe sempre...quelli sono solo nei film e nient'altro. L'amore vero è sacrificio, è dolore a volte. È distacco spesso, e poi ritorno. Sono notti passate stretti a scaldarsi dal freddo o a far l'amore. È conoscenza dell'animo dell'altro. È cura. È andare insieme a fare la spesa e ritrovarsi a sorridere perchè lui in perenne dieta infila nel carrello qualcosa di dolce. È il suo sguardo che ogni giorno mi sussurra che con me è felice. È la sua telefonata per sapere se ho avuto problemi con la neve o semplicemente per dirmi "Sto tornando a casa". Sono i fine settimana insieme... ed i silenzi che sanno di serenità. L'amore vero è come un libro, di quelli che tieni sul comodino o in grembo durante un lungo viaggio in treno. È un percorso non facile. È una mano stretta, stretta alla mia. È guardare insieme la stessa direzione ed urlare dentro "Io con te ci voglio invecchiare". Per me questo è l'amore!...»
Paulo sorrise ascoltando queste parole, ma non bloccando il flusso di parole. Era la prima volta che Raissa si stava aprendo così tanto con lui, e non aveva la minima intenzione di far cadere il silenzio tra di loro. Di distruggere la poca fiducia che poco alla volta era riuscito a costruire
«...E non necessariamente si dimostra solo con i "Ti amo" "Ti Voglio" "Sei solo mia" "Sono solo tuo" e bla bla bla. Quelle sono solo cavolate. Se ascoltiamo bene, le persone parlano con il cuore più spesso di quanto pensiamo."Hai dormito bene?" "Com'è andata la tua giornata?" "Fai attenzione!" "Mandami un messaggio quando arrivi a casa" "Fai dei bei sogni!" "Ti ho pensato molto oggi, sai?" "Spero che ti sentirai meglio" "Mi manchi!" "Ti va di vederci?" "Mi fa pensare a te!" "Ti posso chiamare?" "Fai attenzione a quel gradino!" "Andrà tutto bene!" "Sei sempre nei miei pensieri!" "Se ti serve, ci sono!" "Volevo solo sentire la tua voce!" "Grazie per oggi!"... Io do molto più peso a queste frasi che ai "Ti amo". Tutti siamo in grado di dirlo, e sono convinta anche queste due paroline siano ormai troppo usate. Le diciamo alla nostra famiglia, agli amici, a quello/ quella che pensiamo sia l'amore della nostra vita e un mese dopo ci ritroviamo in compagnia di un'altro/ altra, e ricomincia la stessa identica storia. Penso che la nostra generazione non sappia nemmeno più cosa significhi davvero dire "Ti amo", ed io non riesco più a fidarmi di chi mi dice solamente "Ti amo"» concluse il suo monologo, nell'esatto momento in cui, tutti e tre si trovarono fuori dai vari alberi, ritrovandosi in una distesa verde, che solitamente il maneggio utilizza per fare picnic, visto il bellissimo panorama se aggiunto al tramonto.
Con un piccolo salto, Raissa scese dalla schiena di JackSparrow, seguita poi da Paulo, che con il telefono in mano immortalò una piccola fotografia che aggiunse alle sue storie. Raissa nel mentre legò, il quadropede ad un tronco, distendedo in parte la sua coperta da picnic preferira- firmata winx club-,non rendendosi conto che Paulo aveva immortalato tutto quando in un video che avrebbe tenuto per sé stesso. Si sdraiò su un fianco aspettando che anche Paulo l'affiancasse. Anche JackSparrow, si sdraiò atterra, appoggiando il suo muso, sulle gambe di Paulo, volendo un po' di coccole, che subito gli concesse, sotto lo sguardo divertito ed innamorato di Raissa, che senza farsi notare aveva scattato una foto.
«Bhe niñita, sto per darti una notizia shock, che ti sconvolgerà la vita. Questo è l'amore vero, ed il tuo concetto non è strano, e semplicemente vero e bello. Un po' come sei te!»
Rimase in silenzio, con gli occhi chiusi, avvolta dal suono della natura. Si dice che il silenzio, delle volte sia meglio di mille parole, forse superflue. E questo momento non aveva bisogno di altre tante parole.
Raissa, in attimo, sentii le dita di Paulo intrecciarsi con le sue, e pochi attimi dopo iniziare a giocare tra di loro. Un sorriso nacque sulle labbra di entrambi, ed una volta che aprí gli occhi, la manica della sua felpa aveva lascito visibile il polso sinistro, ricoperto da una delle tante frasi che avevano segnato la sua adolescenza.«È il famoso tatuaggio illegale?» chiese Paulo, liberando la sua mano destra per iniziare a ripassare le lettere nere con le dita, mentre con la testa, Raissa, nagò. Sulla pelle, Raissa, non aveca moltissimi tatuaggi incisi, solamente quattro e tutti con un significato. Niente fatto solo perché "Fa figo!" o "Va di moda". Sul polso, infatti, si era fatta tatuare la frase "No rain, no flowers" che praticamente, era la frase che le ripetevano ogni giorno gli assistenti sociali, ogni volta che dovevo piangere ma non volevo. Non era nulla di troppo sfarzoso, colorato, vistoso e pacchiano. Semplicemente in stile Raissa, elegante ed unico nel suo genere.
«Paulo, è un tatuaggio illegale! Non siamo state così stupide da farlo in un posto così visibile... Si trova appena sotto il seno destro!» esclamò, per poi tirare un leggero schiaffetto sulla sua guancia, quando assunse uno sguardo abbastanza provocante, sentendo le parole "Sotto il seno". Per far divertire Raissa, fece finta di morire, lasciandosi cadere all'indietro, battendo la nuca sul tronco dov'era appoggiata la sua schiena, facendo scoppiare a ridere la ragazza. Almeno era riuscito nel suo intento!
«¡Madre de Dios, qué dolor!» esclamò mentre Raissa non riusciva a placare le risate, piegandosi in due per il dolore di pancia «La smetti di ridere e di prendimi in giro? Io mi sono fatto seriamente male.. Por tí!» esclamò lanciando qualche pelucco di erba, che finirono intrappolati tra i capelli neri di Raissa, che aveva deciso di acconciare con due treccine alla francese. Le sue trecce preferite in assoluto. Una volta che le risate cessarono, Raissa si inginocchiò davanti al calciatore, mettendo le mani sui suoi capelli per cercare questo 'Seriamente male' di cui parlava tanto il calciatore, ma quando sentii le braccia di Paulo circondarle la vita, si bloccò sul posto, super imbarazzata e non riuscendo a sostenere il suo sguardo, lo appoggiò sul muso di JackSparrow.
«Consiglio: lasciati andare non avere paura di buttarti... Non devi vergognarti del tuo corpo, okay? Soprattutto quando ci sono io» chiese appoggiando il palmo della sua mano sulla guancia della ragazza, in modo tale da essere occhi negli occhi. Ma dopo pochi secondi, lintreccio di sguardi svanì, poiché Raissa fu la prima a staccarsi. Come già Paulo sapeva «Y te prometo que no te dejaré solo, y te ayudaré!» disse lasciando a Raissa un piccolo bacio sull'angolo della bocca, che le fece tingere il viso di un colore sicuramente molto rosso, che coprii con entrambe le mani mentre Paulo scoppiò a ridere.
__________
Buongiornissimo a tutt*💞
Come state?
Io abbastanza beneCapitolo abbastanza tranquillo e di passaggio. Cosa ne pensate?
Fatemelo sapere qui sotto nei commenti e con tante stellineBesos, la vostra Enne💎
STAI LEGGENDO
Il Destino Ha La Sua Puntualità [] Paulo Dybala []
FanfictionRaissa si è sempre sentita etichettata come una figlia di serie C. Nulla a vedere con la serie A, dove invece era stato piazzato suo fratello gemello. Raissa si è sempre sentita etichettata come quella figlia che qulasiasi cosa fa, non è mai quella...