undici♡

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«Paulo, benevento al "Little Horse Village" il maneggio dove la sottoscritta è cresciuta!» esclamò Raissa con molto entusiasmo, saltellando da un piede all'altro, una volta che entrambi, scesi dalla macchina del calciatore, misero piede sul suolo di sassolini del parcheggio.

Quando si tratta del "suo" maneggio, Raissa, diventava sempre una bambina entusiasta, come la mattina di natale nel sapere che Babbo Natale le aveva portato quel determinato gioco che tanto aveva richiesto. Come quando si svegliava la mattina, dopo ore di sonno, e scopriva che per l'intera nottata aveva nevicato, ritrovando il paesaggio imbiancato. Come quando, il giorno del suo compleanno, diventava la protagonista indiscussa della giornata con festeggiamenti degni di Buckingham Palace. Come quando, la sera di Halloween, tutti iniziavano a volerle bene, dimenticandosi per qualche ora il suo vero aspetto. Come quando, iniziavano le vacanze natalizie, e per una settimana la casa-famiglia si trasferiva in montagna, o quando iniziavano le vacanze estive e la meta settimanale era la spiaggia ed il mare.

«Niñita, sembra un bel posto. Pieno di ricordi felici!» esclamò rimanendo con lo sguardo fisso sulla ragazza che continuava a saltellare su un piede all'altro con un sorriso largo sul volto.
La ragazza annuì, prendendo per mano l'argentino, e facendo strada verso l'ingresso del posto, non volendo perdere ulteriore tempo.
Q

uasi ogni domenica, passava tutto il pomeriggio qua, con JackSparrow, il cavallo che oltre ad averle regalato un sacco di competizioni, ovviamente vinte, le aveva regalato anche tanto, tanto, tanto amore. Felicità. E pomeriggi dove si poteva finalmente sentivo come tutti gli altri. Purtroppo le cose, non erano andate a finire come sperava e voleva, ma fortunatamente non aveva dovuto dire addio a questa passione. A questo suo lato, così importante. Non aveva dovuto dire addio a JackSparrow, parte integrante della sua famiglia, che con gli anni si era creata.

Una volta dentro alla receptions, l'odore di cannella e zenzero invase le narici di entrambi, creando in Paulo una faccia schifata ed in Raissa un sorriso sul volto. Da piccola, odiava da impazzire questo profumo, troppo forte rispetto, ovviamente, alla sua amata vaniglia. Crescendo non è riuscita a farselo piacere, ma era sicura che ogni volta che questo profumo avrebbe invaso le sue narici, il primo ricordo sarebbe sempre stato collegato a questo posto.

Paulo, dal canto suo aveva iniziato a guardarsi intorno, e consapevole di essere ancora uniti dalle loro mani strette ed intecciate, trascinò la ragazza con lui verso la parete dei ricordi di quel maneggio. Foto di allenamenti. Foto di gara. I caschi di equitazione di ex-cavallerizzi. Le pagine dei giornali dove il maneggio aveva la propria pagina. Disegni dei più piccoli. E qualche altro cimelio in ricordo di cavalli che purtroppo, per vecchiaia o per altro, avevano lasciato per sempre questo mondo. Senza aprire bocca, Raissa, avvicinò la mano libera, ad una foto: dove vi era stata immortalata una piccola bambina con due trecce alla francese in testa, il completo di gara, in sella al suo primissimo cavallo con in mano la primissima coppa vinta, ed un sorriso trionfante sul volto

«Sei tu?» chiese Paulo, notando fin da subito gli occhi di quella bambina, così simili alla sua Raissa. Annuì, appoggiando la sua testa sulla spalla di Paulo, chiudendo gli occhi e ricordando quella primissima gara.

«Avevo dieci anni, era la mia primissima gara, avevo inziato da pochi mesi. Questo cavallo si chiamava Sabbia, mi ha lasciato quando avevo dodici anni, per una malattia, non ricordo nemmeno il nome di quella malattia, se devo essere sincera... Sai, se chiudo gli occhi riesco ancora a ri-vivere le emozioni di quella prima gara. L'adrenalina, la felicità, l'ansia, la paura... Il ricordo più stupido che ho legato a quel giorno, però, sono io che appena finita la gara scendo giù dal cavallo e dietro un'albero rimetto tutto il pranzo per l'ansia!» esclamò scoppiando a ridere assieme al calciatore, non aspettandosi dicerto un dietro alle quinte più divertente.

Il Destino Ha La Sua Puntualità [] Paulo Dybala [] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora